A cura di Gianluca Goretti
Vince solo la Juventus tra le squadre di vetta mentre frenano Roma e Napoli. In zona Europa importanti vittorie di Parma e Lazio. Genoa, Sampdoria, Atalanta e Cagliari mettono al sicuro la loro classifica e abbandonano definitivamente la zona rossa, dove ottengono un prezioso punto solo Bologna e Livorno. Il Sassuolo, ultimo in classifica, saluta Malesani con il triste record di zero punti raccolti e ridà il benvenuto a Eusebio Di Francesco. Questo ha detto la 26° giornata di campionata andata in archivio.
Passiamo adesso a presentare la 27° giornata che si apre sabato pomeriggio con il Milan, ci offrirà un gustoso antipasto domenica per pranzo con la prima di tre sfide ravvicinate tra Juventus e Fiorentina e avrà il suo clou nel posticipo Napoli-Roma che molto dirà su quanto potremo attenderci dal finale di stagione.
Udinese-Milan (sabato ore 18). L’Udinese vista a Cagliari esce sconfitta nel risultato ma non nella prestazione. Fa la partita, è padrona del campo, sbaglia tutto ciò che è possibile sbagliare sotto porta e paga il cinismo avversario. Resta l’impressione di una squadra ritrovata e in crescita di condizione fisica e mentale. Impressione che evidentemente non ha avuto patron Pozzo spedendo la squadra in ritiro, seppur cittadino, al fine di preparare meglio questa delicata sfida casalinga. Ritiro mal digerito in primis da Guidolin che dovrà fronteggiare l’assenza di Danilo squalificato; ancora indisponibile Lazzari. Come sempre le maggiori chance di vittoria sono affidate ai piedi di Di Natale. Sicuramente positiva la prova del Milan contro la Juventus, dove è mancato solo il gol. Non è cosa da poco visto che nel calcio vince chi mette la palla in rete. Da quando Seedorf siede sulla panchina del Milan sono solo 9 i gol realizzati, su 9 partite, nonostante il modulo applicato sia offensivo e il gioco propositivo. Sono cambiati gli interpreti del tridente dalla prima versione (il sempre più convincente Taarabt e Pioli in luogo di Honda e Robinho che mal si adattavano al ruolo) e per forza di cose il terminale offensivo, vista l’indisponibilità di Balotelli ben surrogato da Pazzini. Ora che il gioco comincia a prendere forma e la squadra appare abbia un principio d’identità, la sfida maggiore che attende l’allenatore olandese è quella di riuscire a concretizzare le occasioni che crea. Seedorf è sempre stato chiaro al riguardo e continuerà per la sua strada ma io resto convinto che una volta recuperato Balotelli (forse già da Udine) si debba provare la strada delle 2 punte, non accantonando nuovamente Pazzini in panchina. Va verso il recupero Zapata in difesa.
Catania-Cagliari (sabato ore 20:45). Il Catania è uscito sconfitto dalla partita di Genova affrontata in situazione precaria, causa molte assenze, e aggravata ancor di più, a partita in corso, dalla sciocca espulsione di Bellusci che sarà squalificato per questa partita. Sfida casalinga molto importante per Maran e il suo Catania; scontro diretto da giocare in casa e assolutamente da vincere, andando oltre l’ostacolo e le difficoltà oggettive delle assenze (Almiron e Frison sicuri, su Barrientos c’è ottimismo per un recupero in extremis). Importante il rientro dalla squalifica di Bergessio. La partita odierna e la successiva col Sassuolo credo siano il crocevia decisivo per le ambizioni di salvezza degli etnei. Il Cagliari torna alla vittoria in casa, dopo il passo falso col Livorno, strapazzando l’Udinese solo nel risultato, non certo nel gioco e nelle occasioni. La squadra stavolta è stata cinica nel capitalizzare al massimo ciò che l’Udinese ha concesso. Nella sfida di Catania sarà probabilmente assente Ibarbo, tornato malconcio dall’impegno con la sua nazionale; la sua presenza sarebbe stata molto importante per sfruttare la sua velocità nelle ripartenze. La classifica con l’ultima vittoria si è sistemata ma ciò non significa che tutto sia risolto; mancano ancora punti per la definitiva tranquillità e credo che Lopez abbia tutta intenzione di cominciare a ottenerli già da Catania.
Juventus-Fiorentina (domenica ore 12:30). Una cinica e spietata Juventus continua la sua marcia trionfale, abbattendo un altro ostacolo frapposto sul suo cammino. Non una Juventus padrona del campo e dominatrice del gioco quella vista contro il Milan, ma una squadra che ha saputo attendere il momento propizio per colpire, soffrendo in alcune situazioni, anche aiutata dalla fortuna ma abile nel trovare le contromisure alle difficoltà create dagli avversari. Una vittoria da grande squadra e un’ottimale gestione del vantaggio nella ripresa. Ancora una volta decisiva la coppia gol Tevez-Llorente (26 reti in due), soprattutto l’argentino vera anima trascinante della Juventus. La squadra viaggia a ritmi disumani: 11 punti in più rispetto alla trionfale scorsa stagione, tanti quanti sono quelli di vantaggio sulla Roma che deve recuperare una partita. Oggi è la prima di 3 sfide con la Fiorentina nei prossimi 12 giorni, complice l’accoppiamento negli ottavi di finale di Europa League. Rientra Vidal dalla squalifica ed esce Pirlo; ancora in campo Marchisio che sta tornando ai livelli cui ci aveva abituato nelle stagioni precedenti. In difesa riprende il suo posto da titolare Chiellini. Nella sfida odierna affronta l’unica squadra capace di batterla in campionato, in un pomeriggio shock dove prese 4 gol in un quarto d’ora; da quel pomeriggio su 18 partite giocate sono state 16 le vittorie e 2 due pareggi (uno in rimonta in 10 contro 11 e uno subito al 93’) per i bianconeri. Numeri incredibili e impietosi per gli avversari. Questa giornata, unita alla precedente, potrebbe essere il momento cruciale per l’esito finale di questo campionato: se la Juventus dovesse battere la Fiorentina mentre la Roma non dovesse uscire con i 3 punti da Napoli una seria ipoteca sullo scudetto sarebbe messa, anche se la sensazione è sempre la solita e cioè che l’avversario cui la Juventus deve temere è solo lei stessa. 4 punti nelle ultime 5 partite, 2 sconfitte casalinghe consecutive, per la prima volta a secco nelle gare interne; periodo buio per la Fiorentina di Montella. Condizione fisica non brillante e assenze pesanti sono le principali cause dell’involuzione dei viola. Marzo è un mese decisivo che indirizzerà la stagione, a partire da questa sfida alla Juventus cui seguirà quella doppia in campo europeo, poi ancora Napoli e Milan in campionato. In questo periodo si segnerà la stagione della Fiorentina. La zona Champions ora dista 7 punti e visto il calendario si dovrà porre attenzione anche alle spalle perché in caso di risultati negativi tornerebbe in discussione anche la zona Europa League. La pesante squalifica che priva la squadra della presenza di Borjia Valero non aiuta la squadra che ha difficoltà nella costruzione del gioco in sua assenza (a maggior ragione quando manca anche Pizarro) e poi c’è il problema del gol. Matri sta riscontrando enormi difficoltà dopo l’exploit iniziale (o forse è proprio la difficoltà della squadra a creare occasioni che impedisce a Matri di esprimersi al meglio delle sue caratteristiche) mentre Gomez è ovviamente in ritardo di condizione dopo la lunga assenza; credo che solo uno dei due sarà in campo contro la Juventus. In questa partita assente Tomovic per squalifica, probabile l’impiego di Ilicic dal primo minuto.
Inter-Torino (domenica ore 15). Buon pareggio per l’Inter in casa della Roma. Tiene bene il campo facendo la partita nel primo tempo, calando nella ripresa rischiando comunque poco. La squadra appare in crescita fisicamente ed anche negli equilibri di squadra, anche se il gioco ancora latita. La squadra ha difficoltà ad andare in gol, non tanto per colpa delle punte (dove Icardi ha trovato il posto da titolare) ma causa la mancanza di qualità nella finalizzazione dell’ultimo passaggio; questa lacuna non potrà che essere colmata con il crescere della condizione e dell’intesa tra Guarin e Hernanes. Nonostante il pareggio a Roma sia un buon risultato, la squadra ha mostrato i suoi limiti, non approfittando delle difficoltà dell’avversario e mai dando la sensazione di poter, e voler, vincere la partita. Non capisco l’ostracismo di Mazzarri nel continuare a non impiegare D’Ambrosio, preferendogli addirittura Zanetti sulla fascia a partita in corso. Samuel e Juan Jesus squalificati, ritroveranno il campo Campagnaro e Ranocchia. Duro ritorno alla realtà per il Torino e forse addio ai sogni europei. Avevo scritto qualche settimana fa che l’euforia poteva essere la trappola peggiore e due KO consecutivi interni con Bologna e Sampdoria trovano spiegazione anche con lo stato d’animo e la mancata cattiveria mostrata dalla squadra in queste occasioni. In mezzo c’è stato il derby, con coda di polemiche, che ha svuotato ancor di più le poche energie nervose dei granata. Ora per il Toro c’è da affrontare di seguito Inter, Napoli e Roma; a meno di clamorosi exploit credo che il treno europeo sia definitivamente perso e Ventura si debba accontentare di un finale di stagione di costruzione per la prossima annata, con la soddisfazione dell’ottimo lavoro svolto in questo campionato senza sofferenze di salvezza. Emergenza in difesa causa triplice squalifica per il Torino: Glik, Bovo e Maksimovic (che vanno ad aggiungersi agli infortunati Masiello e Pasquale); o Ventura opta per la difesa a 4 oppure si rende necessario l’abbassamento sulla linea dei difensori di Darmian ad affiancare Rodriguez e Moretti. Se quest’ultimo non dovesse dare garanzie fisiche (è stato operato al menisco solo 10 giorni fa, dopo il derby) non resta altro che Vesovic. Davanti riprenderà il suo posto da trequartista El Kaddouri, dietro la coppia-gol Cerci-Immobile. Difficoltà in difesa per entrambi le squadre, probabilmente assisteremo a una sfida ricca di gol, dove l’Inter cercherà di fare sua l’intera posta in palio.
Parma-Verona (domenica ore 15). Il Parma continua a meravigliarci. 14° risultato utile, record storico nella storia del club, 4° vittoria esterna consecutiva (credo a Roma abbiano benedetto la sospensione della partita ….). Squadra che gioca a memoria, organizzata perfettamente da Donadoni, con eccelse individualità quali Biabiany, Parolo e Cassano. L’Europa ora non è più un sogno ma un obiettivo concreto e, per quanto visto, sarebbe un premio assolutamente meritato per l’ottima stagione. La sfida odierna è un vero e proprio scontro diretto per il 6° posto, che è l’ultimo posto utile per una qualificazione europea. Quanto detto per il Parma può essere replicato per il Verona. Anzi, considerato il potenziale e gli obiettivi iniziali è proprio il Verona la maggiore rivelazione di questo campionato e il raggiungimento dell’Europa sarebbe la meritata consacrazione all’ottimo lavoro svolto da Mandorlini. L’ultima partita col Bologna è stata scialba. Forse al Verona è mancato Toni ma è altresì vero che la squadra non ha mai raggiunto l’area di rigore avversaria quindi è lecito dedurre che pure con il bomber in campo il risultato non sarebbe stato diverso. Importante il rientro di Maietta in difesa mentre a centrocampo dovrebbe trovare finalmente spazio dal 1’ Cirignano; sicuramente il giovane talento argentino garantisce più qualità di Donadel, quella qualità nel centrocampo scaligero venuta a mancare con la cessione al Napoli di Jorginho.
Lazio Atalanta (domenica ore 15). Bella e meritata la vittoria di Firenze per la Lazio che vendica l’incredibile e immeritata eliminazione europea. Ora per la Lazio si aprono prospettive di classifica che sembravano illusioni solo poche settimane fa. Il sesto posto, che dovrebbe garantire la partecipazione alle Coppe per la prossima stagione, è lontano solo 2 punti e la ritrovata Lazio della gestione Reja ha tutte le carte in regola per partecipare alla volata finale con le altre contendenti. La partita con l’Atalanta offre la prospettiva di centrare la 3° vittoria consecutiva, mai ottenute dalla Lazio in questa stagione. Forse sarebbe intelligente per i tifosi stringersi intorno alla squadra e portare calore e tifo rinviando il clima di feroce contestazione a Lotito in altre sedi oppure a fine stagione, come ha saggiamente consigliato Reja. Sicuramente assente della sfida Ledesma, si fa grande affidamento sulla ritrovata condizione di Klose per concretizzare le possibilità di vittoria. Preziosa e sofferta la vittoria dell’Atalanta, ottenuta al termine di una brutta partita grazie a un gol di Cigarini appena entrato in campo. La squadra orobica conferma ancora una volta che il suo stadio è il fortino dove sta costruendo la sua salvezza. I guai per Colantuono sono sempre venuti dalle trasferte e temo che a Roma la situazione difficilmente avrà un’inversione di tendenza.
Chievo-Genoa (domenica ore 15). Chievo vicino all’impresa a Bergamo. E sì che sarebbe stato un punto prezioso! Sotto di un gol e di un uomo riesce a pareggiare salvo vedersi sfumare la rimonta allo scadere con un tiro chirurgico di Cigarini. Corini si è giocato le sue carte come il solito, cercando di distruggere il gioco altrui. Forse è un atteggiamento giusto in sfide dirette da giocare in trasferta ma in partite casalinghe mi aspetto maggior spregiudicatezza perché il numero di partite da giocare si restringe e certe occasioni vanno colte al volo e la politica dei piccoli passi potrebbe non premiare alla fine. Dainelli e Cesar squalificati, problemi in difesa per Corini ma brutta tegola pure in attacco dove probabilmente non sarà disponibile Thereau; sicura invece l’assenza di Dramè. 8 punti nelle ultime 4 gare per il Genoa, ben 31 nelle 20 della gestione Gasperini. La vittoria ottenuta col Catania significa virtuale salvezza. Sarà proprio quello di trovare motivazioni alla sua truppa il compito che attende Gasperini da qui a fine stagione. Quello odierno è il primo passaggio di questo percorso, contro un avversario affamato di punti. Sicuramente ci sarà occasione per valutare elementi e far crescere e valorizzare giovani elementi; intanto ha trovato il primo gol in Serie A Sturaro. Bertolacci e Burdisso squalificati, Vrsaljko infortunato.
Sampdoria-Livorno (domenica ore 15). La Sampdoria con la meritata vittoria di Torino conferma quanto di buono ha costruito Mihajlović dal giorno del suo insediamento. Squadra con una precisa identità e con la cattiveria giusta, che sa quello che vuole e come ottenerlo. Sempre propositiva nel gioco, qualunque sia l’avversario prova a fare la partita e giocarsi le sue possibilità. Se trova la vittoria nella sfida odierna esce probabilmente definitivamente dalla lotta salvezza e può guardare quel lato sinistro della classifica che gli ho pronosticato qualche tempo fa. Resta ancora in dubbio la presenza di Maxi Lopez. Prezioso il punto conquistato dal Livorno contro il Napoli che gli permette di agganciare il Chievo al terzultimo posto. Punto importante non solo per la classifica ma anche per il morale dopo la pesante sconfitta col Verona. Di Carlo probabilmente ripresenterà la stessa formazione anche a Genova, nonostante 4 titolari sono in diffida (Bardi, Emerson, Mesbah e Paulinho); è necessario vivere l’oggi al meglio delle proprie possibilità anziché pensare al domani con il rischio di non ritrovarsi nulla in mano. Conferma in attacco per Belfodil mentre è ancora rinviato di una settimana il rientro di Siligardi.
Bologna-Sassuolo (domenica ore 15). Buona la prestazione del Bologna a Verona, dove avrebbe potuto raccogliere anche di più se Rolando Bianchi non avesse fallito un calcio di rigore. L’occasione mancata a Verona grida ancora vendetta ma è questo derby la partita che il Bologna non deve assolutamente fallire. In quella che è una vera finale-salvezza, Ballardini ha gli uomini contati e una formazione quasi obbligata: Cristaldo e Morleo squalificati, Kone, Della Rocca e Pazienza infortunati, Garics e Krhin tornati acciaccati dagli impegni internazionali. Sicuro l’impiego dal 1’ di Ibson che dovrà supportare Bianchi e garantire i gol necessari a vincere la partita. Settima sconfitta consecutiva per il Sassuolo nel derby col Parma e 5 sconfitte su 5 partite per Malesani che perde il posto a favore del richiamato Di Francesco. Probabilmente non tutte le colpe sono di Malesani, che ha avuto le sue difficoltà oggettive nel prendere una squadra completamente rivoluzionata e con un calendario non agevole, però è un dato di fatto che il Sassuolo visto sotto la sua gestione non è stato mai propositivo, concreto e con un’idea di gioco, quello che si è sempre visto, anche nelle giornate peggiori, con Di Francesco in panchina. Inspiegabile anche l’esclusione di Berardi dalla formazione nelle ultime 2 partite; non far giocare il calciatore più talentuoso assomiglia molto a darsi la zappa sui piedi. Poi è lo stesso Berardi a tradire sfogando la sua frustrazione con un’espulsione neanche un minuto dopo il suo ingresso in campo; ora Di Francesco dovrà far a meno della sua qualità per ben 3 partite e non è cosa da poco. In quest’altro derby sarà assente anche Zaza per squalifica. La classifica lascia aperte tutte le possibilità di salvezza; sarà importante per Di Francesco amalgamare prima possibile una squadra completamente stravolta dal mercato rispetto a quella lasciata poco più di un mese fa. Solo i risultati danno entusiasmo a una squadra apparsa depressa e a tutto l’ambiente; quella di Bologna per il Sassuolo è la prima di 12 finali.
Napoli-Roma (domenica ore 20:45). Altra occasione persa dal Napoli contro una piccola squadra. Quando tutti pensavano ad accorciare le distanze dal secondo posto della Roma (bloccata dall’Inter) prima dello scontro diretto, ci si è dovuti accontentare di un allungo sulla Fiorentina (sconfitta dalla Lazio) che mette almeno al riparo il terzo posto che garantisce i preliminari Champions. La continuità di risultati è sempre mancata al Napoli in questo campionato ed è stato probabilmente il limite maggiore della squadra che le ha impedito di perseguire quegli obiettivi che si potevano immaginare quest’estate. Squadra in netta difficoltà fisica, come si è visto in tutte le ultime uscite, e che continua a pagare le sue difficoltà tecniche quando squadre organizzate non gli concedono spazi dove sfruttare il potenziale offensivo. Nella sfida di Livorno è emersa la criticità, ben nota, della mancanza di un’alternativa al bomber Higuain; quando manca lui è difficile trovare la via del gol se la partita rimane bloccata. A mio avviso continua a mancare a questa squadra l’apporto del miglior Hamsik. Una volta scrissi che mancava sempre nei grandi appuntamenti mentre era devastante contro avversari inferiori; ora anche questa particolarità è scomparsa e Hamsik tende a eclissarsi anche contro squadre di media-bassa classifica. E’ il secondo pareggio consecutivo per i ragazzi di Benitez contro avversari certamente alla portata; erano 2 partite da vincere e i 4 punti persi peseranno inevitabilmente nella classifica quando si leggerà a fine stagione. Oggi per il Napoli è l’ultima occasione per porsi come obiettivo della parte finale di stagione la rincorsa al secondo posto; adesso o mai più. La Roma vista con l’Inter ha molte difficoltà. In fase fisica calante, come già visto a Bologna, e molto nervosa; evidentemente la pressione che esercita l’ambiente romano (compresa certa stampa che fomenta gli animi anziché stemperare facendo seria informazione) non aiuta la squadra, che appare stanca sia di gambe che di testa. De Rossi è l’emblema del nervosismo, con un pugno sferrato in campo a un avversario, sfuggito agli occhi dell’arbitro ma non a quello delle telecamere e giustamente squalificato. Oltre a ciò ci sono le difficoltà tecniche. Quando vengono a mancare contemporaneamente Totti e Pjanic alla squadra manca la fantasia e soprattutto il gioco in verticale, cosa che non riesce a dare Ljajic. Aggiungiamoci che ormai tutte le squadre hanno imparato a conoscere Gervinho, privandolo dello spazio necessario a sviluppare la sua maggiore qualità, la velocità, che si capisce la difficoltà ad andare in gol. E’ evidente anche il limite nell’organico della Roma, dove non c’è un centravanti di ruolo aldilà di Mattia Destro. Per Napoli probabile il rientro di Maicon sulla corsia di destra. I maggiori problemi per Garcia sono a centrocampo, dove alla condizione ancora precaria di Totti e Pjanic si è aggiunto l’allarme Strootman tornato infortunato dall’impegno con la nazionale. Sarà importante la conferma della solidità difensiva mostrata dalla Roma in stagione (migliore difesa del campionato con 11 reti subite, solamente 2 all’Olimpico) contro una squadra che ha nel potenziale offensivo il suo punto forte. La Roma giocherà conoscendo il risultato della Juventus ma, qualunque esso sia, non esiste risultato diverso dalla vittoria per continuare il duello scudetto e mettere al sicuro il secondo posto dalle velleità del Napoli. Sarà una bella partita che non deluderà le attese.
Giornata di campionato importante che potrebbe delineare, confermare o stravolgere la lotta scudetto, Champions League, Europa League e salvezza. Ci sono scontri diretti che hanno tutte le sembianze di sfide a eliminazione diretta e partite dall’esito apparentemente scontato che potrebbero riservare sorprese. Sarà molto interessante la lettura della classifica domenica sera.
Buon campionato a tutti!