Il morbo infuria, la PEC manca, sul ponte sventola bandiera bianca. Il ministro Brunetta sferza le pubbliche amministrazioni che non si sono ancora messe in regola con la legge e fa leva sul portafogli dei dirigenti. Il Decreto Legislativo n.150 del 27 ottobre 2009 – ricorda il ministro – prevede che il mancato assolvimento degli obblighi relativi alla Posta Elettronica Certificata influisca negativamente ai fini della valutazione della performance individuale e organizzativa per la corresponsione della retribuzione di risultato ai dirigenti degli uffici preposti. Insomma – tuona Brunetta – o mettete l’indirizzo PEC sui vostri siti, oppure vi taglio i viveri.
A quanto pare, la PEC non riscuote entusiasmo, e non certo per colpa dei cittadini. Tutta l’operazione, fin dagli albori, è stata gestita con pressappochismo, superficialità e mancanza di trasparenza. A questo proposito, l’associazione Cittadini di Internet ha più volte gridato al lupo, inascoltata. Lunedì prossimo parte un’altra faraonica operazione: gli uffici postali erogheranno PEC gratuite ai cittadini che ne faranno richiesta. Gratuite fino a un certo punto, perché i costi dell’operazione saranno comunque a carico dei cittadini stessi, perché si tratta di denaro pubblico. Tra qualche settimana si potrà tracciare un primo bilancio del gradimento popolare.
La PEC serve – dice il ministro – per comunicare con la Pubblica Amministrazione, ma sono ancora numerosi i casi di Regioni, Province e Comuni italiani non ancora in regola con gli obblighi di legge sulla pubblicazione degli indirizzi di PEC sul proprio sito istituzionale così come nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni.
Dunque, a pochi giorni dal PEC-Day di lunedì, resta alto il rischio che molti cittadini si trovino nell’impossibilita’ di dialogare via PEC con le loro amministrazioni. Regioni, Province e Comuni inadempienti non hanno più alibi, dal momento che già cinque anni fa il Codice dell’amministrazione digitale (Decreto Legislativo n. 82 del 7 marzo 2005) prevedeva che tutte le Pubbliche Amministrazioni dovessero istituire una casella di PEC per ogni registro di protocollo.
E’ inoltre previsto l’obbligo per le Pa di pubblicare gli indirizzi PEC nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni e di aggiornare tali indirizzi e le informazioni relative. In molti casi le PA hanno da diverso tempo gli indirizzi di PEC ma si rifiutano di pubblicarli per non dover poi adeguatamente riorganizzare i propri uffici nell’azione di risposta tempestiva alle richieste dei cittadini.
Ecco la pagella stilata da Brunetta:
REGIONI
9 Regioni hanno pubblicato almeno una PEC: Basilicata (8), Calabria (2), Emilia Romagna (32), Friuli-Venezia Giulia (22), Lombardia (28), Puglia (1), Umbria (1), Campania (1) e Marche (1).
4 Regioni si sono impegnate a pubblicare nelle prossime ore almeno una PEC Molise, Sicilia, Veneto e Lazio.
7 Regioni non hanno ancora pubblicato nemmeno una PEC: Abruzzo, Liguria, Piemonte, Sardegna, Toscana, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta.
PROVINCE
67 Province hanno pubblicato almeno una PEC: Agrigento (2), Alessandria (1), Asti (1), Ascoli Piceno (1), Avellino (1), Belluno (2), Biella (1), Bologna (2), Bolzano (1), Brescia (2), Brindisi (1), Caltanissetta (1), Catania (30), Chieti (2), Como (2), Cosenza (1), Cremona (2), Cuneo (1), Ferrara (2), Firenze (1), Forlì e Cesena (1), Genova (1), Gorizia (2), Imperia (2), La Spezia (2), L’Aquila (1), Lecce (1), Lecco (1), Lodi (1), Lucca (1), Macerata (2), Mantova (2), Massa – Carrara (1), Milano (1), Modena (1), Napoli (1), Oristano (1), Padova (1), Palermo (1), Parma (1), Pavia (1), Pesaro e Urbino (2), Pescara (1), Piacenza (1), Pisa (1), Pistoia (1), Pordenone (1), Potenza (1), Ravenna (1), Reggio Calabria (1), Reggio Emilia (2), Rimini (1), Roma (1), Salerno (1), Savona (2), Sondrio (3), Teramo (1), Trapani (1), Trento (1), Treviso (1), Trieste (1), Udine (2), Varese (1), Venezia (1), Vercelli (1), Verona (2) e Vicenza (8).
23 Province si sono impegnate a pubblicare nelle prossime ore almeno una PEC: Ancona, Arezzo, Catanzaro, Crotone, Enna, Grosseto, Isernia, Livorno, Matera, Medio Campidano, Novara, Ogliastra, Olbia -Tempio, Perugia, Prato, Ragusa, Rieti, Rovigo, Sassari, Siena, Taranto, Terni e Verbano –Cusio – Ossola.
19 Province non hanno ancora pubblicato nemmeno una PEC: Bari, Barletta-Andria-Trani, Benevento,
Bergamo, Cagliari, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Caserta, Fermo, Foggia, Frosinone, Latina, Messina, Monza e della Brianza, Nuoro, Siracusa, Torino, Vibo Valentia e Viterbo.
COMUNI CAPOLUOGO
80 Comuni capoluogo hanno pubblicato almeno una PEC: Alessandria (2), Andria (1), Aosta (1), Arezzo (2), Ascoli Piceno (2), Asti (1), Avellino (1), Bari (1), Belluno (1), Bergamo (1), Biella (1), Bologna (2), Bolzano (1), Brescia (2), Cagliari (1), Caserta (1), Catania (1), Como (1), Cosenza (1), Cremona (1), Cuneo (2), Ferrara (1), Firenze (1), Foggia (1), Forli’ (1), Frosinone (1), Genova (1), Gorizia (3), Grosseto (1), Imperia (2), Isernia (1), La Spezia (1), Lecce (1), Lecco (1), Livorno (1), Lodi (1), Lucca (1), Macerata (2), Mantova (1), Massa (3), Matera (1), Messina (1), Milano (1), Modena (1), Monza (1), Olbia (1), Oristano (1), Padova (1), Palermo (1), Parma (2), Pesaro (1), Pescara (1), Piacenza (1), Pisa (2), Pistoia (2), Potenza (1), Prato (1), Ravenna (2), Reggio nell’Emilia (1), Rimini (1), Roma (1), Rovigo (2), Sanluri (1), Sassari (1), Sondrio (2), Tempio Pausania (1), Teramo (1), Terni (2), Torino (1), Trapani (1), Trento (1), Treviso (1), Trieste (2), Udine (1), Varese (1), Venezia (1), Verbania (1), Vercelli (1), Verona (1), Vicenza (2).
11 Comuni capoluogo si sono impegnati a pubblicare nelle prossime ore almeno una PEC: Ancona, Barletta, Carbonia, Chieti, Fermo, Pordenone, Ragusa, Rieti, Savona, Siracusa e Viterbo.
26 Comuni capoluogo non hanno ancora pubblicato nemmeno una PEC: Agrigento, Benevento, Brindisi, Caltanissetta, Campobasso, Catanzaro, Crotone, Enna, Iglesias, Lanusei, L’Aquila, Latina, Napoli, Novara, Nuoro, Pavia, Perugia, Reggio di Calabria, Salerno, Siena, Taranto, Tortoli’, Trani, Urbino, Vibo Valentia e Villacidro.
Per quel che riguarda gli altri comuni, hanno pubblicato almeno un indirizzo PEC:
-637 Comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti (11 per cento del totale);
-244 Comuni con popolazione 5-10mila abitanti (20 per cento del totale);
-201 Comuni con popolazione 10-20mila abitanti (29 per cento del totale);
-141 Comuni con popolazione 20-60mila abitanti (35 per cento del totale);
-50 Comuni con popolazione superiore ai 60mila abitanti (49 per cento del totale).
Insomma, la PA la legge ancora non la rispetta, il cittadino digitale aspetta, con buona pace di Brunetta.