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Potterologia. Dieci as-saggi dell'universo di J. K. Rowling

Creato il 22 novembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario

Potterologia. Dieci as-saggi dell'universo di J. K. Rowling

Pubblicato da Valentina Coluccelli Potterologia. Dieci as-saggi dell'universo di J. K. Rowling
Potterologia. Dieci as-saggi dell'universo di J. K. RowlingTitolo: Potterologia. Dieci as-saggi dell'universo di J. K. Rowling
Autore: AA.VV. a cura di: Marina Lenti Editore: Camelopardus Pagine: 224 Prezzo: 10,00 Data di uscita: 02.10. 2011 DescrizioneLa prima antologia saggistica potterica italiana. "Tutti i volti di Harry: dalle illustrazioni ai film" di Chiara Codecà, "Famiglie magiche o famiglie babbane? Forse solo famiglie", di Francesca Cosi e Alessandra Repossi, "Mamma o non mamma: la sfida di essere madre nel mondo di Harry Potter" di Amneris Di Cesare, "La Compagnia di Hogwarts: l’amicizia in Harry Potter" di Paolo Gulisano, "Doni o reliquie? Appunti sulla traduzione di Harry Potter 7" di Ilaria Katerinov, "La Fonte della Buona Sorte: un’allegoria alchemica sul senso della vita" di Marina Lenti, "I 7 volti di Voldemort al cinema" di Valentina Oppezzo, "Luci dall’ombra: tracce archetipiche in Harry Potter" di Rita Ricci, "Non svegliate il drago che dorme: il mondo animale in Harry Potter" di Chiara Valentina Segré, "Eutrapelia, la magia del buonumore: un viaggio alla scoperta dell’umorismo in Harry Potter" di Luisa Vassallo.
  RECENSIONE Generalmente quando ci si trova a parlare di un’antologia si vive una effettiva difficoltà nell’esprimere un giudizio univoco, a causa dell’eterogeneità dei testi, differenti per valore oggettivo, fini, stile, incontro dell’interesse personale del lettore. Invece ciò che colpisce subito di questa raccolta di saggi è una certa omogeneità1. Non solo nelle finalità (c’è infatti l’evidente selezione di un target piuttosto ampio, rilevabile dalla semplicità di linguaggio e dalla positività dei toni che rendono i testi fruibili anche a lettori giovani o neofiti), ma anche nelle cause motivazionali che hanno mosso gli autori alla scrittura e cioè un appassionato entusiasmo per la saga e un apprezzamento che dalle personali conoscenze specifiche ha tratto arricchimento, invece che distacco analitico. La saga, i suoi contenuti e i suoi messaggi sono il motivo per cui parlare, su cui riflettere, da cui partire; mai in questi saggi il libro è usato come pretesto per propinare teorie o per insegnare “altro” sfruttandone l’attenzione che richiama.
Nessuno dei dieci saggi intende essere esaustivo (come già il sottotitolo rivela parlando di “as-saggi”) perché ciascuno sembra voler infatti stimolare il lettore alla riflessione personale, alla ricerca, all’approfondimento. Una sorta di input pedagogico che getta un seme che solo la curiosità e la passione personali del lettore potranno e sapranno trasformare in pianta. Non tutti gli autori riescono a proporre un’esposizione organica e a sostenere una solida metodologia nell’intrecciare il testo “Harry Potter” al pensiero che intendono esporre, ma ciascuno dei saggi dice quel tanto che basta per illuminare un dettaglio che altrimenti sarebbe rimasto oscuro, sottolineare un passaggio passato inosservato, donare una rivelazione unica, frutto della visione speciale dovuta a una particolare competenza conoscitiva o a una mente acuta e intuitiva. E grazie alla varietà dei temi proposti, il lettore sarà raggiunto da almeno uno di essi.
Il lettore più multimediale e interessato alla declinazione fenomenologica e visiva della saga, trova sicura sintonia nei due puntuali e interessantissimi testi dedicati alle molteplici raffigurazioni dell’immaginario visivo potteriano nelle varie edizioni nazionali dei libri2 e nella produzione cinematografica (“Tutti i volti di Harry: dalle illustrazioni ai film” di Chiara Codecà), e al metamorfismo nei film del personaggio di Voldemort, che compare in addirittura sette versioni differenti (“I sette volti di Voldemort al cinema” di Valentina Oppezzo). Chi fosse più interessato all’analisi interpretativa si sentirà invece coinvolto da quella proposta nel saggio sulla traduzione di termini fondamentali per la comprensione e appunto l’interpretazione nell’ultimo libro della saga (“Dono o reliquie? Appunti sulla traduzione di Harry Potter 7 di Ilaria Katerinov), e da quella Junghiana sugli archetipi dell’Ombra e del Sacrificio (“Luci dall’Ombra: tracce archetipe in Harry Potter” di Rita Ricci).
Gli amanti degli pseudobiblia3 divoreranno invece il saggio ecologista dedicato al libro di testo per Cura delle Creature Magiche, Gli animali fantastici: dove trovarli, e il parallelo con la triste realtà nel mondo babbano del rapporto uomo-animale che propone (“Non svegliate il Drago che dorme: il mondo animale in Harry Potter” di Chiara Valentina Segré), e quello decisamente più complesso e ostico (vedi nota 1) che attraverso un’interpretazione alchemica rilegge una delle fiabe più evocative contenute in Le fiabe di Beda il Bardo (“La Fonte della Buona Sorte: un’allegoria alchemica” di Marina Lenti). Inni alla gioia e alla condivisione i due saggi meno tecnici e più discorsivi, dedicato al buonumore il primo (“Eutrapelia, ovvero la magia del buonumore” di Luisa Vassallo) e alla dinamica del gruppo e dell’amicizia il secondo (“La compagnia di Hogwarts: l’amicizia nella saga di Harry Potter” di Paolo Gulisano). A completare il ricco quadro di temi, due saggi dedicati alla dimensione della famiglia: il primo, dal carattere riassuntivo, analizza i quattro nuclei famigliari fondamentali per il destino del protagonista – Potter, Malfoy, Dursley, Weasley – (“Famiglie magiche o famiglie babbane? Forse solo famiglie…” di F. Cosi e A. Repossi), il secondo, con qualche spunto davvero toccante, analizza le figure materne che compaiono nella saga (“Mamma o non mamma: la sfida di essere madri nel mondo di Harry Potter” di Amneris Di Cesare).
Insomma spunti, dicevamo, as-saggi che fan venire una gran fame. Di saperne di più, di riflettere, di indagare, di approfondire. Di rileggere i libri della saga, e di leggere i libri potteriani che alcuni degli autori dell’antologia hanno già pubblicato, con la stessa passione dedicata a questi saggi4. Ultima nota e motivo in più per acquistare l’antologia: parte del ricavato verrà destinato alla Fondazione Theodora, che si occupa di supportare i bambini ospedalizzati attraverso la terapia del sorriso. Sarà un po’ come rendere uno dei tanti sorrisi che questa meravigliosa saga fantasy ci ha regalato lungo gli anni!
NOTE: 1 Fa eccezione forse il brano di Marina Lenti in chiusura che, affrontando una disciplina ampia e sfaccettata come l’alchimia, non solo propone il saggio più “tecnico”, ma anche quello che più di tutti avrebbe avuto bisogno di maggior spazio per guadagnare in chiarezza. 2 Quasi tutte le case editrici hanno assunto un proprio illustratore con una conseguente personalizzazione dei protagonisti e dell’atmosfera delle copertine. 3  Uno pseudobiblium è un libro inesistente, ma il cui titolo, e a volte addirittura alcuni suoi brani, vengono citati in un altro romanzo come reali. Nella saga di Harry Potter tre pseudobiblia si sono trasformati in libri veri: Gli animali fantastici: dove trovarli (libro di testo per Cura delle Creature Magiche), Il Quidditch attraverso i secoli, e Le Fiabe di Beda il Bardo (il libro della buonanotte di tutti i bambini del mondo magico). 4  Rita Ricci, “Harry Potter, l’avventura di crescere”, EdUP 2002 Luisa Vassallo, “A tavola con Harry Potter”, Ancora 2007 Valentina Oppezzo, “Harry Potter al cinema”, Le Mani 2010 F. Cosi e A. Repossi, “Guida completa alla saga di Harry Potter”, Vallardi 2008 Ilaria Katerinov, “Lucchetti babbani e medaglioni magici”, Camelopardus 2007 Marina Lenti, “L’incantesimo Harry Potter”, Delos Books 2006 Marina Lenti, “Harry Potter a test”, Alpha Test 2007 

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