Di Silvia Azzaroli. Torniamo a parlare della “Prima Giornata Mondiale dei Cavalieri” intervistando la Baronessa Ruama Pia Kleiner de Palma di Montecrestese, moglie dell’organizzatore il Barone Hans Adrian Kleiner de Grasse e Ambasciatrice di solidarietà dell’EUACOS (European Academy of Solidarity)
Buongiorno Baronessa, cosa ha spinto suo marito e lei a creare questo evento? Sappiamo che ci avete messo cinque anni.
“Sono 5 anni che giriamo il mondo tessendo contatti istituzionali e politici.. Io mi occupo del sociale; facciamo tante iniziative benefiche ma nonostante tutto mi sembrava di fare poco. In questi ultimi anni abbiamo attivato molti progetti umanitari, e sono solo gocce nell’oceano. Io cito sempre Madre Teresa: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia di meno”. Volevamo fare di più: abbiamo pensato di unire le forze con questa “Prima Giornata Mondiale dei Cavalieri”. L’iniziativa nasce da mio marito, il Barone Kleiner. Quando abbiamo preso atto di tutta questa miseria nel mondo abbiamo voluto fare qualcosa di più. La giornata mondiale vuole sensibilizzare la responsabilità di ciascuno con una presa di coscienza. L’obiettivo è sensibilizzare e radicare i valori per evitare il problema. Nel 2013 c’è stato un giornalista che aveva scritto a Roma: “Questa giornata possiede la forza di cambiare la storia!” Con il tempo, questa giornata ci auguriamo possa diventare qualcosa di importante che possa davvero cambiare la storia”.
Da dove parte questo progetto? Immagino che non si possa improvvisare e che comunque si debbano avere dei contatti a cui chiedere collaborazioni.“All’inizio ci sono stati i primi incontri con i cavalieri e con le autorità. Grazie al lavoro di mio marito siamo riusciti ad avere tutti questi contatti istituzionali con le ambasciate e molto altro. Dall’altra parte io sono ben inserita nell’ambito del sociale e ho fatto tesoro di questi canali.. Piano piano abbiamo girato il mondo e abbiamo esteso la nostra rete di conoscenze”.
Avete sempre avuto la certezza che in un futuro avreste potuto farcela o ci sono dei momenti in cui avete pensato di desistere?
“Quando abbiamo preso la decisione abbiamo deciso di farcela…a tutti i costi! A volte c’è stata qualche porta che si è chiusa, ma fa parte del gioco.
Sappiamo che è stata nell’Europa dell’Est.
In Polonia abbiamo avuto una bella accoglienza. I polacchi hanno dimostrato di avere grandi valori. Questo evento è per noi come missione:vogliamo toccare il perno. Siamo certi che è per il bene di tanti e di tutti, ma non possiamo farcela da soli. Siamo coscienti che le cose non cambieranno subito ma ci vuole questa scintilla. Una casa si costruisce pietra su pietra. A piccoli passi speriamo di ristabilire e rilanciare questi valori. Anni fa si rideva e c’era chi rischiava di venire giustiziato quando diceva che la Terra è rotonda: ora lo sanno tutti. Abbiamo girato il mondo in questi anni, visitando tanti paesi e vivendo diverse realtà. Le persone si uniscono fiduciose a questo evento sperando di riuscire a piccoli passi a cambiare il mondo che stiamo vivendo oggi. Ognuno di noi può essere un cavaliere perché ha in sé questi valori che a volte si perdono. C’è chi si vergogna a usare i valori in pubblico ma se si decide di metterli in pratica, prima o poi le cose cambieranno. Voglio ricordare che molte aziende sono partner dell’evento e parte del loro ricavato andrà in beneficenza”.
“Volevo ricordare la Cerimonia della Tavola Rotonda, che per noi sarà un momento molto importante, non solo per l’alto valore simbolico: una leggenda diventa realtà. Personalità di tutto il mondo diventeranno da quel giorno ambasciatori di tutti i Paesi del pianeta. Sulle spade ci saranno i nomi degli ambasciatori e il continente che rappresentano. Pensiamo a questi ambasciatori che torneranno nelle loro terre con un grande compito: ripristinare e rilanciare questi valori, sperando che possano tornare a dare il senso alla vita di tutti i giorni. A me piace pensare che tra 200 anni, nei libri storia, “200 anni fa si sono riuniti per ripristinare questi valori e ora fanno parte della vita di tutti i giorni!” Penso che nella vita ci sia bisogno di persone con dei valori positivi, vissuti anche nella piccola quotidianità. Vorrei che fosse come il virus dell’influenza: un virus dei valori cavallereschi”.
Questa giornata mondiale serve a rinverdire certi valori. Ci parli in po’ di questi valori.“Lo scopo principale di questa giornata è far rinverdire e far rinascere i valori cavallereschi. Solidarietà, rispetto, cultura che dovrebbero far parte dei nostri gesti quotidiani. Quando si vede una persona che non riesce ad attraversare la strada, dovrebbe essere spontaneo e naturale il gesto di aiutarla. Anche essere “cavalieri” con la propria donna di fronte ai propri amici può essere un piccolo-grande gesto di esempio: questo significa rispettarla davvero. Lo stesso vale per tutte le miserie che si vedono tutti i giorni e che spesso si ignorano. Questo evento è multiculturale e deve essere percepito come una proposta di soluzione ai numerosi problemi sociali, in primis a livello educativo. Insegniamo questi valori soprattutto ai bambini, che saranno gli adulti di domani e grazie a queste risorse potranno vivranno meglio. Questo evento promuove valori universali indipendentemente dalla cultura. Chiunque può essere un cavaliere”.
Abbiamo letto che ci sarà un comitato a presiedere la raccolta fondi. Possiamo chiederle su quali progetti concreti siete vi state indirizzando?
“I progetti per l’aiuto alle persone anziani, di bambini malati in ospedale: tutti progetti concreti. Le persone saranno informate dei risultati di ciò che faremo. Durante il mese di agosto annunceremo i progetti per l’Italia e a sostegno delle associazioni italiane. La giornata mondiale deve scatenare la voglia di solidarietà. L’European Academy of Solidariety sostiene la promozione di questi valori di solidarietà, cultura e rispetto. Ci impegniamo affinché la giornata mondiale si festeggi ogni anno a partire da questo. E’ solo l’inizio: il 20 settembre, a Fornovo (Parma) ci sarà l’inaugurazione di un impegno che si ripeterà negli anni. L’evento toccherà 350 milioni di persone.
Pagina Facebook de “La Prima Giornata Mondiale dei Cavalieri”