
A quante cose abbiamo detto no. Quante volte abbiamo rifiutato un invito perché si ricollegava a eventi spiacevoli, da non riproporre a noi stessi. Quanti momenti potevano far parte di noi e invece per paura di soffrire, abbiamo rinunciato. E’ anche vero che la storia di una persona non si fa né con i se e né con i ma, tuttavia, se pensassimo a uno “sliding doors” delle nostre opportunità, in questo momento potremmo trovarci in un posto completamente diverso, condividere la nostra vita, le nostre passioni, le nostre difficoltà, chissà con quali persone e invece, siamo sempre qui. Per colpa delle nostre paure, forse, non stiamo effettivamente vivendo la vita che vorremmo vivere. O forse si....Il ricordo è astratto, ma molto potente, perchè la sensazione è una sua diretta conseguenza.Una sensazione d’ angoscia diventa latente, ma in un batter d’occhio costante e soffocante, quando i nostri occhi incrociano quelli di un malato. Una sensazione di caldo afoso e un’ immagine di una campagna in un pomeriggio d’agosto, quando ci capita di fare una doccia bollente. Una sensazione di malinconia, quando riprendi delle vecchie foto, a lungo tenute in una vecchia scatola di scarpe. Una sensazione di benessere, quando si gusta un’ottima pasta come quelle preparate dalla nonna. Una sensazione di abbandono quando ci capita di commentare così una canzone sentita alla radio “La prima canzone che mi ha dedicato un uomo, con il quale non esco più... Ogni volta, sentirla, è un piccolo colpo al cuore...”.Molte volte invece ci fermiamo, per un istante, come se improvvisamente avessimo ricevuto una mazzata in faccia, impressionati da qualcosa che neanche noi sappiamo cosa. Tutti lo chiamano "Déjà vu"...già ascoltato, già visto. Ma a pelle, corrisponde proprio a questo, a una mazzata in faccia.Molte persone vivono solo di ricordi. Molte altre invece, solo “a sensazione”.So di cadere nel retorico….ma se viviamo e basta senza troppe menate!?





