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Post-gara Gran Premio di Malesia di F1 2012

Creato il 25 marzo 2012 da Tuttoqua

Post-gara Gran Premio di Malesia di F1 2012

Facciamo cosi’, rompiamo gli schemi e, prima di commentare il fatto saliente di oggi, ragioniamo molto velocemente sul fattore gomme.

Con una domanda: a che servono le full wet (le coperture da bagnato estremo) se quando si verificano condizioni di pioggia intensa entra la satefy car e/o la gara viene sospesa? Se il problema e’ la visibilita’ (e lo e’!), allora non serve a niente correre con pneumatici che smaltiscono 60 litri d’acqua al secondo, anzi e’ peggio! D’altronde, se cosi’ non fosse, i piloti correrebbero dei rischi serissimi. Allora, togliamo di mezzo le gomme con la banda azzurra, cosi’ risparmiamo soldi, facciamo meno casino in pista, e stabiliamo che in F1, quando piove forte, non si corre. Punto e basta!

Se poi si inserisce a calendario la gara malese nel periodo dell’anno in cui li’ piove di piu’, significa anche andarsela a cercare. Ed ecco che la pioggia di oggi, sorprendentemente cronometrica nello scatenarsi prioprio al via, ha creato le condizioni affinche’ si verificasse un evento che nemmeno Nostradamus avrebbe potuto mai prevedere.

LA VITTORIA DI ALONSO!

OK, Alonso ha trionfato, contro tutto e tutti. Ma c’e’ da esultare? Non ne sono sicuro, perche’ la situazione a Maranello e’ drammatica, e non sara’ questo episodio a cambiare le sorti del Mondiale. Indubbiamente il pilota spagnolo ha messo in pista, ancora una volta, il suo immenso manico, traendo il massimo profitto dalle condizioni meteo e da qualche errore di troppo degli avversari.

Andiamo con ordine.

All’inizio si scatena il temporale, i piloti arrancano ma non c’e’ nulla da fare: entra la safety car che prima li mette tutti in fila e poi li riporta in pit lane per una nuova partenza. La pioggia cala, dopo mezz’0ra si riparte, ancora dietro la safety car per un po’ e poi via libera. Nel frattempo la pista migliora, parte il walzer dei pit stop e, complice anche il caos e una sosta non perfetta di Hamilton, Alonso si ritrova primo. E qui scende in pista il suo immenso talento, che gli consente di piazzare sull’umido una sequela di giri velocissimi, creando un gap che si rivelera’ fondamentale alla fine. Solo Sergio Perez, con la sua Sauber a motore Ferrari, riesce a tenere quasi il passo di Fernando. Al punto che, quando la pista si asciuga, si capisce che il messicano e’ in grado di andarsi a prendere in scioltezza la vittoria, mettendo giu’ una prestazione insospettabile. Alonso continua a metterci del suo, perfino in modo eroico, ma a pochi giri dalla fine Perez e’ a tiro di DRS, finche’ commette un errore (che ci puo’ stare!) che lo riallontana di circa 7 secondi dalla vetta. Riprende il ritmo, ci riprova, con grande volonta’, ma il tempo e’ poco e Alonso e’ Alonso, quindi l’inseguimento si chiude sotto la bandiera a scacchi con un paio di secondi di scarto. Poco male: primo podio della storia sua e della scuderia, e 18 punti messi nel fienile. Doppio successo per un propulsore Ferrari dunque. A questo punto pero’ viene un dubbio: ma se il motore e’ lo stesso, non si potrebbe dipingere la Sauber di Rosso e metterci su gli adesivi Marlboro e FIAT? Mah!

Le RedBull, pur non brillando, avrebbero potuto battere facilmente la Ferrari, ma oggi la pioggia li ha messi troppo dietro. Idem per le McLaren, con Hamilton terzo (partiva in pole…) a quasi 15 secondi, e Button sbattuto nelle retrovie dall’immancabile indiano di turno (Karthikeyan su HRT). Il quale, per non farsi mancare nulla, ha pensato bene anche di tritare una gomma a Vettel. Dite che l’omino mono-neurone si sara’ fatto dei nuovi amici oggi?

Sfortunati invece Schumacher e Grosjean, che si sono toccati in avvio e si sono mutuamente esclusi dalla vetta, con il tedesco andato a punti per un pelo e col francese ritirato dopo un errore mentre cercava di risalire la china dall’ultimo posto.

Massa, invece, oggi ha probabilmente messo un bel timbro sul suo esonero! Perche’, nonostante il nuovo telaio, ha fatto pena come in Australia, se non peggio. L’unico dato utile espresso dal brasiliano e’ relativo alla qualita’ della monoposto. Infatti, la Ferrari del 2012 e’ quella che si vede sotto il suo sedere, e preoccuparsi e’ il minimo sindacale. Perez, dal canto suo, con la gara di oggi ha forse convinto Montezemolo di essere il successore piu’ papabile. A me non dispiace, ma qui serve un nordico per sviluppare la macchina e non un altro latino che funziona a testosterone.

Insomma: una gara anomala, condizionata dalla pioggia e dal talento di Alonso. Difficile vederne altre cosi’, e lo sa bene Domenicali che non ha avuto dubbi nel salire lui stesso sul podio per prendersi il premio per la Scuderia (e quando gli ricapita quest’anno?).

Ci vediamo in Cina, sperando che in queste 3 settimane succedano tante cose buone in provincia di Modena.

Commento gara precedente: Gran Premio d’Australia


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