Nel manifesto programmatico dei Riformisti Italiani si fa riferimento ad una serie di liberalizzazioni economiche “che garantisca un’effettiva apertura del mercato e la rottura delle posizioni di monopolio”. Mercato che deve essere guidato dal più puro dei principi liberali: in economia lo Stato deve intervenire solo se necessario.
Chi sono i “nemici delle riforme”? Per RI l’elenco è lungo: da Confindustria agli indignati, passando per i sindacati gli ordini professionali. Insomma, tutti quelli che per convinzione o convenienza preferiscono lo status quo. E’ il “blocco conservatore”, dicono i Riformisti di centrodestra, a cui Pier Ferdinando Casini, leader Udc (ospite della presentazione nazionale) tende una mano, ma spronando loro a diventare un vero e proprio partito con cui dialogare; Il segretario PdL Angelino Alfano, di contro (anche lui presente alla manifestazione), li preferirebbe come corrente all’interno del partito. Insomma, sia quel che sia, dentro o fuori il Popolo della Libertà, i Riformisti Italiani si stanno guardando attorno. Per proporre idee. Poi si vedrà.