Presidente della Regione Lombardia: verso uno sviluppo sanitario
15 aprile 2014
(Ln – Milano) “Vogliamo mettere mano alla riforma del Sistema sanitario lombardo. Abbiamo già cominciato il processo di analisi e di elaborazione delle proposte per migliorarlo”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, intervenendo, a Milano, al convegno intitolato ‘Al Servizio della persona e della famiglia: le proposte e le idee della Cisl per il riordino del Sistema sanitario lombardo’.
COMMISSIONE HA CONCLUSO VERIFICA – “Qualche giorno fa – ha proseguito il presidente – la commissione che abbiamo istituito, guidata dal professor Veronesi, mi ha consegnato lo studio di verifica del sistema attuale e le proposte per lo sviluppo del Sistema sanitario lombardo”.
UNA SANITÀ SEMPRE PIÙ TERRITORIALE – “Il Sistema sanitario – ha precisato il governatore – occupa tre quarti del Bilancio regionale, per cui spendiamo circa 17 miliardi per un Sistema, il nostro, che ha punte di eccellenza non solo in Italia. In Lombardia ci sono 37.000 posti letto per quasi 10 milioni di abitanti: siamo nei parametri previsti dal decreto 95 del 2012, che dispone una soglia di 3,8 posti letto per ogni mille abitanti”.
CONTENIMENTO SPESA – “Abbiamo ridotto i ricoveri negli ultimi 15 anni del 26 per cento – ha precisato il presidente -, per spostarli sul territorio; il numero dei soggetti trattati negli ospedali dal 1997 al 2012 è stato ridotto da 1.294.000 a 958.000: c’è stata una politica che va proprio verso il territorio, ovvero meno ricoveri e più assistenza dopo, questa è la strategia seguita e che ha portato a un contenimento della spesa e a un miglioramento dei servizi”.
ASSISTENZA TERRITORIALE – “Nel 2003 l’assistenza territoriale era al 48 per cento e quella ospedaliera al 47 per cento – ha aggiunto il governatore -; nel 2012 quella territoriale è passata al 54 per cento e quella ospedaliera è calata al 40 per cento: si è investito in questa direzione, e mi pare quella giusta, anche perché la cronicità e l’invecchiamento determinano un investimento sempre maggiore nell’assistenza domiciliare. Per cui la strada da seguire è questa, quella di investire sempre più nel territorio”.
L’EVOLUZIONE INELUDIBILE DEI COSTI STANDARD – “Sulle risorse l’evoluzione è quella dei costi standard: lo scorso anno – ha ricordato il presidente della Giunta regionale – per la prima volta in Conferenza delle Regioni è stato approvato questo principio. Per la prima volta tutte le Regioni hanno accettato questo principio, per cui il rimborso di un servizio, per esempio una radiografia che magari qui costa 10 e altrove 100, non viene più effettuato a piè di lista, ovvero a noi 10 e agli altri 100, ma diventa quello della media di tutte le Regioni, per cui chi spende di meno ha un vantaggio e chi spende di più viene penalizzato. Pensate che l’applicazione per i soli due mesi conclusivi del 2013 di questo principio ha portato a un beneficio per la Lombardia di 75 milioni di euro, che abbiamo utilizzato per azzerare i ticket sui farmaci per 800.000 cittadini lombardi. “Questo è un processo ineludibile – ha concluso il presidente – ed è un principio di responsabilità, che mette in competizione le Regioni tra di loro, per spendere meno. Questo principio è una cosa giusta e abbiamo chiesto sia inserito in Costituzione, perché la spesa pubblica in questo settore deve avvenire utilizzando questo criterio dei costi standard, perché è solo così che ci sarà un risparmio vero”.
(Lombardia Notizie)