Le castagne sono una via di mezzo tra la frutta e la frutta secca, un po’ per la grandezza, un po’ per il loro potere nutritivo, un po’ per le condizioni di raccolta e un altro po’ per le modalità di edibilità.
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Le castagne le trovate solo per un paio di mesi, purtroppo, al massimo rinchiuse dentro a qualche sacchettino trasparente al supermercato, sotto forma di pastiglie da far rivivere in acqua tiepida. Ma le castagne vere e proprie sono solo adesso, da settembre a novembre, che chiuse nel loro riccio, cadono dall’albero e si donano ai veri intenditori, che non sapranno come apprezzarle prima: bollite, arrosto, crude, farcite o nella farcia… insomma, un tripudio di proposte!
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Povera e popolare, la castagna, da secoli è sempre stata considerata il pane dei poveri (già Senofonte definiva il castagno l’albero del pane), per il suo alto potere nutritivo e per la sua semplicità di reperimento.
Oggi in Italia esistono circa 300 varietà di castagne e alcune di esse hanno persino ottenuto la certificazione Igp. Con la dovuta eccezione, però. Infatti quando parliamo di castagne facciamo riferimento alle castagne che crescono in maniera selvatica e il cui riccio contiene tre frutti. I marroni invece, sono più grandi delle castagne e ogni riccio contiene un sono frutto. Questi ultimi sono alberi da coltivazione e i loro frutti sono i più utilizzati in gastronomia per preparazioni importanti come il Mont Blanc o i marron glacé. Ma occhio alle calorie! Le sole fresche contano 213 kcal per 100 g, senza contare l’aggiunta di grassi e zuccheri delle preparazioni cui poi vengono sottoposte.
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La loro composizione è simile a quella del grano, sebbene il valore nutritivo sia inferiore: contengono comunque proteine vegetali, sali minerali, vitamine idrosolubili… insomma, buone e salutari. Come non farne ricche scorpacciate?