Beh, chevvolete chevvidica? A me Carlo Verdone è sempre piaciuto, con i suoi personaggi un po’ strampalati e le sue storie lievi.
Quando voglio passare un paio d’ore serene, con i suoi film vado a colpo sicuro.
Echissenefrega se i finali ultimamente possono apparire un po’ melensi. Nella vita i lieto fine sono così rari, almeno nelle storie inventate lasciamoceli, no?
In questo film si prende spunto dalla convivenza forzata nello stesso appartamento di tre mariti-padri separati e in difficoltà economiche, a causa dei loro obblighi di mantenimento di figli ed ex mogli o amanti.
Questa situazione sfocia in una serie di episodi tragicomici, a mio parere ben interpretati sia dai protagonisti, sia dai personaggi di secondo piano.
Marco Giallini interpreta bene la figura del cialtrone scapestrato, mentre Pierfrancesco Favino abbandona le arie da “divo” e si cala in un personaggio alquanto realistico.
Ottima anche l’interpretazione di Micaela Ramazzotti.
Alla fine i tre “sfigati” riusciranno a riannodare in parte i fili slacciati delle loro vite e si esce dal cinema con una piccola iniezione di ottimismo, che di questi tempi non fa mai male.