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Prezzi carburante, Eni al ribasso!

Creato il 22 giugno 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

Finalmente un po’ di concorrenza: Eni ribassa i prezzi a 1,58 euro per litro di verde, per contrastare l’analoga scelta di offrire carburanti a prezzi scontati nel weekend, attuata dagli altri competitors. Il prossimo passo? Iniziare ad offrirli non dalle 13 del sabato, ma dalle 24 del venerdì…

Quando noi di IPQMP ci siamo espressi con sospetto, riguardo alla promozione FIAT che permette di fare benzina fino al 2015 ad un euro al litro, fummo insultati pesantemente e tacciati di appartenere a non meglio specificati “cartelli”, che fanno riferimento a questo o quel padrone. Sembra che il buonsenso e la capacità di giudizio non possano sussistere da sole.

Resta il fatto che, sembra davvero che il prezzo dei carburanti sia tenuto alto in maniera artificiosa e che sia possibile ritoccarlo verso il basso, senza nocumento per alcuno.

Dopo l’innegabile successo della campagna Riparti con Eni, studiata dal produttore italiano di carburanti per contrastare il fisiologico calo di consumi collegato allo sconsiderato aumento dei prezzi, anche i competitors del cane a sei zampe si sono adeguati ritoccando i listini.

Ma la scelta di ribassare i prezzi, con la Esso che porta la benzina  a 1.605 e la Q8 ad 1,59 deve aver stravolto i progetti dell’ Eni che stasera annuncia un ulteriore calo dei prezzi: 1,58 per la verde, 1.48 per il diesel.

Adesso aspettiamo con ansia le mosse dei concorrenti. Perché una vera concorrenza si effettua dichiarando guerra al cartello dei petrolieri. La prossima mossa sensata sarebbe quella di aumentare il tempo di permanenza dell’offerta alla pompa: ENI inizia alle 13 del sabato, Q8 e Esso potrebbero iniziare alle 24 del venerdì e riempire i serbatoi degli italiani prima che questi aspettino le interminabili file al distributore giallo e nero.

Poi, quando la Finanza avrà finito di compiacere il bocconiano con gli inutili ma spettacolari blitz a Cortina, potrebbero effettuarsi  controlli mirati a smascherare  certi prezzi che vengono gonfiati soffiando sul fuoco della crisi, come quelli dei carburanti che finiscono per ripercuotersi su tutto (si consideri l’incidenza dei trasporti su gomma).

Paradossalmente, un’azione collettiva come quella di mettere nelle automobili il minimo di carburante indispensabile per andare al lavoro, ha costretto le compagnie a ritoccare i loro lauti guadagni. Se ci fossimo messi d’accordo, magari non ci saremmo riusciti.


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