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Post-gara Gran Premio di F1 d’Australia 2012

Creato il 18 marzo 2012 da Tuttoqua

Post-gara Gran Premio di F1 d’Australia 2012

Rieccoci cari amici, nuovo giro nuova corsa e’ il caso di dire.

E’ ripartito il Mondiale di Formula 1, e la buona notizia e’ che non siamo del tutto dove ci eravamo lasciati. Quest’anno le ulteriori modifiche al regolamento hanno prodotto vetture decisamente brutte e piuttosto omologate, con quell’inguardabile monolito sul muso. Tutte cosi’, tranne la McLaren che, guarda caso, ha vinto. Ma ci torneremo fra un attimo.

Dicevamo delle premesse, con qualche team medio-basso che faceva proclami di gloria, come Mercedes, Force India e Sauber, e qualche team maggiore che ha ammesso da subito le difficolta’. Se sui primi c’e’ poco da dire, nel senso che uno non si aspetta un recupero miracoloso da un anno all’altro (Schumacher che dice “sono qui per vincere”), sui secondi invece potremmo spendere i soliti fiumi d’inchiostro. E qui il riferimento a Maranello e’ inevitabile: come e’ possibile che questi, da ormai 4 anni a questa parte, non indovinano una macchina nemmeno con la zingara?

Anche quest’anno, infatti, dalla provincia di Modena e’ pervenuta una carriola, difficile da mettere a punto e con gravissimi problemi di carico aerodinamico, da cui la cronica difficolta’ a sfruttare a dovere le coperture. Poi, incredibile a dirsi, la novita’ del 2012 e’ che la macchina non e’ nemmeno veloce sul dritto! Non c’e’ niente da fare, evidentemente la gestione FIAT influenza la condotta professionale anche in casa Ferrari. Quali sono storicamente gli elementi critici di ogni FIAT da almeno 30 anni? La parte elettrica/elettronica, la scelta dei materiali, la qualita’ dei montaggi e degli accoppiamenti e via dicendo. Sempre le stesse cose, tutte evidentemente migliorabili, se uno ci investe dei soldi e ci mette le persone giuste.

Stesso problema con le Rosse (in senso generale, non i problemi puntuali): a quanto pare i soldi vengono spesi male, e coloro che li spendono sono inadeguati. Capisco la tradizione, l’orgoglio e la testardaggine, ma al giorno d’oggi forse sarebbe il caso di farsi aiutare, almeno sul telaio e sulle ali. In Italia, tanto per dire, abbiamo un signore che e’ un genio con queste cose, tale Gianpaolo Dallara. Ma una telefonata no?

NB: chi non conosce Dallara lasci immediatamente questo blog con ignominia.

Chiuso per ora l’argomento, resta il fatto che Alonso piu’ di tanto non avrebbe potuto fare (sterile la considerazione sull’ingresso sfortunato della Safety Car), e vederlo arrancare e’ sempre una cosa molto triste. E’ come un Michael Jordan con 50 Kg di zavorra nei calzini o un Lionel Messi con i lacci delle scarpe legati fra loro.

Notevolissime le McLaren invece, che arrivano all’appuntamento di Melbourne con una macchina in grandissima forma, veloce, facile da guidare e capace di sfruttare le gomme in ogni condizione. Eccellente Button (ormai lo sapete che mi ha convinto appieno), che parte a razzo scavalcando Hamilton e beffandolo proprio nella situazione in cui di solito quest’ultimo rende molto bene, e dominando, cronometro alla mano, tutte le situazioni di gara. Incredibile il passo dopo la ripartenza dietro la Safety car: quasi 4 secondi assestati a Vettel in 2 giri!

Vettel. Cosa dire? La RedBull quest’anno non e’ il solito mostro, ma non e’ nemmeno il rottame che volevano farci credere, anzi e’, forse, poco indietro rispetto ai rivali inglesi, ma questo si vedra’ piu’ avanti. Per ora sono li’, e possono lottare con convinzione, e da Adrian Newey, di solito, arrivano solo cose buone mano a mano che si procede nello sviluppo. D’accordo, gli hanno tolto una buona fetta di scarichi soffiati, ma tutto il resto e’ sempre solido, per cui non facciamoci illusioni: i bibitari austriaci restano comunque favoriti nella lotta al Titolo, e Vettel ormai mostra di essere tosto e molto convinto delle sue qualita’. Ha commesso un errore andando lungo in una curva, altrimenti, con senno di poi, avrebbe potuto anche vincere.

E Hamilton? Certo non si puo’ dire che non abbia fatto una buona gara, il suo unico errore macroscopico e’ stato proprio quello di perdere la testa della gara alla prima curva. Ma quello che delude di lui, come al solito, e’ la sua incivile incapacita’ di accettare la sconfitta. Sul podio (terzo) non ha fatto i complimenti al compagno di squadra e ha sollevato il trofeo come se gli avessero messo in mano una cambiale scaduta. Non c’e’ niente da fare, e’ un cafone pieno di boria e di invidia e un ragazzino viziato, e per questo non sara’ mai un campione amato e ricordato con piacere. Alesi ha vinto una sola gara in carriera, eppure e’ un idolo delle folle, come mai?

Che altro? La Mercedes ha deluso, ma d’altronde, come dicevo, i miracoli non capitano spesso. Raikkonen, invece, mi ha sorpreso, perche’ ha mostrato di avere poca ruggine addosso e mi ha gia’ convinto del fatto che potra’ rendersi protagonista nel prossimo futuro. D’altronde lui, l’ho sempre detto, ha un manico grosso come una casa, e non manchera’ di ricordarlo ai suoi colleghi. Nel 2007 arrivo’ fresco fresco in Ferrari, e senza sapere ne’ leggere e ne’ scrivere vinse il titolo col primo rottame della gestione Domenicali. E chi se lo scorda? E la F60 del 2009? Lui ci vinse una gara in Belgio, quando chiunque altro (perfino Fisichella) prendeva almeno 2 secondi al giro dal gruppo dei migliori. Questo conferma una cosa molto brutta: che Stefano Domenicali e’ il classico manager moderno, cioe’ quel genere di capo incapace che giustifica le sue brutture facendo fuori i collaboratori, anche quando questi sono palesemente di ottimo livello. Se ne vedono tanti cosi’, in ogni settore del business, e glielo leggi in faccia: cio’ che conta e’ il privilegio di essere li’ con quello che ne consegue e non gli interessi della marca (o del brand per i puristi). La cosa che invece sorprende e’ vedere Montezemolo andargli dietro, ma questo si puo’ spiegare con un amore filiale che, qualche volta, va oltre le scarse performance. Anche di queste situazioni se ne vedono alcune. L’unico motivo per cui Massa e’ ancora li’ e’ perche’ il suo manager e’ il figlio di Todt (capo della FIA).

Pero’… nonostante tutto… Massa… Massa… mumble mumble… Beh, facciamo che si accettano scommesse: entro quante gare sara’ sostituito? Io dico 6 gare, perche’ c’e’ un limite a tutto.

Alla prossima!


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