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Preview NBA: Northwest Division

Creato il 17 ottobre 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

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WESTERN CONFERENCE EASTERN CONFERENCE

Northwest Division Atlantic Division

Pacific Division Central Division

Southwest Division Southeast Division

 

Difficile stabilire le gerarchie della Northwest Division. Difficile perché (Jazz a parte) è popolata da squadre delle quali ancora non si conosce il pieno potenziale e delle quali scopriremo molte cose strada facendo, a stagione in corso. I Thunder paiono comunque la squadra meglio organizzata e più solida, anche se dovranno fare a meno di Westbrook per le prime 4-6 settimane della stagione e si troveranno per il primo anno senza una terza opzione offensiva degna di tale nome. Niente più Harden, niente più Kevin Martin, il peso dell’attacco sarà tutto sul duo Westbrook-Durant, situazione inedita per loro e il resto della squadra. Dalla seconda alla quarta posizione potrebbero alternarsi Nuggets, T-Wolves e Blazers, franchigie con enormi potenziali ma con alcuni difetti che le rendono del tutto imprevedibili.
Denver pare quella messa meglio, per talento complessivo e unità di gruppo, anche se le perdite di Iguodala e coach Karl potrebbero rivelarsi importanti. A Minnesota, il destino è legato alla salute di Love e Rubio, che se dovessero stare bene tutto l’anno potrebbero davvero riportare i Timberwolves ai playoff dopo dieci lunghissime stagioni. Portland punta forte sulla definitiva esplosione di Lillard e sulla solidità di Aldridge per acciuffare un posto in post-season, obiettivo per il quale è stato preso Mo Williams dai Jazz. Quei Jazz che hanno perso Jefferson, Millsap e lo stesso Williams, si ritrovano quindi ad affrontare un’annata difficile nell’attesa di ricostruire più o meno da zero.

 

Il ranking della Northwest Division

1 – OKLAHOMA CITY THUNDER

La perdita e la non sostituzione di Kevin Martin getta ombre sull’annata che Durant e compagni si apprestano ad affrontare. Ombre che diventano ancora più scure sapendo che Westbrook non ci sarà per il primo mese e mezzo di stagione. Il peso dell’attacco sarà dunque sulle spalle del solo KD nell’attesa che il compagno rientri. Anche al ritorno di Westbrook però, Oklahoma City giocherà solo con due reali minacce offensive e non tre (Ibaka non sembra ancora essere un terminale così affidabile) come è stato con Harden prima e Martin poi, situazione che negli scorsi playoff (con l’infortunio di Westbrook) è costata ai Thunder l’eliminazione al secondo turno per mano dei Grizzlies. L’idea generale è quindi quella che KD e soci in estate si siano indeboliti e che la lotta per l’Anello quest’anno non sia affare per loro. Cruciale sarà la crescita di Reggie Jackson per sostituire degnamente Westbrook e non iniziare una stagione già enigmatica di suo con un ulteriore handicap.

2 – DENVER NUGGETS

Tanta curiosità attorno a Brian Shaw e all’impronta che darà a questi Nuggets. L’ex assistente di Phil Jackson è uno dei coach più emergenti e intriganti dell’intera Lega, reduce da esperienze con squadre di altissimo livello come Lakers e Pacers. Non sarà facile migliorare il record di 57 vittorie della precedente annata e sostituire il Coach of The Year in carica, ma Shaw sa che Denver non è New York o L.A., e l’ambiente darà fiducia al suo lavoro. Nella sanguinosa lotta ad Ovest, la quarta e la decima posizione non sono mai troppo distanti, e per questo dovrà essere replicata l’intensità degli anni scorsi, marchio di fabbrica a Denver. Salutato Iguodala e accolto Nate Robinson, in Colorado non è sicuramente il talento a mancare, semmai alla squadra servirebbe più leadership e personalità, specialmente nei playoff. Tutto ciò attendendo il rientro del Gallo, probabilmente il vero leader di questa squadra.

3 – MINNESOTA TIMBERWOLVES

Nel Minnesota si è legati a doppio filo allo stato di salute di Kevin Love e Ricky Rubio. Il fatto che, lo scorso anno, il primo abbia saltato 64 partite e il secondo 25, da l’idea di quanto i T-Wolves abbiano bisogno di ritrovare i loro giocatori migliori a pieno servizio. Minnesota, per la prima volta da parecchi anni, inizia la stagione con una vera speranza e delle vere chances di poter approdare ai playoff, risultato che interromperebbe una striscia (attualmente la più lunga) di ben dieci anni di assenza. Sarebbe anche un modo per calmare (forse) le acque agitate nella mente di Love, che lo scorso anno ha dichiarato senza mezzi termini di voler vincere e di essere disposto a lasciare Minneapolis per farlo. L’arrivo di Kevin Martin garantisce punti, esperienza e un’importante opzione offensiva, mentre da Pekovic si attendono conferme dopo la bella stagione lo scorso anno. Playoff in arrivo? Forse, finalmente.

4 – PORTLAND TRAIL BLAZERS

Estate 2007, i Blazers hanno appena scelto Oden al Draft e affiancandolo a Roy, formano così una delle coppie più promettenti della Lega, che nel giro di qualche anno dovrebbe portare i Blazers ad essere una contender. Estate 2013, Oden e Roy non ci sono più, la maledizione delle ginocchia a Portland è viva più che mai, e i volti della franchigia sono Lillard e Aldridge. Dame City, come detto da Adidas, la città di Damian. Sarà il Rookie of the Year dell’anno scorso a dover trascinare la squadra verso i playoff supportato da un giocatore solidissimo come Aldridge e un veterano di lusso come Mo Williams. Il fresco campione d’Europa Batum e Matthews sono ottime spalle che garantiscono punti e intensità. L’approdo in post-season è possibile, ma se non dovesse arrivare non sarebbe un dramma per età e futuribilità del roster. Nella città delle rose c’è un nuovo progetto, e dopo le recenti sfortune, è già qualcosa.

5 – UTAH JAZZ

Anno di ricostruzione e transizione in terra mormone. Non potrebbe essere altrimenti dopo aver perso i tre migliori giocatori della passata stagione. A Salt Lake City si affidano le chiavi della squadra al rookie Trey Burke, scivolato alla nona chiamata lo scorso giugno ma dato da molti come uno dei giocatori migliori del Draft. La coppia lunghi sarà formata da Favors (in buona crescita) e Kanter che avranno così un anno pieno per crescere senza troppe pressioni. Brandon Rush, Gordon Hayward e Alec Burks sono ottimi tiratori che avranno il compito di aprire gli spazi, e Marvin Williams è un tuttofare che fa sempre comodo. Nello Utah si è deciso di voltare pagina e rompere l’era Jefferson-Millsap per ripartire da nuovi volti. Il Draft 2014 è stato un ottimo incentivo per farlo, in quanto potrebbe davvero segnare il punto di svolta per i fortunati che sceglieranno Wiggins o Parker.


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