18 febbraio 2014 • Serie TV, Serie USA, Vetrina Cinema •
Il giudizio di Marco GoiSummary:
Pretty Little Liars riesce ancora a sorprendere e per una volta lo fa in positivo. Proprio quando stavamo dando la serie per defunta, ecco che finalmente ci ha regalato un episodio degno di nota, il primo da forse un paio di annate a questa parte. Ironia della sorte, a ridare colore alla moribonda serie è stata una puntata in bianco e nero. “Shadow Play”, il diciannovesimo episodio della quarta stagione di Pretty Little Liars, è stato un vero gioiellino. Certo, non ci troviamo di fronte a una puntata in grado di rimanere impresse tra le migliori nella storia della televisione, non raggiunge i livelli ad esempio di un “Once More, With Feeling”, il musical in versione Buffy l’ammazzavampiri, però è sicuramente da annotare tra i più originali e particolari per quanto riguarda la serie delle nostre bugiardelle preferite, negli ultimi tempi (s)cadute sempre più in territori trash.
Shay Mitchell e Ashley Benson nell’episodio Shadow Play di Pretty Little Liars
La passione per il cinema “de ‘na vorta” era emersa già più volte nel corso della serie, ricordiamo la fissa dei vecchi film di Aria (Lucy Hale), apprezzati dal suo Ezra (Ian Harding), un po’ meno da Jake (Ryan Guzman), l’istruttore di arti marziali con cui si è frequentata di tanto in tanto nel corso dell’ultima stagione. Le trame noir di Pretty Little Liars, efficaci soprattutto nelle prime due seasons, avevano lasciato spazio negli ultimi tempi spazio a intrecci più da soap-opera, mentre hanno ritrovato una nuova ispirazione nel corso di questo ultimissimo episodio.
“Shadow Play” è un omaggio al cinema del passato realizzato in maniera appassionata. È stata riservata una cura particolare alla fotografia, ai giochi di luce, alle ombre, con qualche richiamo al cinema espressionista tedesco di inizio Novecento e soprattutto ai film noir americani degli anni ’40 come Il grande sonno di Howard Hawks e Il bacio della morte di Henry Hathaway. Efficaci anche le musiche, così come i costumi impeccabili delle protagoniste, con Aria che come al solito si è dovuta distinguere per il chiamiamolo particolare, ma diciamo anche agghiacciante, gusto nel vestire, con un abitino a righe che strideva con l’eleganza delle sue amichette.
Troian Bellisario e Sasha Pieterse nell’episodio in bianco e nero di Pretty Little Liars
Grande protagonista dell’episodio è stata soprattutto Spencer (Troian Bellisario), ormai sprofondata sempre più nell’ossessione di incastrare Ezra, al punto da farsi un personale film girato tutto nella sua testa in uno stiloso b/n. Oltre a una raffinatissima Spencer, abbiamo avuto modo di assistere a una Ashley Benson davvero calata nella parte dell’attrice brillante da commedia anni ’40/’50, mentre Emily (Shay Mitchell), grazia anche a un look tra Ava Gardner e la nostra Sophia Loren c’ha regalato con la compagna Paige (Lindsey Shaw) dei pruriginosi momenti lesbo che nei 40s sarebbero stati difficili da immaginare impressi su pellicola.
Persino i dialoghi all’interno di questa affascinante cornice retrò sono sembrati più efficaci del solito e pure Toby (Keegan Allen) in versione Humphrey Bogart è sembrato più o meno convincente, senza dimenticare una Alison DiLaurentis (Sasha Pieterse) perfetta come misteriosa femme fatale. L’unica nota dolente allora è stata come al solito l’interpretazione di Ian Harding, inverosimile con il suo sguardo perennemente imbambolato anche come cattivone degli anni Quaranta.
Per una volta possiamo comunque chiudere un occhio su questo aspetto e dimenticare inoltre la piega poco avvincente che aveva preso la serie negli ultimi tempi. Per una volta è il momento di concedere alle Pretty Little Liars un applauso, immergendoci in un’illusione – molto alla Spencer – che da qui in poi si proseguirà su questi livelli. Lo so, è un sogno da cui presto dovremo destarci.
di Marco Goi per Oggialcinema.net
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