Vivo con quotidiana angoscia e sibillino terrore queste dense giornate di campagna elettorale e avverto una crescente e irata sensazione di peggioramento. Ho subito inerme il crollo di fiducia dei mercati, della ragione e dei sondaggi. Non riconosco più il nemico, l’avversario, e mi trovo completamente smarrito nell’incasinatissimo puzzle di alleanze di questa merdosa campagna elettorale.
“Ho nostalgia della gente povera e vera che si batteva per abbattere quel padrone senza diventare quel padrone”, disse Paolo a Furio. Mi avevano detto che Monti era il padrone, e che non andava bene, e che servivano leggi più eque, e che servivano dei piani di reintegro, delle soluzioni per gli esodati, mi avevano detto che andava introdotto il salario minimo garantito, che non si potevano vessare in questo modo le fasce più deboli, mi avevano detto che serviva il voto utile. Il voto utile. Utile a chi non l’hanno detto.
Ma forse ho capito per chi è utile questo voto, e l’ho capito dopo aver letto l’intervista al Financial Times di Stefano Fassina (responsabile economia e lavoro del Partito Democratico), dove senza neanche troppi indugi e ripensamenti, dice che se il Pd andrà al governo non rinegozierà il Fiscal Compact, né abrogherà il pareggio in bilancio in Costituzione. Non ci sarà nessun aumento della spesa pubblica deciso in modo unilaterale. Verrà salvaguardato il progetto europeo. Il progetto europeo. Il- cazzo- di- progetto-europeo. Fortuna che poi Stefano Fassina (ex economista del Fmi) nel grande tavolo progressista del Partito Democratico è considerato uno di quelli più a sinistra, in una scala di valori che va dà Olaf Palme a Daniele Interrante - ovviamente.
A Roma oggi piove che è una bellezza, e quando a Roma piove ci si sono ingorgati i tombini. “L’acqua sale, è un’acqua innocente, un’acqua piovana, non ha né la furia del mare né la cattiveria delle correnti di un gran fiume – diceva sempre Paolo. Però per una ragione qualsiasi non scende ma sale. È la stessa acqua piovana di tante poesiole infantili e delle musichette del cantando sotto la pioggia. Ma sale e ti annega. Se siamo a questo punto io dico non perdiamo tutto il tempo a mettere un’etichetta qui ed una là. Vediamo dove si sgorga questa maledetta acqua prima che restiamo tutti annegati”.
Prima che restiamo tutti annegati.
L'articolo Prima che restiamo tutti annegati è ovviamente opera di Frankezze.