“Dopo soli circa cinque anni dalla sua riqualificazione Piazza Don Colucci, nella centrale Viale Dante, è abbandonata all’incuria e la scorsa notte vi è stata anche distrutta una panchina oltre ad essere stati rimossi diversi sanpietrini. Da tempo, infatti, nonostante il divieto ben evidenziato di transito e sosta alcuni automobilisti continuano a parcheggiarsi nell’area. Ad oggi la sbagliata abitudine di lasciare l’auto in sosta nella piazza e sul sagrato della chiesa dei Ss Anna e Gioacchino non è punita da chi dovrebbe vigilare proprio per far rispettare i divieti così da tutelare uno dei pochi lavori pubblici ben riusciti nella città di Potenza. Purtroppo non è la prima volta che l’amministrazione comunale consegna ai cittadini nuove opere che dopo poco tempo sembrano già vecchie perché lasciate all’incuria (come la pavimentazione riqualificata lungo il tratto di Via Pretoria verso Torre Guevara). Altro esempio è il campetto da calcio realizzato sopra Piazza Don Colucci. Come già evidenziato in altra occasione lo spazio dedicato ai più piccoli è degradato. In particolare il tappeto che ne riveste la pavimentazione è consumato, rotto in più punti e rappresenta un pericolo per i bambini”.
Riportando all’attenzione lo stato di abbandono delle opere pubbliche realizzate con il progetto di riqualificazione di Piazza Don Colucci il consigliere comunale di Potenza Giuseppe Molinari ricorda come “già tempo fa su queste problematiche ho ritenuto necessario presentare interrogazioni in consiglio comunale ma a distanza di mesi non è stato fatto nulla per garantire la sicurezza ai più piccoli nel campetto ad essi destinato, la manutenzione ed il decoro per la nuova piazza come anche pochi sono i controlli da parte della polizia locale per far rispettare i divieti”.
“Se una volta completate le opere pubbliche, realizzate con i soldi dei cittadini, sono abbandonate a se stesse –continua Molinari- è evidente che risultano essere sprechi inutili. Un appello va rivolto non solo alle forze dell’ordine ma anche agli stessi cittadini che abitualmente frequentano la chiesa del quartiere. Dovrebbero essere loro, in particolare, a dover vigilare e rispettare le buone regole così da preservare l’opera pubblica in questione”.