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Post-mangiata: la Torta di Oleggio

Creato il 05 aprile 2015 da Paolo @folledicorsa

LA CORSA DELLA TORTA Il giorno di Pasqua, da più di 500 anni, c'è chi si trattiene dall'abbuffarsi a tavola o abbandona il suo posto di combattimento prima dell'ultima portata, riservandosi però uno spazio per la Torta di Oleggio (NO) e la sua Corsa.Il pomeriggio di Pasqua, infatti, nella città piemontese arriva il momento più importante della Corsa della Torta che, dopo la versione destinata a veterani e ragazzi, vedrà correre nelle strade del centro i celibi dei Quartieri e Cantoni per vincere il Palio e, soprattutto, la tipica "Focaccia di formento".Eccoti il video dell'edizione del 2009
DAL 1447 (ALMENO) La prima attestazione della Corsa risale al 1447 quando, nel documento di infeudazione del borgo di Oleggio, si riporta che essa è un privilegio locale da rispettare e tutelare.Ci troviamo quindi davanti al fatto compiuto, ad un evento già pienamente formato e legittimato da aver ribattezzato - almeno fin dagli inizi del XV secolo - un terreno subito fuori dalle fortificazioni di Oleggio, il cosiddetto Prato della Torta. Ed è su questo luogo extra-cittadino che si inserisce la leggenda.Si racconta che un esercito volesse depredare l'abitato. Incontrata però un'ostinata difesa che nemmeno un lungo assedio aveva potuto scalfire, gli stranieri decisero di sfidare la città ad una gara di corsa. Gli assedianti avrebbero vinto la città, mentre la vittoria dei corridori di Oleggio avrebbe significato la rinuncia al tentativo di conquista.Fu nella terra di nessuno, in un prato proprio sotto alle mura che resistono ancora oggi, che gli oleggesi vinsero la loro libertà.Certe, invece, le notizie in merito alla Corsa della Torta tra XVI e XVII secolo. Si correva il Lunedì dell'Angelo e spesso dava vita a processi per le liti tra i concorrenti.Ma vincitori e vinti non erano i soli ad infiammarsi: il 6 gennaio 1896 il sindaco di Oleggio difese strenuamente questa tradizione contro chi avrebbe voluto abolirla.Dal 1970, la Corsa della Torta ha assunto il carattere di un Palio, dove a sfidarsi sono Quartieri (le diverse zone del borgo) e Cantoni (le frazioni).

Post-mangiata: la Torta di Oleggio
DAI VETERANI AI RAGAZZI/E Così, grazie a qualche ritocco e 3 grandi novità "sportive", la Corsa della Torta oggi è un modo straordinario di trascorrere un pomeriggio di Pasqua diverso dal solito.Tutto però inizia la Domenica delle Palme con la riconsegna del Palio vinto l'anno precedente, lo scambio di doni fra i signori dei Quartieri e dei Cantoni, le gare per assegnare le corsie di partenza per la Corsa della Torta.Nella stessa giornata si corre il Palio dei Veterani, una novità della versione moderna della Corsa che, creata nel 2010 in occasione dell'edizione numero 40, vede i corridori con una partecipazione alla Corsa alle spalle e un'età di almeno 41 anni impegnarsi in una breve passerella non competitiva utile a introdurre Oleggio nel clima della manifestazione.Poi spazio alla Settimana Santa e alla mattinata di Festa per ritrovarsi nel pomeriggio di Pasqua in piazza e assistere alle atmosfere Quattrocentesche del Corteo Storico di Quartieri e Cantoni.A seguire le altre 2 grandi novità, cioè il Palio delle Ragazze e dei Ragazzi, introdotti rispettivamente nel 2006 e nel 1994. Devono correre "solo" 400 metri, ma ricevono gli stessi premi e onori della successiva Corsa della Torta.
Post-mangiata: la Torta di Oleggio
I CELIBI DI OLEGGIO Proprio per la sua origine "battagliera", la Corsa della Torta è sempre stata destinata ai giovani maschi non sposati poiché si suppose che l'età e altre miserie (preoccupazioni) avrebbero privato la gara di quella combattività che i nostri padri vollero salvaguardata.Oggi, la "combattività" non è altro che una normalissima rivalità sportiva. Inoltre, si può essere oleggese e quindi ammessi alla corsa per nascita, origine o lunga residenza di un genitore, oppure grazie a qualche anno di vita a Oleggio.Tutti requisiti che permettono di poter correre per un Quartiere o un Cantone, partendo dalla piazza gremita e, seguendo le corsie, tuffarsi di corsa nella città per 2 giri da 400 metri all'ombra della Torre dei Bagliotti che per l'occasione fa suonare le campane a festa.Al vincitore andrà la "focaccia di formento", la cui antica ricetta rimane segreta e nota solo a pochi mastri pasticcieri. Al Quartiere o Cantone del vincitore andrà invece il Palio.E al secondo arrivato? Una corona di fiori di forma piramidale, con l'antica accortezza che se il vincitore donava ossequiosamente la Torta ai signori del borgo, il secondo celibe arrivato avrebbe donato a sua volta il nastro che legava il mazzo ad una persona per lui ancora più importante, la sua "promessa" che se ne agghindava nelle feste sino a nozze avvenute.

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