Il Portici quest’anno è riuscito ad andare oltre le attese. Partito per una salvezza tranquilla, si trova – a due giornate – dal termine del campionato a ridosso delle più accreditate Turris, Sessa, Herculaneum e Virtus Volla. Un risultato per nulla facile, ma ottenuto con grandi sacrifici e spirito di gruppo. A ripercorrere l’intera stagione il ds della società, Giuseppe Panico.
«Quest’anno abbiamo compiuto una piccola grande impresa, della quale posso dirmi senza dubbio orgoglioso». E’ evidente – oltre che giustificata – la soddisfazione che traspare dalle parole del direttore sportivo del Portici Giuseppe Panico, tra i principali artefici di un campionato tra le prime della classe. «Sono giunto a Portici per intervento del dottor Lorenzo Ragosta – esordisce Panico ricostruendo dall’inizio la stagione azzurra – ma ho avuto modo di apprezzare l’intera e ambiziosa dirigenza: Ciro Incoronato, Vanni Russo, Giampiero Campana, Maurizio Minichino. C’è anche molto del loro dietro questo campionato».
Andiamo con ordine cominciando quindi dal precampionato: qual è il suo giudizio sul mercato estivo?
Al mio arrivo ho dovuto operare su di un’intelaiatura costruita prima del mio ingresso in società; da direttore ho quindi portato in maglia azzurra giocatori giovani e di qualità tra cui Murolo, Scielzo, Foggia e Loasses che considero ragazzi di indubbio valore – e i risultati, con il tempo, ci hanno dato ragione. Il giudizio è quindi non negativo.
Eppure l’inizio di campionato è tutt’altro che esaltante con 3 punti in 5 partite: quali sono stati a suo giudizio i motivi di un avvio così esitante?
Molto ha influito il calendario: nelle prime cinque giornate abbiamo incontrato compagini come Sessana, Volla ed Ercolano che tuttora ci precedono in classifica; a questo va poi ad affiancarsi il rendimento di qualche calciatore che ha un po’ disatteso le nostre aspettative. Vorrei però fare un grande in bocca al lupo a mister Peppe Lepre, che nelle gare sulla panchina porticese ha lasciato intravedere doti da buon tecnico che sono certo gli potranno garantire un futuro importante.
Dopo cinque partite giunge in panchina mister Achille Tarantino: qual è stato il suo ruolo nella scelta del nuovo trainer azzurro?
A seguito del cambio in panchina, mi sono adoperato per fornire alla società tutti gli elementi per scegliere il nuovo allenatore. A fare la differenza in favore di mister Tarantino sono stati certamente la determinazione e la voglia di compiere quella che appariva a tutti gli effetti un’autentica impresa.
Il cambio in panchina coincide con un deciso intervento in sede di mercato. Quali sono state le linee guida seguite nel mercato invernale?
Nel corso del mercato di riparazione, accanto alle uscite abbiamo operato in entrata impostando un sapiente mix di calciatori d’esperienza con alle spalle importanti trascorsi – tra cui vorrei citare Mimmo Olivieri e Valerio Alterio – e giovani di valore che hanno arricchito il parco under: una scelta quanto mai indovinata.
Di lì in avanti il Portici comincia a correre e scalare la classifica. Quali sono stati a suo giudizio i motivi di una risalita così repentina?
In primis il merito va a mister Tarantino che è stato in grado di dare alla squadra la sua impronta non solo tecnico – tattica ma anche caratteriale riuscendo a forgiare un gruppo eccezionale capace di superare tante difficoltà.
Accanto a giocatori di esperienza il Portici può contare su una nutrita batteria di giovani di livello. Da direttore, c’è qualcuno che vede pronto per misurarsi in palcoscenici ancor più importanti?
Fare nomi potrebbe apparire ingeneroso, per cui non mi sbilancio. Quello che posso dire è che la nostra squadra si caratterizza per un’età media molto bassa e per la presenza di numerosi giocatori di talento cui auguro davvero di poter fare il salto di qualità.
A salvezza ormai acquisita è il momento dei bilanci: come giudica la stagione azzurra?
Abbiamo condotto il Portici in posizioni di classifica che mancavano ormai da tanti anni; abbiamo vinto contro tante delle prime della classe; ancor di più siamo riusciti a mettere in mostra quelle capacità mentali e tecniche che ci hanno consentito di recuperare una classifica difficile e di emergere come una delle sorprese del campionato. Fatte queste premesse, per molti aspetti quella che si avvia alla conclusione può dirsi senza dubbio una stagione esaltante.
Luigi Vittorio Espinosa