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Prefazioni │Il libro di poesia

Creato il 06 ottobre 2015 da Vsgaudio @vuessegaudio
Prefazioni │Il libro di poesiaNon c’è prosa senza spina    Closedi Massimo SannelliLa rosa con le spine, la prosa con le piume, ma perché?, la testa tra le rime, ma com'è? Intanto la primavera è iniziata ed è morto Giuseppe Zigaina, il santo frate del film. Mi disse che il regista rideva, filmando, e rideva e rideva, ma perché? Zigaina pensava: ride perché non sto confessando Franco Citti, ma lui, il regista. 
Lo credo anch'io. Ma non volevo parlare di questo ai gigli dei campi e agli uccelli del cielo.
Parlo di prefazioni.
Avete notato che i libri di poesia dei giovani sono pieni di critica? Sì, l'avete notato. I romanzi no, le raccolte di poesia sì. Ho avuto anch'io le mie prefazioni o postfazioni: Giuliano Mesa, Brunella Antomarini, Marco Giovenale. Certo: stupore e meraviglia, all'inizio. Ma a che servono le prefazioni? Ad una cosa sola: a favorire il posizionamento. Posizionamento in Arcadia? No. Il posizionamento è in Italia. Ma è un atto un po' infelice: il canone è ristretto, la lingua è parlata male e scritta peggio, la popolazione invecchia.
Così il libro di poesia cerca di essere legittimato, e nello stesso tempo è metaletterario e metalinguistico, cioè esprime il fatto di essere libro, e libro di poesia. Il meglio è autolegittimarsi, senza schermi; e poi rinnegare apertamente la metaletteratura en poète e la metalingua en poète.
In una stanza ci sono venti poeti e sono carne al fuoco, che NON li affina. Chi è l'intruso? Chi non mangia pubblicamente, e attenti a lui. È un corpo estraneo, ma non è ingenuo, se no che fine fa la sua retorica?Prefazioni │Il libro di poesia

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