Dopo le dimissioni di Napolitano, è ora per i parlamentari di votare per un nuovo Presidente della Repubblica. La scelta del PD di Matteo Renzi è chiara: Sergio Mattarella.
Chi è Sergio Mattarella?
Sergio Mattarella, classe 1941, non voleva inizialmente intraprendere carriera politica. Nato da Bernardo Mattarella, allora potente politico in area democristiana, Sergio voleva diventare professore di Diritto Pubblico e lasciò a suo fratello, Piersanti, l’onore e l’onere di raccogliere l’eredità politica del padre.
Fu un’avvenimento tragico a segnare la sua vita. Il fratello, diventato in poco tempo Presidente della regione Sicilia, non volle piegarsi alla mafia. Voleva una Sicilia onesta e moderna. Per lui, la morte arrivò con una scarica di proiettili e Sergio lo vide morire tra le sue braccia. Era il 1980, il 6 gennaio. Da quel momento, Mattarella entrò in politica per non darla vinta agli assassini.
Una vita pacata e a schiena dritta
Sergio Mattarella entrò in politica con la Democrazia Cristiana nel 1983 come deputato. All’interno del partito di mantenne sempre nella corrente più di sinistra, vicino al politico Ciriaco de Mita.
Proprio sotto De Mita fu Ministro dei Rapporti con il Parlamento. Con la formazione del Governo Andreotti fu Ministro dell’Istruzione fino al 27 luglio del 1990. Quel giorno Mattarella si dimise dal suo ruolo di ministro per protestare contro l’approvazione della legge Mammì (con lui anche Mannino, Martinazzoli, Fracanzani e Misasi) che salvava le reti televisive del Cavaliere. “Dare la fiducia a una legge del genere, che viola una direttiva comunitaria, è inammissibile” aveva detto allora, con il suo solito tono felpato e chiaro con il quale aveva sempre difeso i suoi propri princìpi. Fu ancora a lui che si rivolsero per riformare la legge elettorale. Dal suo lavoro e da quello dei suoi colleghi nacque quello che Giovanni Sartori chiamò Mattarellum, in suo onore.
Lo scandalo di Tangentopoli lo sfiorò appena
Nel 1994, il sistema politico italiano subì un colpo tremendo quando il sistema Tangentopoli iniziò a svelarsi agli occhi dei cittadini. Sergio Mattarella fu uno dei pochi a uscirne quasi immacolato. L’unica macchia fu una storia su dei buoni benzina di dubbia provenienza. L’assoluzione fu piena, “il fatto non sussiste”.
Dopo la Dc, si schierò nel Partito popolare. Fu uno degli oppositori alla linea filo-berlusconiana di Buttiglione. Sottoscrisse la candidatura a Premier di Romano Prodi. Nel frattempo, D’Alema lo volle come vicepresidente del Consiglio.
Arrivarono l’Ulivo e la Margherita. Poi nacque il PD, di cui fu uno dei fondatori. E arrivò anche il primo posto nel ministero: Ministro della Difesa. Fu suo il merito di abolire la leva obbligatoria.
Lasciò il Parlamento nel 2008 e divenne, nel 2011, giudice costituzionale.