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Presentazione 15° giornata di Serie A

Creato il 06 dicembre 2013 da Simo785

By Gianluca Goretti

Accenno di fuga della Juventus, frena ancora la Roma, ripartono Napoli e Fiorentina, perde un’altra occasione l’Inter e si rialza il Milan. Questo ci ha detto la 14° giornata andata in archivio, che ha visto cambiare, e di molto, la classifica di testa nei minuti finali, grazie ai gol della Juventus, della Roma e della Sampdoria. Dopo il 6° posto del Verona parte un’altra classifica, guidata dal Genoa con 19 punti e chiusa dal Catania con 9; 14 squadre in 10 punti!

Anche la 15° giornata di campionato, che andiamo a presentare, si snoda su tre giorni, ma questa volta niente partite di lunedì ma week-end stile Bundesliga, con anticipo del venerdì e resto delle partite che si completano tra sabato e domenica. Turno di campionato che vede uno scontro diretto tra 2 delle prime 5 in classifica (Roma-Fiorentina) come match-clou e molte altre partite che promettono spettacolo e storie da raccontare.

Si comincia venerdì sera, alle 20:45, dove al Dall’Ara si sfidano Bologna e Juventus. Partita anticipata al venerdì, come previsto dal regolamento, per permettere alla squadra bianconera di avere il tempo necessario per preparare la decisiva trasferta di Champions in Turchia. Pareggio importante quello ottenuto dai felsinei nel derby di Parma; squadra che appare rigenerata rispetto a inizio anno. Ottima finché in parità numerica, reagisce e regge il campo anche una volta trovatasi con un uomo in meno. Segno di carattere e personalità ritrovata, e di una condizione fisica in crescendo (in alcune recenti partite il fiato sembrava venire meno alla distanza). In questa sfida sarà assente Sorensen per squalifica ma Pioli potrà recuperare sia Perez che Diamanti. Su quest’ultimo elemento soprattutto farà affidamento il Bologna per cercare di contrastare la Juventus, oltre a Kone, capace di realizzare solo gol belli, e all’aria da derby che animerà Rolando Bianchi, elemento che appare in crescita e sempre più inserito nei meccanismi di gioco. La Juventus è reduce da 6 vittorie consecutive, tutte ottenute mantenendo la porta imbattuta. Ruolino di marcia incredibile: 5 punti in più rispetto al campionato scorso, vissuto sempre da capolista. Ha guadagnato 8 punti sulla Roma nelle ultime 4 partite. La vittoria con l’Udinese è stata raggiunta in extremis, con due protagonisti assoluti: Llorente e Buffon. Quando si ha un centravanti che segna e un portiere che para, più di metà partita è già in cassaforte prima di scendere in campo, ma non è corretto ricondurre solo a questi due assoluti campioni il merito della vittoria. In certi frangenti la squadra è apparsa più molle e stanca di alcune esibizioni recenti; le fatiche di Coppa contro il Copenaghen hanno lasciato residui sia in termini fisici che in dispendio di energie mentali. E’ altresì giusto affermare che la Juventus ha mostrato la calma delle squadre forti. Sempre lucida anche nell’assalto finale, quando la partita non sembrava sbloccarsi; mai un lancio lungo, sempre una manovra ragionata e senza frenesia. Poi ci ha pensato Llorente, al terzo gol consecutivo in campionato; come ho detto in precedenza per Kone che sa segnare solo gol belli, aggiungo per Llorente che realizza sempre gol decisivi. Centravanti vero, uomo d’area ma capace di partecipare attivamente al gioco. Devastante di testa ma anche dolce con i piedi; ha smentito tutti gli scettici che molto frettolosamente lo avevano etichettato come bidone. Sarà interessante vedere come Conte ridisegnerà la squadra per sopperire all’assenza di Pirlo (lesione al collaterale del ginocchio; dovrebbe tornare disponibile a inizio 2014). Già in altre occasioni sia Pogba che Vidal hanno evidenziato difficoltà nel ruolo di play. Sicuramente Pirlo è unico ed è difficile surrogarlo con giocatori che hanno altre caratteristiche. La squadra risentirà nella fluidità e velocità di manovra con la sua assenza. Comunque è un lusso che tutte le squadre vorrebbero avere poter estrarre dalla panchina un certo Marchisio. Sarà una partita difficile con il Bologna che cercherà di chiudere tutti gli spazi alla Juventus; difficoltà che la squadra di Conte si trova costretta ad affrontare ormai in ogni sfida. Se l’imminente sfida di Champions non toglierà concentrazione, la Juventus ha la possibilità di ottenere la settima vittoria consecutiva, che le permetterebbe di mantenere un’andatura pazzesca in classifica, tale da condizionare poi le partite delle avversarie, impegnate poi nelle loro partite a far sì che non scappi via in classifica.

Passiamo al sabato, che prevede, nei soliti due anticipi, l’impegno delle altre due rappresentanti italiane che giocheranno mercoledì in Champions.

Iniziamo alle 18 con Livorno-Milan. Sono tre le sconfitte consecutive del Livorno. La squadra nella trasferta di Verona è apparsa spenta; non un buon indizio, trattandosi di uno scontro diretto. Nicola ha sempre cercato di dare alla sua squadra un calcio propositivo, almeno sino a tre giornate fa. Prima la doppia sfida con Inter e Juventus, dove ha rinunciato a giocare, cercando di limitare solo la squadra avversaria rinunciando a offendere, poi la sfida abulica col Chievo. Il presidente Spinelli, dopo un paio di giorni di riflessioni, ha concesso ulteriore fiducia a Nicola (forse è più corretto dire che è stato convinto nella scelta dai suoi più diretti collaboratori), ma il tempo stringe, la pazienza non è illimitata. E’ evidente che i risultati saranno decisivi per le sorti di Nicola, e le prossime partite sono con Milan, Lazio e Udinese; non l’ideale per giocarsi il futuro e nessuno scontro diretto che permette, in caso di vittoria, di scalare la classifica. Indipendentemente da chi sarà la guida tecnica dopo la sosta natalizia, Spinelli dovrà operare nel mercato di gennaio se vorrà continuare a perseguire concretamente l’obiettivo salvezza. Il Milan è tornato alla vittoria dopo 5 giornate, cogliendo il primo successo esterno, in campionato, della stagione. Successo ottenuto in rimonta; è la prima volta che riesce a vincere dopo essere passato in svantaggio. Nelle precedenti 7 occasioni aveva ottenuto 5 pareggi e 2 sconfitte. Sicuramente vittoria meritata e reazione di carattere. Le difficoltà erano tante, dai risultati mancanti e conseguente mediocre classifica, alla contestazione dei tifosi e per finire con la svolta epocale in atto nei vertici societari. Gli ingredienti per un senso di disorientamento, in aggiunta ai cronici problemi di organizzazione di gioco e mancanza di qualità in certi reparti, c’erano tutti; aver ottenuto una doppia vittoria esterna (compresa la Champions) è un’ottima iniezione di fiducia. Qualche giornata fa avevo auspicato che Kakà prendesse la squadra in mano per toglierla dalla bassa classifica e far si che non sia un’anonima stagione di transizione. Tutto ciò si sta avverando oltre ogni più rosea aspettativa. Non sarà il Kakà di 5 anni fa, l’età passa per tutti, ma la classe è rimasta cristallina; il suo inserimento ha notevolmente alzato il livello qualitativo della squadra. Possesso palla record, manovra più fluida anche grazie a un buon Montolivo, la squadra ha condotto il gioco, pur soffrendo più del lecito anche dopo il vantaggio e la superiorità numerica. Ha ritrovato il gol Balotelli, dopo un digiuno di 4 partite, protagonista anche dell’espulsione avversaria. Rivedono il campo Nocerino, alternativa in più in mezzo al campo, ed El Shaarawy; molto importante ritrovare il vero Faraone che aveva ammaliato tutti nella prima parte della scorsa stagione. Livorno è l’occasione per dare continuità alla vittoria ritrovata e avviare così quella rimonta per le zone più nobili della classifica che appare comunque molto più impervia, e costellata di difficoltà, di quella riuscita l’anno scorso.

Passiamo alle 20:45, dove al San Paolo si sfidano Napoli e Udinese. Ritrova la vittoria il Napoli, e ritorna al gol Higuain. Il bomber argentino era a secco, su azione, da oltre due mesi. Avevo scritto che era un crocevia decisivo, per le ambizioni del Napoli, la sfida dell’Olimpico, e la squadra di Benitez l’ha brillantemente superata. Terzo posto consolidato e secondo, occupato dalla Roma, avvicinato. La squadra ha tutte le qualità per competere fino in fondo alla vittoria, considerato che sarà ulteriormente rinforzata nel mercato di Gennaio nei settori che appaiono più carenti: difesa e centrocampo. Sicuramente è la rivale più autorevole della Juventus, con il vantaggio degli scontri diretti (sia con la Juventus stessa che con la Roma) da disputare in casa nel girone di ritorno. Benitez è stato coerente nel confermare il solito modulo, che appare molto offensivo e concede sempre all’avversario la superiorità numerica a centrocampo. Carente nelle fasce, a maggior ragione ora che gli infortuni di Zuniga e Mesto non concedono alternative a Maggio e Armero, non impeccabili; l’inserimento di Reveillere potrebbe migliorare la situazione, offrendo un’ulteriore opportunità. La squadra soffre in difesa, anche con la Lazio ci sono stati momenti imbarazzanti, ma una volta che ottiene il vantaggio può diventare devastante negli spazi. Britos squalificato per questa partita sarà probabilmente sostituito da Fernandez più che da Cannavaro. Non credo sarà rischiato il recupero di Hamsik, preservandolo per la sfida decisiva con l’Arsenal. Importante il recupero della piena efficienza fisica di Higuain; i suoi gol sono assolutamente decisivi per le sorti della squadra, e a Roma ha dato conferma delle sue indubbie qualità. Partita difficile questa con l’Udinese, ma da vincere a tutti i costi. Udinese che si presenta a Napoli dopo la buona prova di Torino. Contro la Juventus la squadra ha dimostrato di stare bene fisicamente. Ottima la disposizione tattica disposta da Guidolin, e non è una novità, capace di imbrigliare le mosse avversarie con un autentico e solido muro difensivo ma abile anche nel ripartire e offendere; mai la Juventus aveva ricevuto così tanti tiri nello specchio della sua porta. Brkic assoluto protagonista e migliore in campo, ma se la squadra usciva dal campo con un pareggio, nessuno avrebbe potuto gridare allo scandalo. Quello che per un soffio non è riuscito sul campo della Juventus si cercherà di ottenerlo a Napoli. Non potendo ancora contare sulle qualità di Muriel, tuttora indisponibile, le maggiori speranze di ottenere un risultato positivo sono riposte nei piedi di Di Natale, che cercherà di dare un dispiacere ai suoi concittadini.

Passiamo alla domenica, che nell’antico delle 12:30 ci propone l’incontro più spettacolare della giornata: lo scontro diretto Roma-Fiorentina. La Roma ha salvato l’imbattibilità al 90’ ma vede allontanarsi sempre più la Juventus, che era 5 punti sotto solo 4 giornate fa. Quarto pareggio consecutivo; dopo la serie record iniziale di vittorie, forse la squadra di Garcia ha intenzione di battere anche quello dei pareggi. Scherzi a parte, la squadra a Bergamo è apparsa lenta e involuta per oltre un’ora, complici alcune scelte, difficili da comprendere, del suo allenatore. Squadra molto coperta all’inizio, scesa in campo senza punte, ha guadagnato in qualità solo dopo l’ingresso in campo di Pjanic e Ljajic. Il centrocampo è probabilmente il reparto più forte della squadra nei suoi titolari (Pjanic, De Rossi e Strootman) ma manca di brillantezza, nonostante non giochi le coppe europee. Se poi rinunci alla qualità di Pjanic (giustificata da un guaio muscolare smentito dal giocatore) le cose si complicano, considerata anche la perdurante assenza di Totti. Il capitano manca tanto a questa squadra, essendo l’unico capace di illuminare, con le sue giocate, l’intera azione offensiva. Senza di lui la squadra diventa prevedibile. Non tutto si può ricondurre all’assenza di Totti, però è innegabile che dal giorno della sua assenza la squadra non sia mai andata oltre al gol a partita. Anche il supporto e l’imprevedibilità di Gervinho sono andati scemando da quando gli avversari ne hanno preso le contromisure, riducendo gli spazi necessari alle sue azioni in velocità. Ancora assente Balzaretti. E’ molto importante questo scontro diretto con la Fiorentina per capire le reali ambizioni finali della squadra. Tornare alla vittoria è d’obbligo per continuare a credere nel sogno scudetto. Un ennesimo pareggio, o addirittura la prima sconfitta, vorrebbe dire ridimensionare le ambizioni al solo posto Champions, obiettivo comunque, a mio parere, insperato all’inizio della stagione dalla stessa società e tifoseria, la quale continua, a torto, a credere in una fantomatica ipotesi di complotto orchestrata contro la squadra, indesiderata, secondo loro, nelle posizioni alte della classifica. Una prova di maturità deve venire non solo dalla squadra in campo ma da tutto l’ambiente romano. Il vittimismo non aiuta certo a vincere. La Fiorentina affronta questo scontro con il chiaro intento di vincere per accorciare la distanza dalla zona Champions. Squadra reduce dal pirotecnico risultato col Verona, dove nonostante la superiorità numerica non ha avuto il cinismo di chiudere la gara, lasciando l’avversario in partita fino alla fine. Eccezionale la prestazione di Borjia Valero; sono consapevole della forza della Spagna a centrocampo, e dei campioni che ne compongono la formazione ma resto incredulo nel fatto che questo giocatore sia sempre ignorato nelle convocazioni. Per questa sfida dovrebbero essere disponibili sia Pizarro che Aquilani, che insieme al sopracitato Borjia Valero andranno a comporre un centrocampo d’immensa qualità. Ritarda invece il rientro di Gomez, a questo punto forse rimandato a inizio 2014; sicuramente la Fiorentina non ha il problema del gol, con Giuseppe Rossi capocannoniere indiscusso, ma sono curioso di vedere quanto e come la squadra acquisirà qualità e potenza con l’innesto del bomber tedesco al centro dell’attacco, e come cambierà l’assetto tattico. Tornando alla partita, credo sia una sfida aperta a ogni risultato. Innanzitutto speriamo che vinca lo spettacolo.

La domenica pomeriggio, alle ore 15, sarà teatro di ben 5 sfide. Essendo le 10 squadre impegnate tutte facenti parte del gruppone in classifica che segue le 5 di testa, un’eventuale vittoria vuol dire avanzare molte posizioni.

Cominciamo dal Bentegodi, dove si sfidano Verona e Atalanta. Squadra scaligera reduce da 3 sconfitte consecutive, ma quella di Firenze è stata una grande prova di personalità; nonostante sotto di due gol, e in inferiorità numerica, la squadra è rimasta sempre in partita fino alla fine, riuscendo addirittura ad accorciare le distanze. Il 6° posto occupato attualmente in classifica premia giustamente una squadra che gioca bene, dotata di ottime individualità quali Iturbe e Jorginho, e di un terminale offensivo sempre pericoloso quale Luca Toni. Un periodo di appannamento, nelle prestazioni e nei risultati, era da mettere in preventivo dopo l’esaltante partenza; il Verona è comunque la sorpresa più piacevole di quest’inizio di stagione, in rapporto alla qualità dell’organico. Giusto riconoscere i meriti di Mandorlini e del suo brillante lavoro. Con l’Atalanta c’è l’opportunità di riprendere il brillante cammino casalingo interrotto nel derby, e consolidare la brillante posizione in classifica. L’Atalanta ha avuto molte difficoltà quest’anno in trasferta, non riuscendo a ottenere risultati soddisfacenti. Squadra rimaneggiata anche dall’emergenza infortuni in difesa; oltre agli assenti già nella partita con la Roma si aggiunge anche Del Grosso. Importante il recupero di Bonaventura a centrocampo, giocatore capace di alzare la qualità del reparto. A Verona sarà però assente Cigarini causa squalifica. Nonostante tutte queste difficoltà, Colantuono sarà in grado di mettere in campo una squadra capace di mettere in difficoltà l’avversario, come accaduto con la Roma, e cercherà di sfatare il tabù trasferta, così da mantenere una classifica tranquilla.

Cagliari-Genoa è l’occasione per la squadra isolana di cogliere quella vittoria mancata domenica scorsa contro il Sassuolo. Il Cagliari per oltre un tempo è stato irriconoscibile e assente. Approccio alla partita decisamente negativo e inspiegabile per una squadra che ha una classifica che non sorride affatto, contro un avversario assolutamente alla portata. Per questo mi aspetto una partita completamente diversa dal Cagliari in quest’occasione. Sono tornati al gol Nenè e soprattutto Sau, dopo 3 mesi di digiuno. Come ho detto più volte, è mancato il vero Sau in questi primi mesi al Cagliari. Unico assente nelle file rossoblù Ibarbo, dopodiché intera rosa a disposizione per Lopez da cui attingere per scegliere la formazione ideale. Sicuramente c’è certezza tra i pali, dove Avramov ha conquistato il posto di titolare a scapito di Agazzi, messo fuori rosa per mancato rinnovo contrattuale. Continua la striscia positiva del Genoa targato Gasperini: 3 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 5 partite, anche se quella contro il Torino è stata la peggiore prestazione del Grifone sotto la nuova gestione. Ancora una volta è stato decisivo Perin, che con le sue parate ha tenuto in piedi la squadra; sembra lontana, oppure mai esistita, la disgraziata stagione a Pescara. Da rivedere i movimenti della squadra sulla fascia destra, dove Centurion e Vrsalijko, due autentici talenti, non sembrano aver trovato l’intesa tra loro e soprattutto non eseguono i movimenti graditi a esaltare il gioco offensivo voluto da Gasperini. La squadra appare comunque in salute e capace di tenere ritmi alti. Assenti in questa sfida Matuzalem squalificato e Santana infortunato. Tutte le serie positive sono destinate a interrompersi prima o poi; l’impegno di Gasperini e dei suoi ragazzi è che questo non avvenga a Cagliari.

Torino-Lazio è sfida tra due squadre ancora alla ricerca della loro piena identità. Buona la partita del Torino nel turno precedente a Genova; c’è addirittura rammarico perché poteva raccogliere risultato pieno. Ancora una volta non è stata capitalizzata una situazione di vantaggio. Sono 12 i punti persi in queste circostanze; anche se solo la metà delle occasioni fosse stata sfruttata, la classifica del Torino avrebbe un volto sicuramente diverso. La squadra sta crescendo. Terzo gol in due partite per El Kaddouri, che nell’ultimo mese sembra tornato il giocatore di Brescia, aiutato anche da un impiego più offensivo, dopo la naftalina di Napoli della scorsa stagione. Ottima la prova di Farnerud, vero trampolino di lancio per Immobile, migliore in campo e sempre pericoloso, così come il solito Cerci sulla fascia destra. Il limite più evidente della squadra granata, su cui deve necessariamente lavorare Ventura, è che la squadra continua a subire gol; sono 13 le partite consecutive in cui questo accade, striscia record peggiore di tutta la Serie A. Questa partita offre l’occasione al Torino di poter sorpassare, in caso di vittoria, gli avversari odierni. Disarmante la fragilità difensiva mostrata dalla Lazio contro il Napoli. Ciani e Cana sono andati sempre in difficoltà negli attacchi avversari, con quest’ultimo addirittura disastroso e che appare inadeguato a ricoprire il ruolo di centrale difensivo. L’unica nota lieta della serata è stata la conferma del giovane Keita, una volta messo in campo. Classe ’95, scuola Barcellona, giocatore dal grande potenziale. Secondo me Petkovic dovrebbe avere il coraggio di impiegarlo con più continuità. Prenda esempio da Conte con Pogba; quando un giocatore è forte, si prende lo spazio che merita, l’età non conta. A proposito di Petkovic, appare sempre più evidente il distacco tra il tecnico e la squadra, nonché con la tifoseria. Non è più padrone della situazione, compie molti errori, non riesce a dare un gioco e un’identità tattica definita. Sembra un altro allenatore rispetto a quello dello scorso anno che tanto impressionò per il gioco e il carattere mostrato dalla squadra. Sicuramente anche il prossimo futuro che lo vede sulla panchina della Svizzera non aiuta a migliorare la situazione. Una sola vittoria nelle ultime 9 partite e non si vede un passo avanti nel segno della continuità e della crescita. Non sono mai favorevole ai cambi tecnici a stagione in corsa, se non in casi eccezionali o situazioni compromesse; a mio parere questo rientra nella casistica, e un cambio potrebbe essere auspicabile per dare una scossa alla squadra. Già questa partita potrebbe essere decisiva in caso di risultato negativo.

Sassuolo-Chievo è, invece, sfida tra due squadre che stanno vivendo un buon momento in termini di risultati. E’ arrivata a 4 partite la serie positiva del Sassuolo (2 vinte e 2 pareggiate), impensabile dopo le prime giornate di campionato. Oltre che continuità di risultati, la squadra di Di Francesco ha trovato una buona identità di gioco, non rinunciando mai al tridente seppur mantenendo un buon equilibrio. A Cagliari ha dominato nel primo tempo, raggiungendo il doppio vantaggio, poi svanito dal ritorno dei padroni di casa; comunque un buon risultato che permette di mantenere 2 punti di vantaggio sulla terzultima posizione. Ancora decisivi Berardi, autore di entrambi gli assist, e Zaza, giunto al suo 5° gol in campionato. L’occasione odierna è di quelle importanti per fare un ulteriore salto in avanti in classifica. Il Chievo attuale appare rigenerato dalla cura Corini; 2 partite, 2 vittorie per il neo allenatore clivense. La squadra corre, gioca e si diverte; sembra trasformata in poco tempo. Una mossa decisiva è l’utilizzo di Rigoni, giunto al secondo gol stagionale, davanti alla difesa; a mio parere è uno dei migliori centrocampisti italiani in quel ruolo, subito dietro Pirlo e De Rossi nella mia scala di valori. Non è casuale che sia stato Corini a spostarlo in questo ruolo, da lui ricoperto quando era giocatore. Importante anche il recupero di Thereau, che sta ritornando quel giocatore determinante della scorsa stagione. Questa di Reggio Emilia è la prima sfida esterna per Corini da quando è tornato sulla panchina del Chievo, considerato che la precedente trasferta era il derby; anche un pareggio sarebbe molto utile per muovere la classifica.

Sampdoria-Catania vede scontrarsi le squadre che occupano le ultime due posizioni della classifica. Nella squadra ligure è evidente l’impatto che ha avuto Mihajlovic. Con il giusto atteggiamento è riuscita a mettere in difficoltà l’Inter, rovinandogli la festa della prima di Thohir. Ha ampiamente meritato il pareggio; non si è limitata solo a difendersi, non ha mai rinunciato a proporre gioco. Si vede l’effetto allenatore in quelle che sono, e lo erano anche da calciatore, le caratteristiche che lo distinguono: mentalità, personalità e cattiveria. Dopo la vittoria svanita all’ultimo momento con la Lazio, e la buona prestazione premiata dal pareggio a San Siro, questa con il Catania è l’occasione propizia per centrare la prima vittoria dal suo ritorno in panchina. Il Catania non sta vivendo una buona stagione, e l’ultimo posto in classifica ne è testimonianza diretta. Come ho già detto in altre occasioni, non sempre il cambio in panchina paga quando i problemi sono da ricercare altrove. Anche il momento contingente è molto difficile, con la squadra contestata dai propri tifosi e priva ancora di molti elementi infortunati (Izco, Bergessio e Almiron tra gli altri). Inoltre in questa partita saranno assenti pure Barrientos e Tachtsidis squalificati; una formazione da inventare insomma per De Canio, il quale potrebbe anche decidere un avvicendamento tra i pali, dove Andujar non è sembrato impeccabile in molte occasioni. Sarà invece in campo Spolli, non punito dal Giudice Sportivo sul presunto insulto razzista rivolto a Balotelli. Non sarà per niente facile uscire da Marassi con un risultato positivo.

Passiamo al posticipo delle 20:45 che vedrà in campo Inter-Parma. La squadra nerazzurra domenica scorsa ha fallito nuovamente la possibilità di avvicinarsi al terzo posto (sarebbe stato aggancio temporaneo al Napoli, prima dell’impegno, poi vittorioso, dei partenopei), o comunque di avvicinare la zona Champions guadagnando 2 punti sulla Roma. Pochi i tiri in porta, squadra timida e in difficoltà; un evidente passo indietro nel processo di crescita della squadra. Brutta prestazione, la peggiore nella gestione Mazzarri. Non può essere un alibi la distrazione dovuta alla festa in onore del nuovo proprietario Thohir, presente per la prima volta in tribuna a San Siro; sicuramente non un buon biglietto da visita per Mazzarri, che non è riuscito a regalare la vittoria al nuovo presidente. La squadra, indipendentemente da questa brutta prestazione, appare comunque incompiuta (è quasi la stessa squadra dello scorso campionato), e con questi continui pareggi (4 nelle ultime 7 partite, 6 in assoluto) sta fallendo molte occasione per migliorare ulteriormente la classifica. Elemento di riflessione per Mazzarri il fatto che l’Inter ha subito 5 rimonte in queste prime 14 giornate. Comunque merito dell’allenatore toscano è aver ridato un’identità tattica, una logica di gioco, a una squadra presa dalle macerie di una scellerata precedente gestione tecnica, e nell’aver rigenerato alcuni giocatori (Alvarez e Jonathan su tutti) che lo scorso anno apparivano inadeguati e allo sbando. Successivo salto di qualità potrebbe avvenire, oltre che con eventuali innesti che Thohir vorrà apportare nel mercato di gennaio, dalla maturazione di Kovacic, giovane talento ancora inespresso; il fatto che Cambiasso è spesso tra i migliori non è rasserenante per Mazzarri e spiega molto della qualità della squadra. Decisivo vincere questa sfida interna per l’Inter. I prossimi due impegni sono a Napoli e il derby. A Natale sapremo se la squadra di Mazzarri può ambire a un posto Champions o dovrà accontentarsi di rientrare in Europa dalla porta di servizio dell’Europa League. Anche il Parma nel turno precedente ha fallito l’occasione vittoria, soprattutto in considerazione che l’avversario era in inferiorità numerica dal 52’. Sicuramente c’è amaro in bocca per Donadoni; tanti i tiri in porta non concretizzati, è mancata la fortuna. La consolazione è la continuità di risultati e la prestazione di Cassano, che ha illuminato la partita con la perla del 100° gol in Serie A (ne è passato del tempo da quel Bari-Inter dove si presentò al grande pubblico con uno slalom perfetto per il primo gol); sta bene fisicamente, ha sfiorato un altro gol da cineteca, sempre ottime giocate al servizio della squadra. Migliore in campo, e non è più una novità. Sarà l’arma in più del Parma che si presenta a San Siro; neanche la frattura al setto nasale impedirà a Cassano di presentarsi a sfidare la sua ex squadra, con il chiaro intento di aiutare la sua squadra nell’ottenere un risultato positivo e farsi rimpiangere dai suoi ex tifosi.

Concludiamo con i soliti quesiti che chiediamo al nostro campionato: quanto influirà l’imminente impegno decisivo in Champions nella testa di Juventus, Napoli e Milan? Riuscirà la Roma a ritornare alla vittoria, riprendendo un cammino interrotto? Riuscirà la Fiorentina a infliggere la prima sconfitta alla Roma, ponendo un’autorevole candidatura al terzo posto? Riuscirà l’Inter a tornare alla vittoria, accorciando le distanze dalla classifica di vertice? Riuscirà il Verona a difendere il 6° posto, tornando alla vittoria, prima che il gruppone di squadre che la inseguono la risucchino nel mucchio? Quali situazioni diventeranno delicate e quali panchine a rischio dopo le partite della domenica pomeriggio? Al campo, come sempre, chiediamo le risposte alle nostre domande.

Buon campionato a tutti!


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