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"Precari del mondo unitevi", alla ricerca delle garanzie perdute

Da David Incamicia @FuoriOndaBlog


Giammario Battaglia è un mediatore civile che gestisce il sito http://www.1200euroalmese.it/. Da tempo, proprio come tanti altri giovani nelle medesime condizioni, porta avanti una guerra contro la precarietà e per il diritto a un salario minimo garantito. Con un appello lanciato da Youtube, invita i precari "ad unire le forze contro la corruzione e per la vita". Un sogno, espresso pure in una lettera di denuncia inviata all'Antitrust, che ha come meta finale l'introduzione di un assegno mensile di ingresso di 1200 euro.
"Le aziende italiane costringono i lavoratori precari a lavorare come se fossero lavoratori dipendenti, a salari molto bassi e con tacito vincolo di subordinazione. Una situazione pericolosa che ha già prodotto quasi 5 milioni di nuovi poveri. Gente senza futuro". Inizia così l'accorato invito di Battaglia su Youtube e ripreso dal sito http://www.1200euroalmese.it/, che lui stesso ha creato per denunciare quella che viene definita "la tragedia dei precari".
Una tragedia che potrebbe addirittura farsi più grande e trasformarsi in una vera e propria guerra civile tra poveri. Del resto, i segnali allarmanti lanciati qualche mese fa direttamente dall'Inps circa l'impossibilità per una intera generazione, stante la situazione attuale, di maturare il diritto a percepire la pensione, inducono a non ritenere eccessivi certi toni e scenari.
Battaglia aveva già scritto una lettera all’Antitrust chiedendo di avviare un’istruttoria per verificare se siano in corso o meno violazioni alla libertà di concorrenza nel mercato del lavoro, e nella speranza che tale organismo costringesse il governo a varare una legge che disincentivi l’uso del contratto a progetto contra legem, o mediante pesanti sanzioni o attraverso l’introduzione di un salario minimo di ingresso, appunto, di 1200 euro al mese.
Ora, invece, pubblica un video in lingua inglese che ha inviato a tutti i corrispondenti esteri in Italia affinché nel mondo si sappia che "l'attuale classe politica italiana sta organizzando un vero e proprio genocidio, che nei prossimi anni colpirà oltre 15 milioni di italiani". E col quale invita tutti i precari del mondo a inviare i loro racconti per realizzare un video mash-up da distribuire sulla Rete, alle radio e alle televisioni.
Ad accompagnare il mash-up l'Inno del precario, una canzone scritta da Paolo Antonio, moderno cantastorie antimafia e anch'egli simbolo della "generazione precaria", che ovviamente sul web è già diventata un tormentone.
Leggi la lettera di Battaglia all'Antitrust


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