Questa, istituendo i Presìdi nel 1999, si è posta l’obiettivo di recuperare e salvaguardare le piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall'agricoltura industriale, dal degrado ambientale e dall'omologazione. Per ottenere il contrassegno identificativo "Presìdio Slow Food" si deve essere in linea con i criteri stabiliti dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.
Più in generale, il Presìdio Slow Food è applicato a prodotti rari ed eccellenti a rischio di estinzione, ai gruppi di contadini, allevatori, pescatori che li producono, ai disciplinari ed alle regole di produzione che li contraddistinguono. Diverse sono le tipologie prese in esame: cereali, conserve ittiche, derivati carnei, dolci, erbe e aromi, formaggi, frutta, legumi, mieli, ortaggi, pane, pesci, razze e salumi.
I Presìdi Slow Food italiani sono 201 e ben 27 Presìdi sono stati identificati nella regione Sicilia, ecco quali:
- Aglio Rosso di Nùbia
- Ape nera sicula
- Asino Ragusano
- Cappero di Salina
- Capra Girgentana
- Cipolla di Giarratana
- Cuddrireddra di Delia
- Fagiolo badda di Polizzi
- Lenticchia di Ustica
- Limone Interdonato
- Maiorchino
- Mandarino tardivo di Ciaculli
- Mandorle di Noto
- Manna delle Madonie
- Masculina da magghia
- Melone Purceddu d'Alcamo
- Oliva minuta
- Pane nero di Castelvetrano
- Pane tradizionale di Lentini
- Pistacchio di Bronte
- Provola dei Nebrodi
- Provola delle Madonie
- Razza modicana
- Sale marino integrale artigianale di Trapani
- Suino Nero dei Nebrodi
- Susine bianche di Monreale
- Vastedda del Belìce