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Presentazione 35° giornata di Serie A

Creato il 25 aprile 2014 da Simo785

A cura di Gianluca Goretti

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Nessuna sorpresa nell’uovo pasquale: vincono sia Juventus che Roma e quando mancano solo 4 partite alla fine del campionato la distanza di 8 punti induce solo a chiedersi se sarà questa la giornata per sancire ufficialmente la vittoria del terzo scudetto consecutivo di Conte oppure bisognerà aspettare la prossima. Appassionante la volata per l’accesso all’Europa League che coinvolge 6 squadre per 2 posti (tengo volutamente fuori la Fiorentina che ha il posto assicurato grazie alla Coppa Italia), dove hanno fatto un bel passo avanti Inter e Verona ed è rientrato prepotentemente il Milan. In coda importante la vittoria del Sassuolo che risucchia il Chievo nella mischia; grazie anche alla vittoria del Catania niente è ancora deciso con 5 squadre che lottano per garantirsi gli unici 2 posti nel Paradiso della Serie A. Andiamo adesso a presentare la 35° giornata, spalmata dal venerdì al lunedì.

Roma-Milan (venerdì, ore 20:45). Ottava vittoria consecutive, la 25° in campionato su 34 partite (record nella storia della Roma), 82 punti in classifica (eguagliato il record della squadra di Spalletti, con ancora 4 partite per migliorarlo), accesso diretto alla prossima Champions League, senza passare per i preliminari, assicurato matematicamente. Numeri che certificano la spettacolare stagione della Roma di Garcia. Numeri che in qualsiasi altro campionato avrebbero significato scudetto, mentre ci si dovrà probabilmente accontentare del secondo posto dietro a una mostruosa Juventus. E’ con questi presupposti che la Roma si appresta ad affrontare il Milan. Una sfida dal fascino sempre particolare e comunque da vincere, per non lasciare nulla d’intentato e per rinviare la festa alla Juventus. Probabilmente sarà confermata ancora la squadra vittoriosa di Firenze, dovendo ancora Destro scontare la squalifica e nessun infortunato recuperabile. Quinta vittoria consecutiva per i rossoneri; dalla sconfitta interna contro il Parma, cui fecero seguito la contestazione e la decisione di Galliani di affiancare Seedorf con una presenza costante, sono arrivati 16 punti sui 18 disponibili, 11 gol segnati e solo 1 subito ma soprattutto 11 punti recuperati dal 6° posto, ora agganciato, che vuol dire Europa. Ancora una volta decisivo, in positivo, Balotelli, che ha segnato il 14° gol, suo record di reti in un campionato tra Serie A e Premier. Ora che la rimonta nella zona EuroLeague è completata non bisogna perdere il ritmo, e questa trasferta rappresenta un crocevia decisivo perché una sconfitta potrebbe voler dire vedere allontanarsi le avversarie mentre le giornate a disposizione rimangono solo tre. Seedorf dovrà fare a meno di De Jong squalificato, probabilmente sostituito da Muntari, mentre c’è affollamento (e polemiche) sulla fascia destra dove De Sciglio, Abate e Bonera si contendono una maglia.

Bologna-Fiorentina (sabato, ore 18). Derby dell’Appennino molto importante per le sorti del Bologna. A Torino Ballardini ha scelto la strada della difesa a oltranza, che ha funzionato per oltre un’ora e fino alla sassata di Pogba. Oggi ci si aspetta un diverso atteggiamento poiché non è con la passività che si ottengono risultati. Le giornate da giocare sono rimaste poche e bisogna rischiare, creare gioco propositivo per alimentare possibilità di vittoria. La classifica adesso non sorride e le concorrenti per la salvezza non stanno ferme. Sicuramente sorride il calendario, che propone avversarie non affamate di punti, come il Genoa e la Lazio probabilmente all’ultima giornata. Ballardini cercherà il recupero di Kone, l’uomo di maggior talento presente in rosa, mentre in attacco potrebbe ritrovare il posto Rolando Bianchi per cercare di risolvere il mal di gol che ha contagiato la squadra per tutta la stagione. La Fiorentina appare stanca e con la testa già alla finale di Coppa Italia. Oltre a ciò si presenterà a Bologna spuntata: oltre ai lungodegenti Rossi e Gomez si aggiunge l’assenza per squalifica di Matri. Non buoni presupposti per Montella che fatica a trasmettere stimoli e motivazioni alla squadra in queste ultime partite di campionato. Occasione da cogliere al volo, e non fallire, invece per il Bologna.

Inter-Napoli (sabato, ore 20:45). Bella partita e intreccio di ex tra allenatori, entrambi con voglia di rivincita e sassolini da togliersi dalle scarpe. Inter contradditoria che stravolge tutte le logiche: solo 3 punti contro Atalanta, Udinese, Livorno e Bologna, ne ottiene 6 nelle due temibili trasferte di Genova e Parma. Così come con la Samp, anche a Parma la squadra soffre (anche in superiorità numerica) e deve affidarsi alle mani miracolose di Handanovic, che si conferma para rigori con il 16° penalty neutralizzato in Serie A, però porta a casa la vittoria. Non c’è correlazione diretta tra prestazione e risultato ma tant’è, conta quest’ultimo. Ora è a soli 2 punti dal 4° posto, ma soprattutto ha blindato la sua posizione europea mettendo 5 punti di distacco sulle concorrenti al 6° posto. Se giudicavamo prima Mazzarri con i risultati, quando erano negativi, coerenza impone di farlo adesso che sono positivi, anche se le prestazioni non convincono appieno. Oggi contro la sua ex squadra Mazzarri dovrà fare a meno di Rolando e Samuel squalificati. Il Napoli visto a Udine è caduto nei soliti limiti di maturità mostrati per tutta la stagione. Non è riuscito a gestire il vantaggio, causa anche un dono pasquale di Reina, mostrando segni di nervosismo. Pesante è stata l’assenza di Higuain che ritroverà il suo posto al centro dell’attacco per San Siro. Il Napoli ha un punto in meno di Mazzarri a parità di giornate, il 2° posto irraggiungibile e il salvagente della Coppa Italia per non considerare negativa la stagione visti i bellicosi propositi estivi. Tuttavia la sida con l’Inter è importante per mandare segnali incoraggianti a tifoseria e dirigenza per questo finale di stagione, e stimolo per Benitez di migliorare i punti in classifica proprio contro chi l’ha preceduto sulla panchina azzurra e quindi è inevitabilmente confrontato. Poi vuoi mettere la soddisfazione di un successo in casa Moratti (anche se non è più il maggiore azionista) che non gli ha risparmiato frecciate al veleno in questa settimana, con riferimenti alla passata esperienza sulla panchina nerazzurra.

Verona-Catania (domenica, ore 12:30). La vittoria di Bergamo autorizza ancora a credere ai sogni d’Europa per il Verona, soprattutto quando si ha nelle proprie file un bomber intramontabile, Luca Toni, arrivato al 18° gol in campionato. Il turno odierno è propizio, con la sfida al fanalino di coda Catania. Per Mandorlini problemi a centrocampo causa infortunio di Donati, che ha così finito anzitempo la stagione. Iturbe dovrebbe aver risolto i suoi problemi fisici ed essere regolarmente in campo. Il Catania si è rimesso in corsa con la vittoria sulla decimata Sampdoria. Questa trasferta a Verona e la successiva casalinga con la Roma saranno decisive per le sorti del Catania. Dovesse rimanere in corsa dopo queste partite, il Catania si giocherà poi tutte le speranze nella partita col Bologna in un vero e proprio spareggio. La salvezza resta tuttora un’impresa ma la ritrovata vittoria avrà sicuramente effetti positivi nella testa e nelle gambe dei giocatori etnei.

Cagliari-Parma (domenica, ore 15). Il Cagliari con la vittoria di Genova si è tolto definitivamente dai guai; salvezza praticamente raggiunta. Credo che quanto raggiunto dalla squadra isolana sia un vero e proprio miracolo per la tribolata stagione che ha vissuto senza stadio, presidente e avvicendamenti sulla guida tecnica. Nella partita odierna, che sarà affrontata con l’animo leggero di aver raggiunto l’obiettivo, sicuramente assenti Avramov e Ibarbo squalificati; Pulga rischia di dover fare a meno ancora una volta di Nenè, nuovamente bloccato da guai fisici. Il Parma è chiamato a reagire dopo la sconfitta interna con l’Inter e l’aggancio in classifica subito dal Milan. Una vittoria diventa quasi d’obbligo per non vanificare una stagione vissuta da protagonisti e che merita la consacrazione di un piazzamento europeo. Problemi di formazione per Donadoni causa assenze forzate di Paletta (squalificato) e Schelotto (infortunato); anche Marchionni in dubbio. Probabile l’impiego del tridente Biabiany-Cassano-Amauri.

Livorno-Lazio (domenica, ore 15). Il Livorno, scivolato al penultimo posto, ritrova Nicola sulla panchina per il rush finale. Sicuramente è l’allenatore che meglio conosce pregi e difetti dei suoi giocatori e in grado di toccare le giuste corde caratteriali, che sembra abbiano smarrito ultimamente. Di Carlo ha pagato un paio di passaggi a vuoto decisivi nelle sfide dirette interne, che avrebbero garantito la salvezza certa e anticipata. Questa con la Lazio è la prima delle 4 finali che dovrà affrontare Nicola, che farà molto affidamento sui gol di Paulinho. Per la Lazio, dopo il pareggio col Torino, le speranze di qualificazione europee non sono ancora svanite, a patto che ci sia un’accelerata nei risultati in queste ultime 4 partite. Con il Livorno probabile il ritorno tra i pali di Marchetti mentre sono ancora in dubbio le presenze di Gonzalez, Klose, Dias e Biava.

Sampdoria-Chievo (domenica, ore 15). La rimaneggiata Sampdoria ha perso a Catania, contro l’ultima in classifica. Le troppe assenze e le poche motivazioni hanno reso quasi inevitabile il risultato. Conoscendo il carattere Michailovic, che non ci sta a perdere neanche le amichevoli, alla squadra sarà chiesto un pronto riscatto in questa partita, dove saranno recuperati quasi tutti i titolari (a parte Gabbiadini) tra infortunati e squalificati della scorsa settimana. Nonostante lo scivolone interno col Sassuolo, forse il Chievo è la squadra messa meglio nel gruppetto delle duellanti per la salvezza. Non solo per i 2 punti di vantaggio sul terzultimo posto, ma anche per il calendario non proibitivo, a partire da questa trasferta contro un avversario ormai mentalmente in vacanza. Le motivazioni sono l’impulso principale nel finale di stagione, sono quelle che fanno scrivere nei tabellini i risultati più improbabili se si leggono i nomi delle squadre e la loro classifica. Corini farà affidamento sul collaudato gioco di squadra che consentì la salvezza lo scorso campionato, e magari anche nel miglio Thereau del finale di stagione scorso.

Torino-Udinese (domenica, ore 15). Dopo il rocambolesco pareggio con la Lazio, per il Torino quella odierna è l’occasione di vincere e continuare a coltivare il sogno chiamato Europa. Ventura in questa partita recupera Cerci (assente a Roma per squalifica), così può ricomporre il tandem-gol titolare con Immobile che nel frattempo è arrivato a 20 centri e ha lo stimolo della vittoria della classifica cannonieri. L’Udinese non appare avversario irresistibile in quanto già appagato e non bisognoso di punti.

Atalanta-Genoa (domenica, ore 20:45). Posticipo serale di poco fascino per le ambizioni di entrambe le squadre ma che potrebbe regalare belle giocate e molti gol. L’Atalanta ha visto svanire, con le 3 sconfitte consecutive, i sogni europei che aveva coltivato dopo la serie record delle 7 vittorie di fila. Il momento è sicuramente di delusione ma non offusca lo straordinario campionato della squadra di Colantuono che mai è stata in stagione nella zona rossa della classifica, raggiungendo l’obiettivo con molto anticipo. In quanto a motivazioni sta ancor peggio il Genoa. Quattro sconfitte consecutive, solo 4 punti nelle ultime 8 partite. Da quando il grifone ha raggiunto la virtuale salvezza ha avuto un crollo mentale incredibile, con conseguente riflesso nelle prestazioni e nei risultati. Non avendo entrambi le squadre assilli di classifica speriamo di assistere a una bella partita.

Sassuolo-Juventus (lunedì, ore 20:45). Il Sassuolo ha ottenuto una vittoria pesantissima nel turno pasquale che l’ha rilanciato in classifica; ora viene il bello. La squadra ci crede, altrimenti non si raccolgono 7 punti in 3 partite, ma il calendario non è amico dei ragazzi di Di Francesco, dovendo affrontare la Juventus in questo turno e successivamente Fiorentina e Milan in trasferta. L’augurio che si fa Di Francesco è che queste squadre abbiano già raggiunto i loro obiettivi il giorno della partita, ma è difficile pensarlo per il Milan, forse la Fiorentina (sicuramente il Genoa nell’unica partita apparentemente abbordabile). Sicuramente non troverà un avversario appagato oggi, tanto più da affrontare, come all’andata, senza il gioiellino Berardi che è stato, e sarà, l’ago della bilancia, nel bene come nel male, del destino del Sassuolo. La Juventus ha fatto 90 contro il Bologna; tanti sono i punti quando mancano ancora 4 giornate alla fine! Già 3 punti in più rispetto alla quota finale, e vincente, della scorsa stagione, può continuare la rincorsa ad abbattere il muro dei 100. La vittoria col Bologna è stata sofferta perché la Juventus è finita dritta nell’imbuto creato ad arte dalla squadra emiliana. Mancando la cattiveria di Tevez là davanti, ci ha pensato Pogba con un preciso e potente tiro ad abbattere il muro difensivo. Non si può chiedere brillantezza a questo punto della stagione a una squadra che va in campo ogni 3 giorni (anche se la condizione fisica è in rialzo soprattutto in certi elementi) ma solo risultati, e quelli non sono mai mancati, salvo rarissime eccezioni. Ed è quello che chiederà Conte ai suoi ragazzi a Reggio Emilia. Giocando dopo aver conosciuto il risultato della Roma, questa col Sassuolo potrebbe essere la partita dello scudetto. Sarà la giornata dello scudetto? Chi tra Roma e Milan interromperà la striscia di vittorie? Riuscirà Mazzarri a fare lo sgambetto al “suo” Napoli? Riuscirà Benitez a farsi rimpiangere dall’Inter e migliorare i punti del suo predecessore e avversario Mazzarri? Riuscirà la Fiorentina a difendere il 4° posto dall’attacco dell’Inter? Continueranno i sogni europei di Torino, Lazio e Verona? Chi farà lo scatto decisivo nella volata a 5 per la salvezza? Al campo, unico giudice supremo, le risposte. Buon campionato a tutti!


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