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Presentazione 20° giornata di Serie A (By Gianluca Goretti)

Creato il 17 gennaio 2014 da Simo785

Si è chiuso un girone d’andata da grandi numeri: 52, come i punti della Juventus Campione d’Inverno, 44 e 42, quelli di Roma e Napoli che in altre stagioni avrebbero significato primato, 32, i punti del Verona, rivelazione in positivo del campionato e 22, quelli del Milan, sorpresa negativa. C’è anche un altro numero da non sottovalutare: 8, come il numero d’allenatori che hanno perso la panchina in questa prima metà di stagione. Classifica spezzata, con le prime 3 che sembra facciano un campionato a parte e destinate a partecipare alla prossima Champions. Altre 3 squadre sembrano definite nella zona Europa League (Fiorentina, Inter e Verona), poi c’è il gruppone di 14 squadre racchiuse in 13 punti (dai 26 di Torino e Parma ai 13 Livorno e Catania). Inizia oggi il girone di ritorno, che come molto spesso accade è un nuovo campionato. Tutto deve essere ancora scritto definitivamente, le gerarchie possono cambiare velocemente, senza dimenticare che c’è il mercato trasferimenti aperto che può variare molti equilibri.

Con la speranza che i numeri sopra elencati portino fortuna a chi ha l’incoscienza di giocarli, andiamo a presentare questa 20° giornata del campionato, prima del girone di ritorno.

Si comincia subito con un sabato scoppiettante, che vede in campo le prime due della classifica, che poi martedì si sfideranno nei quarti di finale di Coppa Italia.

Iniziamo dall’Olimpico, ore 18, con Roma-Livorno, quasi un testa-coda. Immediata e perentoria la reazione della Roma dopo la sconfitta con la Juventus, nonostante le difficoltà create dalle numerose assenze. La netta vittoria conseguita col Genoa ha escluso quindi il rischio di un contraccolpo psicologico. La squadra ha carattere e personalità, oltre ad indubbie capacità tecniche che le hanno permesso un campionato di vertice. Chiude il girone d’andata con 44 punti, quota che lo scorso anno sarebbe stata sufficiente per chiudere in testa al giro di boa. Andata giocata a ritmi altissimi, una sola sconfitta e miglior difesa del campionato. La squadra ha superato le migliori aspettative d’inizio stagione. Pur se l’allenatore continua a ripetere, nelle dichiarazioni ufficiali, che la Juventus è più forte e l’obiettivo è tornare in Europa, la squadra non si arrenderà di certo nell’inseguire la vittoria finale. Protagonista assoluto dell’ultima partita Florenzi, autore di un gol da cineteca. Vietato distrarsi, queste sono le partite con le maggiori insidie, quando la vittoria si da per scontata già prima di entrare in campo. I 3 punti oggi sono d’obbligo contro un avversario che si presenta a Roma con molti problemi. Innanzitutto quelli di classifica, che vedono il Livorno all’ultimo posto in classifica. La pesante sconfitta interna col Parma è costata la panchina a Nicola. Allenatore che, come spesso accade, paga colpe oltre i suoi demeriti, che in questo caso specifico non ne vedo affatto. La squadra non vale più dei punti che ha in classifica, il problema non era l’allenatore ma la rosa priva di giocatori di qualità ed esperienza. Spinelli, pesantemente contestato dalla tifoseria, deve mettere mano al portafoglio e rinforzare notevolmente la squadra in ogni reparto, compreso un partner d’attacco per il sempre solo Paulinho. Temo che ciò non accada e il compito di Perotti, chiamato alla guida tecnica, sarà quello di accompagnare dignitosamente la squadra verso la serie B. Più che di acquisti si parla di cessioni e di problemi economici con scadenze da adempiere, altrimenti la classifica sarà ulteriormente “alleggerita” dai punti di penalizzazione che saranno inflitti.

Alle 20:45 ci trasferiamo allo Stadium per Juventus-Sampdoria. Inutile elencare anche stavolta tutti i numeri vincenti della Juventus ma è doveroso sottolineare il record assoluto nella storia bianconera di 11 vittorie consecutive, mai raggiunto neanche dalla Juventus del cinquennio (5 scudetti consecutivi dal ’30 al 35’). I 52 punti con cui chiude il girone d’andata invece eguagliano il primato della Juve di Capello del 2006. Gli 8 punti in più rispetto alla precedente stagione stanno vanificando lo splendido cammino in campionato di Roma e Napoli. I numeri sono impressionanti ma siamo appena a metà del percorso, c’è un girone di ritorno da giocare e le conferme devono essere date settimanalmente, com’è inevitabile. La squadra vista a Cagliari non è stata brillante come in altre occasioni, è stata messa in difficoltà per circa un’ora di gioco ma mai ha dato sempre l’impressione, anche quando era in svantaggio, di soccombere. Anzi, aveva la certezza di poter decidere la partita a suo piacimento alla distanza, e così è stato. Grande protagonista della giornata è stato Lichtsteiner (2 assist e 1 rete), mentre è tornato al gol, che mancava da Aprile dello scorso anno, Marchisio. Con questi due ultimi marcatori sono 13 i giocatori andati in gol nella Juventus, a conferma di una vera e propria cooperativa del gol, come gli ultimi due anni di gestione Conte; evidentemente il potenziamento del settore avanzato avvenuto la scorsa estate, con l’inserimento di goleador da doppia cifra come Tevez e Llorente, non ha fatto perdere questa preziosa caratteristica. Nessuno squalificato né infortunato per la Juventus, quindi presumibile squadra-tipo salvo che Conte non decida un turnover in previsione della sfida di Coppa Italia con la Roma di martedì. La sfida odierna è molto insidiosa perché la Sampdoria è avversario in forma. La metamorfosi avvenuta con Mihajlović in panchina è evidente: 12 punti su 7 partite, frutto di 3 vittorie, 3 pareggi e la sconfitta di Napoli. Ancor più netta è la differenza, rispetto alla precedente gestione tecnica, della solidità difensiva: in queste 7 partite subite solo 5 reti, contro le 22 incassate nelle prime 12 giornate con Rossi in panchina. Sono soprattutto la mentalità, il carattere e l’equilibrio gli elementi che fanno la differenza e premiano il lavoro del tecnico serbo. Elementi questi che non verranno certo meno nella sfida odierna, dove saranno assenti per squalifica Krsticic e Soriano.

Passiamo alla domenica e iniziamo dalla sfida delle 12:30 tra Udinese e Lazio. E’ diventata brutta la classifica dell’Udinese dopo la sconfitta di Genova: sestultimo posto, 4 punti dalla terzultima. Squadra sempre abituata, negli ultimi anni, a ottenere piazzamenti europei che ora si ritrova in zona salvezza, senza avere la mentalità per questo tipo di sofferenze. A mio parere, per come affronta certe partite con avversari diretti, non è ancora entrata nella mentalità di questa nuova realtà, frutto di una stagione altalenante, con pochi alti e molto bassi. Il non adattarsi in fretta alla situazione è l’avversario più pericoloso. La sfida di oggi, da affrontare senza gli squalificati Allan e Gabriel Silva, è molto importante; il Friuli deve tornare quel fortino inespugnabile che era sino a poco tempo fa e non terreno di conquista come accaduto molto spesso in questa stagione. Per raggiungere il risultato si tenterà il recupero di Muriel, assente da fine Novembre, mentre la Società ha deciso il ritiro anticipato da Venerdì. Decisivo per Guidolin è recuperare alla migliore condizione, sia fisica che psicologica, Di Natale. La Lazio con Reja in panchina ha ottenuto 4 punti in 2 partite e ritrovato serenità. Nessun gol subito, è questo il settore dove ha lavorato principalmente l’allenatore dal suo arrivo. Sicuramente due partite non belle dal punto di vista estetico, addirittura a Bologna il nulla in quanto a tiri in porta, ma la paura del risultato ha prevalso e per ora i fatti gli danno ragione. Probabilmente stesso canovaccio sarà riproposto a Udine, dove sarà assente Ledesma per squalifica (oltre all’infortunato Radu), sperando poi nei guizzi offensivi di Candreva e nelle doti realizzative di Klose. Recuperato il portiere Marchetti.

Passiamo al pomeriggio domenicale e alle partite delle 15, iniziando da Bologna-Napoli. Seconda partita casalinga consecutiva per Ballardini, uscito tra i fischi, come tutta la squadra, dopo il punto ottenuto nella sua prima uscita da nuovo allenatore del Bologna. La paura di perdere ha prevalso e la noia è stata la protagonista della partita. Troppo poco tempo ha avuto Ballardini per dare un’anima e un gioco alla squadra, limitandosi a registrare la fase difensiva. In attesa d’inevitabili rinforzi dal mercato la squadra si aggrappa alle giocate di Diamanti, unico giocatore di valore superiore alla media in organico. Così sarà anche oggi nella difficile sfida che attende il Bologna. Ma un problema fisico proprio di Diamanti tiene in allarme tutto l’ambiente rossoblù; la sua assenza sarebbe un grave danno per la squadra e la priverebbe delle uniche armi con cui mettere in difficoltà il Napoli. Attenzione anche a Kone, che spesso contro i partenopei si è reso protagonista in positivo. A centrocampo rientra Perez, mentre davanti è ballottaggio Bianchi (che potrebbe essere ceduto, con probabile arrivo di Floccari)-Acquafresca. Napoli che si presenta a Bologna dopo la brillante prestazione di Verona. E’ stata importante la prova mostrata su un campo difficile, contro una squadra che nelle mura amiche aveva maggiormente costruito la sua incredibile classifica; esserne usciti con un secco 3-0 accresce ulteriormente la fiducia e conferma il potenziale della squadra. Napoli che chiude l’andata con 42 punti; con questi punti avrebbe chiuso da campione d’inverno 2 degli ultimi 3 campionati. Questo spiega il buon campionato che sta facendo, nonostante il 3° posto e i 10 punti che la separano dalla vetta. Ancora decisivo Mertens che sblocca la partita mentre Insigne trova il primo gol in campionato (che è anche il primo gol italiano del Napoli, dato di fatto inevitabile quando si hanno in squadra, quasi nella totalità, solo stranieri). Pronto al rientro Hamsik, mentre è un ottimo acquisto quello di Jorginho dal Verona, che permette di sopperire alla lunga assenza di Behrami. Ancora assenti Zuniga e Mesto, mentre è probabile il rientro di Reina tra i pali. Imperativo per il Napoli ottenere la vittoria oggi a Bologna per continuare il brillante campionato e approfittare per ridurre le distanze qualora Juventus e Roma, il giorno precedente, abbiano perso dei punti.

Catania-Fiorentina vede il ritorno di Montella nello stadio che l’ha consacrato come allenatore nella sua prima stagione, dopo l’esperienza di alcuni mesi a Roma. Sfida quasi decisiva per il Catania, che dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia contro il Siena, squadra di Serie B, ha optato per l’esonero di De Canio e il ritorno di Maran. Mi ero già espresso, al momento del suo allontanamento, su Maran, allenatore dei record conseguiti lo scorso anno e incolpevole della disgraziata stagione attuale. Pulvirenti doveva cercare nell’indebolimento della rosa la causa dei risultati deludenti, e ora questa marcia indietro va verso questa direzione; chissà se è troppo tardi. La classifica è sempre preoccupante, il mercato non decolla a parte il ritorno di Lodi, peraltro oggi assente per squalifica insieme a Peruzzi, la tifoseria è in fermento. Nelle ultime partite c’erano stati timidi segnali di ripresa, grazie anche al recupero di alcuni giocatori dall’infermeria (dove rimangono Almiron e Alvarez), però gli ultimi due passi falsi (compresa la Coppa) hanno rimesso tutto in discussione. Impegno difficile e l’impressione è che solo un inaspettato exploit possa salvare il Catania dalla sconfitta, a meno che il ritorno di Maran dia quella scintilla necessaria all’impresa. La Fiorentina, con il pareggio nell’ultimo turno, ha visto allontanarsi la zona Champions. La sensazione è che sarà difficile inserirsi tra le prime 3 della classifica, e che ci si debba accontentare dell’Europa League. Compito reso ancora più arduo dall’assenza, per tutto il resto della stagione, di Giuseppe Rossi, che va ad aggiungersi al mancato impiego di Mario Gomez per tutta questa prima parte di stagione. Fiorentina che è subito corsa ai ripari, nel reparto offensivo, con l’ingaggio di Alessandro Matri dal Milan, che farà il suo esordio oggi a Catania da titolare, evitando così di presentarsi nuovamente con un “falso nueve” come Ilicic al centro dell’attacco, come avvenuto a Torino. Con un centravanti vero come Matri, Montella dovrà scegliere chi mettergli ai fianchi tra le tante opzioni di mezzepunte in rosa, tra Cuadrado, Ilicic, Vargas e Joaquin. La qualità dell’organico, e la condizione attuale delle squadre, spingono il pronostico in un’unica direzione.

Ci spostiamo a Marassi per Genoa-Inter. Pesante la sconfitta dai grifoni in casa della Roma, dove mai sono stati in partita. Oggi la squadra cercherà l’immediato riscatto davanti ai propri tifosi per mantenere una classifica tranquilla. Il margine dalla terzultima è di 6 punti, ma il calendario propone in serie Inter, Fiorentina e derby; la classifica potrebbe avere un volto completamente diverso al termine di questo ciclo. Sfida molto sentita soprattutto dall’allenatore Gasperini, che avrà voglia di rivalsa e vendetta contro chi l’ha frettolosamente messo alla porta. Problemi di formazione per il Genoa causa la squalifica di Matuzalem e gli infortuni di Gamberini, Portanova e del portiere Perin (che però potrebbe recuperare); criticità in difesa acuita anche dalla cessione di Manfredini, che priva l’allenatore di un’alternativa. Inter che contro il Chievo ha continuato a perdere punti preziosi e sembra irrimediabilmente uscito dalla lotta Champions. Pure Thohir ha parlato di 4° posto come obiettivo in campionato per la sua squadra; forse non è stato informato che i posti disponibili sono scesi a 3 da un paio di stagioni. Tra episodi sfortunati e limiti tecnici comunque la squadra di Mazzarri ha avuto un’involuzione, non solo nei risultati ma anche nel gioco, rispetto alla prima parte di stagione; troppi i pareggi e le occasioni mancate. La classifica, a mio parere, rispecchia il valore della rosa. Forse i risultati iniziali avevano illuso in un diverso percorso, come già accaduto lo scorso anno; da evitare il crollo verticale avvenuto nel girone di ritorno la precedente stagione. Già oggi a Genova avremo la prima controprova.

Sassuolo-Torino con gli occhi tutti puntati sulla sfida Berardi-Cerci, che potrebbero ritrovarsi compagni di squadra alla Juventus il prossimo anno. Berardi ha avuto la sua consacrazione domenica sera con il poker di reti servito al Milan e ad Allegri. E’ stata la sua notte, forse è nata una stella. Già trascinatore lo scorso anno della scalata del Sassuolo alla Serie A, si è confermato quest’anno alla sua prima apparizione nel massimo campionato: già 11 reti, una tripletta e i 4 gol al Milan; ha 19 anni, solo Piola ha fatto meglio di lui. Ricordiamo che il giocatore è in comproprietà con la Juventus, che detiene il diritto alle prestazioni sportive e l’ha ceduto in prestito secco al Sassuolo; ottimo investimento fatto con lungimiranza dai dirigenti bianconeri per un giovane talento italiano. Berardi è l’iceberg di una squadra che ha ritrovato il gioco della prima parte di stagione. Fa piacere che Di Francesco si sia giocato le sue carte, rischiando in prima persona, con il modulo che meglio conosce e che lo contraddistingue come allenatore. Anche contro un avversario sulla carta superiore come il Milan non ha rinunciato al suo tridente ed è stato premiato, nonostante il doppio svantaggio dopo pochi minuti. Oggi contro il Torino, dove presumibilmente sarà Floro Flores a sostituire lo squalificato Zaza, si attende conferma perché la strada per la salvezza è ancora molto lunga. Già aggregato alla squadra il neo-acquisto Manfredini. Il Torino ha interrotto la serie di vittorie consecutive, ma non il periodo positivo, con il pareggio interno con la Fiorentina. La squadra vive un buon momento di forma, è ben viva e non rinuncia mai a cercare la vittoria, anche nel giorno in cui era priva del suo bomber Ciro Immobile, pienamente recuperato e smanioso di scalare ulteriormente la classifica marcatori. A Reggio Emilia ritrova il campo anche El Kaddouri, dopo alcune settimane di assenze, occasione in più per consolidare la buona classifica (7° posto).

Chievo-Parma è un’importante partita per i padroni di casa, così come importante è stato il punto conquistato in casa Inter. Con i piccoli passi Corini sta cercando di raggiungere l’obiettivo salvezza. Squadra sempre ben coperta, che poco concede, ma altrettanto poco crea. Forse oggi sarà il caso di osare di più, giocando in casa e potendo contare sul rientro di Rigoni, vero regista della squadra. Al resto dovranno pensarci Thereau e Paloschi. Avversari comunque da prendere con le molle. Sono 8 i risultati positivi consecutivi del Parma, sintomo di un’eccellente condizione fisica e dell’ottima organizzazione di gioco e di equilibri di squadra. Ora anche la continuità premia il lavoro di Donadoni, che per la seconda partita consecutiva rinuncia al genio di Cassano, preferendogli Palladino che apre le marcature e alla fine sarà il migliore in campo, insieme con Amauri ancora una volta a segno.

Atalanta-Cagliari è vero e proprio scontro salvezza. Entrambi le squadre appaiate a 21 punti, 5 sopra la soglia salvezza. Seconda sfida consecutiva in casa, dopo la determinante vittoria contro il Catania di domenica scorsa. E’ in casa che l’Atalanta deve cercare i punti salvezza, visto le difficoltà che ha manifestato in trasferta per tutta la stagione. Colantuono deve sempre far fronte a numerose assenze anche in questa partita: squalifica per Benalouane, oltre agli infortunati Bellini e Scaloni. Sembra recuperato Carmona e riprende il suo posto, dopo la squalifica, Raimondi. L’avversario odierno è in buona forma, e per oltre un’ora ha messo in difficoltà la Juventus, nonostante la prima partita senza il suo faro Nainggolan, ceduto alla Roma. In questa sfida oltre a Nenè sarà assente lo squalificato Pinilla, quindi davanti scelta obbligata Ibarbo-Sau. Vincere uno scontro diretto è sempre una vittoria che vale doppio, ma ora i punti cominciano a essere pesanti e non è da escludere un pareggio che accontenti entrambi.

La giornata si chiude domenica sera, alle 20:45, con Milan-Verona. Il periodo di Allegri è scaduto. La data di scadenza è stata accorciata dal ciclone-Berardi; inevitabile l’allontanamento, la fiducia era venuta meno da molti mesi e continuare con un allenatore a scadenza non era la soluzione ideale ai guai del Milan. Serviva una scossa per cercare di salvare il salvabile, uscire da un’anonima posizione di classifica, che vede il Milan più vicino alla zona retrocessione che a quella dell’Europa League, cercare di superare gli ottavi di Champions e provare a vincere la Coppa Italia, che al momento è l’unica opportunità per giocare in Europa la prossima stagione, oltre che arricchire la bacheca di un trofeo. La scelta è caduta su Seedorf, che lascia il calcio giocato per sedere immediatamente su una nobile panchina. La scelta è sicuramente rischiosa, sia per lui che per la società, non avendo neanche l’esperienza da tecnico di ragazzini. Per ora non giudichiamo, sarà il tempo, e i risultati, a stabilire se la decisione è stata azzeccata. Inizia quindi con questa partita un nuovo campionato per il Milan. L’esordio di Honda è stato sicuramente confortante, alzando la qualità delle giocate offensive, ma è sicuramente in difesa che il Milan ha bisogno di rinforzi. Duro banco di prova sarà questo col Verona che presenta l’ariete Luca Toni al centro dell’attacco. Squadra scaligera che esce sconfitta dall’ultima partita interna col Napoli ma non ridimensionata. L’inizio era stato promettente, poi la maggiore qualità e precisione dei partenopei ha avuto la meglio. Squadra indebolita dalla cessione di Jorginho (proprio al Napoli), che cercherà in questo girone di ritorno la conferma a quanto di buono fatto vedere finora. Chiudere al 6° posto il campionato è diventato l’obiettivo del Verona.

Come inizierà questo girone di ritorno? Le 3 di testa continueranno a fare un campionato a parte? Continuerà la marcia trionfale della Juventus? Roma e Napoli riusciranno a mantenere la stessa veloce andatura? Come sarà il debutto di Seedorf sulla panchina del Milan? Torneranno alla vittoria Fiorentina e Inter? Riprenderà la sua corsa il Verona? Parma e Torino confermeranno il periodo positivo? Perotti e Maran riusciranno a dare la scossa a Livorno e Catania? Al campo, come il solito, le risposte.

Buon campionato a tutti!


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