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Presentazione del romanzo: “Ballando coi ragni” di Maracole

Creato il 07 maggio 2015 da Soleeluna

Mara_headpic.smallMara Colecchia, in arte Maracole, nasce a Urbino, dove frequenta la prestigiosa Scuola del Libro, specializzandosi in disegno animato.

Maracole lavora a Roma nella pre produzione di serie TV animate, dapprima come animatrice e poi come sceneggiatrice.

Nel 2009 si trasferisce a Los Angeles, California, dove consegue un diploma in sceneggiatura cinematografica alla New Yor Film Academy.

Dopo una breve esperienza nel mondo del cinema Hollywoodiano, Maracole diventa un’autrice indipendente di “romanzi rosa”, che pubblica con il pen name Samantha Cox. Author page: http://www.amazon.com/Samantha-Cox/e/B00RKPHTOI

“Ballando coi Ragni” è la prima pubblicazione Fantasy per ragazzi di Maracole, che pubblica con la sua casa editrice Black Lilith Books, suddividendolo in 4 volumi.

Scopri di più su Ballando coi Ragni  https://www.facebook.com/ballandocoiragni

QUARTA DI COPERTINA

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pette da ballo, pasticcini e ragnatele! Preparatevi a un’avventura fantasy-gotica nel mondo del balletto classico, ambientata a Parigi.

Nei sotterranei tenebrosi di Parigi si nasconde l’esercito di ragni guidati dalla folle Regina, paffuta ballerina respinta dalla scuola di ballo di madame Olga Skeletova, le cui esili allieve sono ora in pericolo di vita. Regina ha giurato vendetta alla rigida Skeletova e al mondo del balletto tutto; per le ballerine Parigine non ci sara` piu` palcoscenico su cui esibirsi che non sia infestato di ragantele.

Ma la vendetta, si sa, non porta rimedio a un cuore sofferente e grazie all’ardore della talentuosa Amelie e del ragno tuttofare Vick, l’amore trionferà su tutto. Anche sulle ragantele…

INTERVISTA ALL’AUTRICE

  • Ciao Mara, innanzitutto benvenuta nel nostro blog. Vuoi dire due parole al nostro pubblico per presentarti?

Grazie innanzitutto per questa opportunità. In arte sono Maracole, scrittrice e artista (ceramista e disegnatrice) con un background nel cinema d’animazione. Sono Italiana di nascita e di educazione, ma vivo negli Stati Uniti dal 2009.

La scrittura e l’arte visiva sono le mie passioni e riesco in qualche modo a ‘giocolare’ tra l’una e l’altra fin da giovanissima. Sono un’eclettica e mantengo viva la creatività lavorando a diversi progetti contemporaneamente, senza mai perdere l’entusiasmo.

  • Curiosando su Amazon ho visto che “Ballando coi ragni” è una serie di libri dedicata ai bambini/ragazzi. Come mai la scelta di indirizzarti a questo target di lettori?

Il target del mio libro è legato all’età dei protagonisti; si tratta di adolescenti alle prese con l’autoaffermazione e l’accettazione di sé. Non avrei potuto indirizzare il libro a un pubblico adulto, perché la tematica non si confà a lettori che abbiano già superato questa fase della vita. Infatti, ho scritto questa storia appunto per ispirare le giovani ragazze a un’autoaffermazione che derivi dall’amore per se stesse e per le cose che le appassionano, come il balletto appunto. Credo che i ragazzi vadano guidati con rispetto e senza imporre loro canoni prestabiliti a cui adattarsi, per consentire loro di diventare se stessi al meglio delle proprie possibilità. Non amo l’omologazione, insomma.

  • In un mondo letterario dove prevale l’erotismo e la violenza, come si costruisce oggi una storia per bambini?

Devo ammettere che non ho niente contro l’erotismo, in quanto pubblico racconti erotici a mia volta, col nome di Samantha Cox, per un pubblico maturo. Se fatto con eleganza e rispetto, l’erotismo è un genere che può appassionare e aprire spunti di riflessione sulle nostre pulsioni più nascoste e sulle relazioni sentimentali. Per quanto riguarda la violenza, credo che le fiabe tradizionali, come quelle di Anderson e dei fratelli Grimm, fossero piene di crudeltà e di violenza contro l’infanzia; la differenza è la violenza in Pollicino, o nel Pifferaio Magico (per citarne solo alcuni), avessero allora lo scopo di rivelare grandi verità sulla vita e di educare i ragazzi sulla morale dell’epoca. Molti prodotti di intrattenimento moderni, invece, ignorano questa finalità e utilizzano la violenza come mezzo fine a se stesso, per fare sensazione (e spesso per finalizzare l’utilizzo di effetti speciali innovativi).

Come autrice indipendente voglio tornare alla purezza delle fiabe classiche e rappresentare la realtà senza edulcorazione o sensazionalismi, semplicemente tramite l’uso del simbolismo, che può essere a volte carico di spunti erotici e di pulsioni violente, ma sempre con una finalità educativa.

  • Presentaci questa saga?

Regina, la protagonista al negativo di “Ballando coi Ragni”, incarna la metafora della lotta per l’accettazione di sé. Il balletto classico, come tante altre discipline sportive a sfondo artistico, si imposta su valori estetici che spingono molte ragazze a rifiutare il cibo per aderire a canoni di magrezza irraggiungibile. La mia storia parla appunto di una ragazza cicciottella che viene espulsa dalla scuola di ballo perché non rientra in questi canoni; la ragazza ovviamente si sente rifiutata e la sua frustrazione cresce a dismisura (cosi` come la sua stazza) e si trasforma in una sete di vendetta che la spinge ad azioni criminose contro la scuola di ballo e le sue magrissime allieve.

Ma la fame di vendetta di Regina non è altro che un grido d’aiuto e alla fine l’amore vincerà su tutto (un lieto fine, insomma), quando la sua impetuosa personalità riuscirà a conquistare il mondo del balletto classico, rivelando come un corpo tondo possa esprimersi sul palcoscenico con la stessa potenza di un corpo sottile.

Utopia o realtà? Chi può dirlo… Spero di riuscire a suscitare interesse sull’argomento, con questa mia fiaba moderna, e a intrattenere un pubblico che ama i racconti fuori dal comune e il fantasy in stile Bartonesco.

  • Nei libri parli di ballerine. Il ballo è una cosa che ti affascina o c’è qualcosa di autobiografico?

Il ballo ha rappresentato una sfida per me, da ragazza. Agognavo ad essere ballerina, ma per difetti fisici (i piedi piatti) non sono stata accolta dalle scuole di ballo. Questa esperienza in età giovanile mia ha segnata profondamente, insegnandomi la crudeltà del mondo artistico, dove non basta essere talentuosi e appassionati, ma si deve avere la fortuna di aderire a canoni prestabiliti – che spesso non hanno nulla a che vedere con l’espressione artistica. Il balletto per me è diventato dunque una metafora del sacrificio dell’artista(qualunque tipo di arte), che devolve la propria esistenza all’arte, senza avere riconoscimento (cosa che accade molto più spesso di quanto si creda). E’ una specie di piccola tragedia, a mio parere, quando l’arte non viene riconosciuta, o quando viene ostacolata sul nascere.

  • Nella realtà il bene non sempre vince. Tu cosa insegni ai tuoi lettori? Quale messaggio vorresti far arrivare loro?

Bella domanda! La mia storia ha un protagonista negativo; il ‘cattivo nella mia fiaba è Regina, la ragazza cicciottella che viene respinta da sua madre e dalla scuola di ballo per via del suo fisico,  e che si vendicherà da adolescente contro il mondo del balletto. Ebbene la mia fiaba parla appunto di come il male spesso derivi da una ferita, da una richiesta di aiuto, e in definitiva dall’incapacità di trovare accettazione e amore. Il rifiuto può trasformarsi in un mostro orrendo che cresce a dismisura, tessendo pensieri nefandi come tele di ragno, nei sotterranei oscuri della psiche. Tutte metafore, insomma: i ragni, le ragnatele e le pance tonde. Spero che i miei lettori siano in grado di riconoscerle.

  • Leggi emergenti? Qual è il tuo genere preferito? E quali gli autori che hanno influenzato il tuo percorso letterario?

Devo tutto a Neil Gaiman, grande scrittore di Fantasy moderno. Coraline è un capolavoro assoluto e nel mio percorso artistico guardo costantemente a questo tipo di fiaba, simbolica e assoluta, come tutti i grandi classici. Un altro autore che ho amato molto è Roald Dahl, per gli stessi motivi, ma anche per la sua incredibile abilità di affascinare i giovani lettori, creando mondi fantastici nel reale. Infine l’intramontabile Dr Seuss, molto popolare negli USA, per il suo grande impegno di educatore.

  • Cosa significa per te scrivere?

Scrivere per me è creare mondi, nuove possibilità e strade da percorrere. Scrivere è faticoso, perché nasce dall’attività di scavare dentro la propria psiche. E spesso quello che ne esce fuori non è affatto gradevole! E’ un lavoro costante di introspezione e di analisi: quello che trovo dentro di me deve essere rielaborato e offerto al pubblico sotto forma di scrittura. Non è un compito facile. Un famoso sceneggiatore Hollywoodiano disse che scrivere è semplice: “basta sedersi davanti al foglio bianco e continuare a fissarlo finché non si suda sangue dalla fronte”. Trovo che la metafora sia calzante. La cosa più gradevole è editare i propri scritti; in questa fase si riesce ad essere veramente creativi e a godere finalmente del proprio lavoro. Insomma, una vitaccia…

  • Dove può seguirti il pubblico?

Maracole pubblica con Black Lilith Books (Amzon e Kobo) – la saga “Ballando coi Ragni” è su Facebook: https://www.facebook.com/ballandocoiragni

Questa era l’ultima domanda. Grazie per aver chiacchierato con noi.


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