Sabato pomeriggio si è tenuta, presso l’Auditorium del Centro Socio Culturale Atrion di Carugate la presentazione del libro, edito da Einaudi, Condominio R39, romanzo d’esordio del giovane Fabio Deotto. E noi di Leggere a Colori c’eravamo!
L’incontro, condotto da Silvia Calvi giornalista di Donna Moderna, attraverso un’accurata intervista, è riuscito nell’intento di presentare i punti salienti di Condominio R39, senza svelarne la trama.
Fabio Deotto, classe ’82, esordisce nel mondo del libro con questo giallo, Condominio R39, nel quale, riprendendo quella tradizione narrativa che va da Ballard a Polansky, mostra il lato minaccioso del vicino di casa, argomento, questo, di straordinaria attualità se consideriamo la cronaca nera che quasi quotidianamente passa sui mass media.
Laureato in Biotecnologie (dopo un breve passaggio per Filosofia), ma da sempre amante della scrittura, Deotto inizia la stesura di questo libro: passando per Giorgio Fontana e per Missiroli, riesce finalmente a raggiungere Einaudi che decide di pubblicarlo. Nel mentre l’autore ha scritto altri due libri, di cui uno, rifiutato da tanti editori (cosa decisamente normale in ambito editoriale: ricordiamo che la fortunata serie di Harry Potter fu rifiutata da ben nove editori prima di trovare una casa editrice disposta a pubblicarla), è stato pubblicato a puntate su riviste indipendenti.
Tornando a Condominio R39, dal botta e risposta tra la Calvi e Deotto, emergono alcuni elementi particolari legati al libro: anzitutto una sorta di rifiuto per l’etichetta “giallo”, a cui la Calvi preferisce “pugno nello stomaco” (per il microcosmo di personaggi tra il circense e l’inquietante che è il condominio), e che Deotto quasi ripudia, in quanto non amante del genere; Il suo punto di partenza è stata l’idea di un bambino che finge di avere la febbre per non andare a scuola, a cui sono stati aggiunti diversi elementi accessori che hanno poi portato allo sviluppo del testo; ecco cosa c’è dietro alla stesura, nel suo caso, di un libro: nessuna scaletta o elemento prederminato, ma una evoluzione in itinere della trama, che, a quanto pare per sua stessa natura, si compone di scelte, che fa l’autore ma che fanno anche i personaggi, i quali si comportano come se le loro decisioni dovessero condannarli per tutta la vita.
In questo libro chi fa scelte comode, chi si tiene stretta la propria libertà a discapito degli altri, viene irrimediabilmente punito: e in una società, come quella di oggi, in cui l’egoismo o l’egocentrismo sono caratteri dominanti, è ovvio che anche i personaggi, che, nel loro condominio, costituiscono una sorta di società, risultano essere deboli e perdenti.
Si passa poi alla scrittura, elogiata dalla Calvi come “grande lezione di giornalismo”: Deotto infatti attribuisce ad ogni personaggio di Condominio R39 un proprio linguaggio, che consente al lettore di entrare, di volta in volta, in un mondo narrativo diverso e che, parallelamente, provoca la quasi totale assenza dell’autore, senza tuttavia che questi si allontani eccessivamente dai personaggi.
La presentazione si chiude poi con la domanda di rito sui progetti futuri: un altro libro è in cantiere, sempre per Einaudi, ma non avrà alcun legame con Condominio R39.
Insomma, noi di Leggere a Colori ne siamo rimasti incuriositi, perciò non resta che entrare in questo inquietante condominio!