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Prelibatezze d'estate: "Il Circo dei Vampiri" di Richard Laymon

Creato il 13 settembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori e lettrici,
in questa lunga estate calda, la Gargoyle non ha smesso di viziarci, anzi. Ha pubblicato una vera chicca, un romanzo edito nel 2000 e tirato fuori grazie all'ondata di esseri più o meno zannuti degli ultimi anni. Il circo dei vampiri è un romanzo affascinante e intenso, da leggere pian piano, da gustare a piccoli sorsi. Non per le scene "de pauuuuuura" o per la prosa, ma per la cura attenta dell'autore nel descrivere le emozioni dei protagonisti.

Trama:
E' una torrida mattina d’agosto dell’estate del 1963. Siamo a Grandville, nella rurale provincia americana, e a ogni albero e palo della luce lungo la statale e' stato affisso un volantino che annuncia l’arrivo in citta' del Circo Itinerante dei Vampiri. L’attrazione principale – campeggia a caratteri cubitali sul manifesto – e' la bellissima Valeria, l’unico esemplare vivente di vampiro ridotto in cattivita'. Per tre adolescenti del luogo, Dwight, Slim e Rusty, e' molto piu' che l’evento dell’estate, e' lo spettacolo del secolo. Nonostante i volantini proibiscano espressamente l’ingresso per i minorenni, i tre decidono che vi assisteranno a qualunque costo, ignari di andare incontro a un orrore senza fine. Una storia di amicizia, di paura e di coraggio, di tentazione e passioni giovanili, che segnera' per sempre le vite di tre ragazzi per i quali il circo non sara' mai piu' lo stesso.
RECENSIONE Terminato questo libro, la sensazione che rimane addosso è quella di una sottile malinconiaMalinconia dettata dall'aver lasciato un mondo, quello dell'adolescenza, descritto con maestria tale da rievocare perfettamente quel periodo magico e maledetto.
Il circo dei vampiri, con i suoi limiti (pochi) e i pregi (parecchi) è stato una delle scoperte più belle dell'estate. I protagonisti sono tre sedicenni. Slim, una ragazzina che in realtà si chiama Frances, che proviene da una famiglia difficile, abusata dal padre e solitaria, che ha come unici amici Rusty, un ragazzo goffo e un po' approfittatore, e Dwight, la voce narrante, tipico adolescente insicuro e innamorato di Slim. Tutti e tre sono alle prese con le tempeste ormonali dell'adolescenza, di un corpo che cambia seguendo regole proprie. E tutti e tre fanno i conti con il bisogno di sentirsi forti e rispettati, di avvertire che l'età adulta non è solo una dato anagrafico ma un vero e proprio passaggio di stato. Il romanzo si svolge in un giorno e una notte. Un lasso di tempo molto ristretto, in cui l'autore riesce a costruire una storia che è anche un ritratto di un'ordinaria adolescenza in una sonnolenta cittadina americana soffocata da una cappa di calura.
A differenza dei bambini di It di Stephen King, i tre protagonisti non vedono il mondo degli adulti come qualcosa di alieno e distante. Sanno che è ciò che li aspetta, che già, in una certa misura, vi appartengono. Vi sono degli adulti da stimare, come Lee, la bella e sensuale cognata di Dwight; da imbrogliare, come i genitori di Rusty; di cui aver un sacro terrore, come il padre di Dwight. I ragazzi fanno gruppo a sé, tre outsider che non amano legarsi con gli altri. Eppure nel terzetto emergono in filigrana delle crepe nel loro rapporto. Slim sta diventando una donna, bella per di più. Rusty è un po' rude, un po' approfittatore, un po' sessuomane come molti ragazzini. Una persona sgradevole, a tratti. Dwight appare un debole, spaventato dalle proprie azioni, perennemente indeciso. Sarà ciò che vivranno, che incontreranno sulla loro strada a cambiarli per sempre.
In un caldo pomeriggio nel 1963 arriva a Grandville uno spettacolo itinerante un po' particolare: un circo seguito da un carro funebre. La principale attrazione è Valeria, una bellissima vampira. Luogo: il campo di Janks, uno spiazzo dalla fama sinistra, teatro di omicidi e orrori. Tutto attorno, una foresta che avvolge i protagonisti come una ragnatela. Lo spettacolo rappresenta una tentazione senza pari per Rusty, che smania dalla voglia di vedere la bella vampira; così trascina nella sua idea folle anche Dwight e Slim. Giunti al campo, però, vengono assaliti da un misterioso cane che li costringe a una fuga in cui si separano. E lì, Slim inizierà a sospettare che forse lo spettacolo itinerante non sia una messinscena ma qualcosa di ben più inquietante...
Roso dal senso di colpa, nel frattempo, Dwight cerca di tornare indietro per trovare la sua amica ma non c'è traccia di lei. Con lui e Rusty c'è Lee, la cognata di cui il ragazzino è infatuato e che rappresenta una sorta di archetipo femminile, bello e pulito. Lee è per il protagonista un tipo di donna ideale cui tendere, che rappresenta qualcosa di sacro. Come Slim, nel corso della narrazione, cessa di essere amica per divenire qualcosa di più e di diverso. Lee è l'adulto che comprende il mondo adolescenziale del trio, così come Slim, a causa degli abusi subiti, intuisce prima dei suoi amici cosa accade loro e quali dinamiche stiano spostando il suo interesse verso Dwight. D'altra parte, non accetta i goffi approcci di Rusty e questo crea una tensione latente che permea, su vari livelli, tutto il romanzo.
Slim è una figura splendida. Cresciuta anzitempo, dura, concreta, tiene nascosta la sua fragilità adolescenziale sotto una scorza di pragmaticità. Eppure, è affettuosa e intrepida, capace di smontare i suoi coetanei con un gesto, ben diversa dalla piagnucolosa Bitsy, sorella di Rusty. Più complesso è, appunto, il personaggio di Rusty. Sgradevole a tratti, vigliacco e un po' sbruffone, è un imbranato che sopperisce alle sue mancanze con una buona dose di egoismo. Un personaggio fortemente giocato sui chiaroscuri, che non riesce del tutto simpatico ai lettori ma che è familiare, che ha il sapore del già conosciuto. Del compagno di scuola un po' untuoso, del collega bugiardo. Non è del tutto positivo, Rusty, ma è magnificamente elaborato.
La storia si dipana grazie alle abili capacità dell'autore in maniera sottile ma inesorabile. Uno stillicidio continuo, un disvelamento progressivo della psiche dei personaggi tracciato con una mano ferma e sapiente in cui non vi è tempo per leziosità. Perché il vero, grande valore di questo volume è l'approfondimento psicologico dei personaggi: curato, calibrato al millimetro, capace di rendere le figure estremamente realistiche e credibili. Sopratutto, Laymon ha descritto con cura le pulsioni sessuali dei due ragazzi, usandole come strumento per mostrare al lettore la loro crescita e il differente atteggiamento che i due assumono nei confronti degli eventi che li coinvolgono.
Lo stile dell'autore è semplice ma di grande effetto: fortemente visivo, impregnato di suggestioni cinematografiche e di memorie personali. L'autore riesce a descrivere perfettamente l'atmosfera di una sonnacchiosa (e tetra) città di provincia soffocata dal caldo. Poche volte un romanzo di genere possiede una narrazione così fluida senza essere banale, una fraseggiare simile allo scorrere del pensiero senza cadere nel retorico. La tensione rimane alta per tutta il romanzo, grazie anche a dei flashback con cui l'autore narra di avvenimenti che sono funzionali alla comprensione dei personaggi e delle loro dinamiche relazionali. Poche sono le scene autenticamente horror, ma il fascino di questo romanzo non è nella paura esibita, ma in quella insinuata, nella "scatola chiusa" che il lettore dovrà aprire.
Le uniche pecche risiedono, a mio avviso in alcuni dialoghi, che risultano un po' forzati; in alcune scene conclusive dove l'elemento sessuale diventa un po' invadente, togliendo spazio alla forza della vicenda; e nel ruolo di Slim eccessivamente deus ex machina. Peccati veniali, comunque, in una storia davvero originale che riecheggia i grandi romanzi di formazione.
Il circo dei vampiro è un libro intenso, difficile da dimenticare. Ben scritto, una storia originale dove l'orrore "estraneo" si mescola al quotidiano, alla paura e alla voglia di crescere. Se volete trovare queste emozioni, allora il Circo dei Vampiri è il libro che fa per voi.
L'AUTORE: Richard Laymon (1947-2001) e' stato uno scrittore americano con all’attivo piu' di 30 romanzi e 65 racconti. Laureato in lingua inglese all’Universita' di Willamette, nell’Oregon, prima di approdare al successo ha lavorato come insegnante e bibliotecario. Con i romanzi La Carne (Fanucci, 1987) e Il Luna-park dell’orrore (Sperling & Kupfer, 1989) ha ricevuto una nomination per il Bram Stoker Awards, indetto dall’associazione degli scrittori horror americani.

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