Sono da molti giorni stazionarie le medie dei prezzi di benzina e diesel. Una notizia positiva a metà, poiché il costo al litro di questi due propellenti è comunque sempre elevatissimo.
A movimentare la situazione nelle stazioni di rifornimento ci sta pensando, come ormai da due mesi a questa parte, il Gpl (Gas di petrolio liquefatto): prima con il ragguardevole balzo fatto registrare a dicembre dai prezzi di contratto (+30% circa), quindi con i ribassi iniziati subito dopo l'Epifania. Il motivo di queste pazzesche oscillazioni, che ultimamente stanno facendo esultare i possessori di auto a Gpl, è l’Algeria, o meglio, la sua situazione politica che influisce, nel bene e nel male, sull’andamento dei prezzi di questo carburante gassoso, essendo il Paese africano in oggetto uno dei nostri maggiori importatori.
La compagnia di Stato algerina Sonatrach sta beneficiando, come del resto tutto il Paese, di un periodo di relativa calma istituzionale e, di conseguenza, ha deciso di tagliare i prezzi sia per il mese di gennaio, sia per quello in corso. La manodopera per l’estrazione, essendo finite le contestazioni, non scarseggia e i costi di produzione si sono ridotti.
Da qui i ribassi che si sono susseguiti nel mese appena trascorso (-8,5 centesimi al litro in tutto per Eni). E proprio questa settimana lo stesso market leader è tornato a ridurre il prezzo consigliato del Gas di petrolio liquefatto: -1 cent a 0,821 euro/litro. Riduzioni sul Gpl sono state effettuate anche da Esso (-1 cent) e IP (-2 cent).
Le medie ponderate nazionali dei prezzi degli altri carburanti (in modalità “servito”), invece, restano stazionarie sia per la benzina (1,796 euro/litro), sia per il diesel (1,726 euro/litro) e anche per il metano (0,992 euro/kg).