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Prestiti vitalizi ipotecari per gli over 65, in arrivo la riforma

Da Mrinvest

prestiti vitalizi ipotecariI prestiti vitalizi ipotecari sono regolati in Italia dalla legge 248 del 2005, ma, per motivi diversi, soprattutto per la non convenienza per i mutuatari, negli anni trascorsi hanno avuto scarsi risultati. Dopo 9 anni, il mese scorso è stato presentato e approvato dalla Camera un disegno di legge per modificare ed integrare alcuni punti della vecchia legge. La riforma dovrà essere ora esaminata ed approvata dal Senato.
Questo strumento è nato nel 1999 in Gran Bretagna e si è poi sviluppato in vari Paesi al mondo dove vengono definiti reverse mortgage in America ed equity release in Gran Bretagna.

Cosa sono e come funzionano i prestiti vitalizi ipotecari.

Sono in pratica dei mutui stipulati da persone di età sopra i 65 anni, con una banca o una finanziaria, per ottenere della liquidità, e sono garantiti da ipoteca di primo grado a favore dell’istituto di credito. L’importo erogato dipende dal valore dell’immobile, stabilito attraverso una perizia, e dall’età del proprietario richiedente. Più alta è l’età, maggiore sarà l’importo del prestito, dato che il rischio di morte aumenta ed il rimborso può avvenire prima. L’importo del finanziamento di solito è compreso tra il 15% ed il 50% del valore dell’immobile.

Il fine dei prestiti vitalizi ipotecari è dunque quello di ottenere, da parte degli over 65, la liquidità necessaria per soddisfare i propri bisogni, integrando il reddito o la pensione o magari per potere sostenere spese di assistenza e cure. Inoltre, il proprietario può continuare a vivere nell’abitazione fino alla morte, quando gli eredi avranno la possibilità, entro 12 mesi, di rimborsare il finanziamento, con le spese e gli interessi maturati, o cedere l’immobile alla banca stessa.

Durante la sua vita il mutuatario non dovrà fare alcun rimborso: le spese e gli interessi verranno pagati dagli eredi. Nel caso di coniugi o di convivenza, il prestito dovrà risultare cointestato e si estinguerà dopo il decesso di chi vive più a lungo tra i due contestatari. Il mutuatario, comunque, può vendere la casa durante la sua vita, rimborsando chiaramente il finanziamento con spese, interessi e penali eventuali.

La differenza tra prestiti vitalizi ipotecari e “nuda proprietà”.

Con la “nuda proprietà” il proprietario vende la proprietà dell’immobile ottenendo l’usufrutto, cioè il diritto di abitarci a vita, ed alla sua morte la casa passa definitivamente all’acquirente. Con il prestito vitalizio ipotecario, invece, il mutuatario non perde la proprietà e gli eredi possono subentrare alla sua morte (si chiama anche “mutuo inverso”).

Le proposte di riforma della legge.

In Italia sono 12 milioni i potenziali pensionati che potrebbero usufruire dei prestiti vitalizi ipotecari. Nel confronto nato nel settembre 2013 tra ABI e Associazioni dei consumatori, si sono definite delle linee guida per migliorare alcuni punti della legge del 2005, quelli che sono stati la causa principale del flop di questo strumento di credito.

Anzitutto verrà abbassata l’età da 65 a 60 anni per poter usufruire del finanziamento.
Gli eredi avranno la possibilità di rimborsare le spese e gli interessi in modo graduale.
Se il mutuatario o gli eredi non riescono a rimborsare il prestito, la banca può vendere l’immobile al prezzo di mercato per estinguere il suo credito.
Non si può iscrivere ipoteca su più immobili del medesimo proprietario.
Esenzione delle imposte di registro, di bollo, ipotecarie, catastali e delle tasse di concessione governativa, che sono le agevolazioni fiscali per le operazioni di credito a medio e lungo termine.
Non si sa bene come andrà a finire per risolvere il problema dei tassi troppo alti (2-3% in più) dei prestiti vitalizi ipotecari rispetto ai normali mutui garantiti da ipoteca.


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