“Giulia, una Coca.”
Frequento un corso di scrittura.
Insieme, leggiamo, ci leggiamo, ascoltiamo, ci confrontiamo. Legati da un forte interesse comune.
Nessuno si stupisce che un musicista passi ore a esercitarsi con lo strumento , o un pittore studi le tecniche dei maestri, ma se si parla di scrittura, viene subito in mente il furore creativo incontrollato.
Io credo che sia necessario studiare i classici o i grandi contemporanei, per “salire sulle spalle dei giganti”, perché scrivere è un lavoro duro, che ha bisogno di tecnica e concentrazione, oltre che di talento.
Una persona che stimo molto, di recente, mi consigliava di leggere e rileggere e rileggere ancora quello che si è scritto. Per cercare di capire se è avvincente. Di leggere e rileggere e rileggere gli autori che ci piacciono e capire cosa li rende così avvincenti.
Sarà che ho scelto maestri troppo in alto, McEwan, Tyler, Roth. Ma ogni volta che mi leggo e rileggo mi viene la depressione. Capita anche a voi?