Magazine Diario personale

Prendi Tim Curry per esempio.

Creato il 15 giugno 2013 da Bellatrix74

boss tattoo A ventinove anni sei improvvisamente l’uomo più sexy del mondo, e , forse solo insieme ad altri due o tre, sarai per sempre nell’immaginario sessuale sia di uomini che donne, i quali almeno una volta nella vita, faranno fantasie su quel che  nascondi sotto la guepiere. Sì il teatro, sì il cinema, il successo, la voce. Ma quel che conta davvero è che funzioni come una calamita universale. Punto. Poi, qualche anno dopo,  ti truccano un po’ di più e diventi il protagonista degli incubi di tutti i bambini degli anni 80, cresciuti a pane e nutella. E il sex appeal viene meno. Talmente tanto meno che piano piano smetti di funzionare anche come spaventabambini. E naturalmente il giorno in cui a quarant’anni ti guardi allo specchio, ti dici che il meglio l’hai già avuto. Così diventi simpatico e tutti ti vogliono bene. Il riciclaggio funziona al tal punto, che decidi di non parlare mai più dei quei giorni da sex symbol.  In sintesi: se hai tutto subito trascorri la vita a dimenticarti di quel tutto.  Se invece la scritta “Boss” sul cuore trafitto, attendi di poterla portare a mo’ di trofeo, ti godi il panorama  nel frattempo, fantasticando di come sarà. Don’t dream it, be it. Ma prima di diventare il tuo sogno, sognatelo un po’. Ecco il perchè di quell’immagine baldanzosa e sprezzante che gelosamente custodisco, esattamente come Vida Boheme custodiva la sua Julie Newmar. Rido del mondo quando la guardo, perchè l’essenza neanche troppo celata negli anni resta, ma la sua esternazione sarà la gloria. Testa alta e spalle dritte, sgambetto su tacchi alti come fossero gambi di sedano e io leggera come una foglia di insalata grido al mondo una nuova consapevolezza. Perchè di coming out ce ne sono tanti, e nessuno ne detiene l’esclusiva. Il mio dice così: so cosa voglio e me lo prendo. Per anni ho morso il freno a testa bassa di fronte a derisioni, strapoteri e giudizi. Giudizi giudizi giudizi. E io lì, tremante e allo stesso tempo insoddisfatta, a chiedermi dove avessi sbagliato. Oggi, amico, o amica, mi permetto cordialmente di farle notare: “lei non sa chi sono io”. Non con arroganza, ma con semplicità. Con quella cosa che mi mancava per il tattoo con la scritta sul cuore: sicurezza. E’ bello che sia arrivata col tempo. Ora vediamo che succede.


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