Metto subito in chiaro che io sono uno di quelli che da molti verrebbero definiti “complottisti”, di quelli che sono fermamente convinti, ad esempio, che l’11 settembre sia stata un’idea USA e non opera di quattro fanatici religiosi. Di quelli che si basano sull’evidenza dei fatti, ecco.
Quindi, chi non è pronto a mettere in discussione le proprie idee farebbe meglio a chiudere tutto, se non altro perché non verrei creduto.
Sono quindi convinto che la messinscena sia stata funzionale al gioco statunitense, sempre più in voga, del “Impadronisciti del Medio Oriente”, che ha portato al potere fantocc.. ehm, soggetti del calibro di Maliki e Karzai in Iraq ed Afghanistan, della giunta militare in Egitto o di Al Jalil in Libia. Il tutto tramite cannoneggiamenti vari conditi con qualche spruzzata di migliaia e migliaia di morti, richiesti a gran voce dai popoli locali: “Bombardate noi!”, “No, noi crepiamo meglio, scegliete noi!”, “Rispetti la fila signora, tocca a me morire.”.
I nuovi fortunati Paesi ad avere la bomba di Damocle sulla testa sono Siria ed Iran. La propaganda pre-invasione è iniziata da tempo.
Per la Siria è stato relativamente semplice, è bastato dare la notizia di sanguinose repressioni ai danni del popolo perpetuate dal regime di Assad e via, il classico “bombardare per proteggere” in stile Libia/Jugoslavia. Fortuna che la Russia si è messa di traverso e ha impedito agli USA di nascondersi dietro la copertura ONU-NATO.
Le immagini di morte provenienti dalla Siria sarebbero in realtà per gran parte opera di cecchini e guerriglieri addestrati che sparano su folla ed esercito, il tutto con la regia di ambienti statunitensi appunto. (Essendoci versioni discordanti e non essendo stato personalmente sul luogo, non posso essere sicuro della veridicità di tutto ciò, ma è quanto affermano fonti (giornalistiche e non) presenti in Siria). Si riuscirebbe perfino a far passare manifestazioni pro-Assad come cortei di protesta.
Per quanto riguarda l’Iran la stessa tattica non ha attecchito, si è quindi deciso di utilizzare un espediente che avrebbe del comico se non fosse una cosa seria.
Ci si prepara ad attaccare l’Iran per la paura che si stia dotando di armi nucleari, si teme per l’esistenza stessa dello Stato di Israele. È singolare notare come tutti i Paese che si dicono preoccupati per un “Iran atomico” dispongano di armamenti nucleari (Israele compresa) e stiano bellamente violando il Trattato di non proliferazione nucleare (che Israele nemmeno ha firmato), senza che l’Aiea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, la stessa che “condanna” l’Iran senza peraltro uno straccio di prova) dica nulla di nulla.
Il bue che dà del cornuto all’asino. Da che pulpito viene la predica? Senza contare che se io fossi l’Iran punterei dritto a dotarmi di un arsenale atomico il più significativo possibile, come deterrente per qualsiasi abbozzo di idea imperialistica americana.
Ovviamente questa è semplice propaganda da vendere al cittadino medio per inculcargli un po’ di classica paura dello straniero e renderlo a favore di un intervento militare, non deve avere per forza senso. Basta ripeterla ripeterla e ripeterla, finirà per diventare verità.
Cosa succederà quindi? Gli USA non potrebbero avvalersi delle risoluzioni ONU ad hoc, in quanto sia Russia che Cina hanno dei fortissimi interessi nel mantenere un Iran forte ed indipendente e ad evitare l’invasione dello Zio Sam.
Il via al conflitto potrebbe essere dato più ragionevolmente da Israele (che ha già dichiarato di valutare seriamente l’ipotesi di un attacco preventivo), ma sarebbe solo “Israele vs Iran”?
Difficile. È probabile che a quel punto gli USA decidano di entrare in scena.
E se a quel punto Paesi come Russia, Cina, Corea del Sud, Pakistan concretizzassero la loro sostanziale opposizione agli Stati Uniti decidendo di intervenire a fianco degli iraniani?
Avremmo un blocco Israele-USA-NATO opposto a quello Iran-Russia-Cina. Cosa sarebbe una guerra di questo tipo?