Dalla Fiera del Levante di Bari, il sindaco di Firenze lancia moniti al governo e al Presidente della Repubblica, anche se aggiunge che “il governo va giudicato nei risultati.” E’ un Renzi in versione “fiume in piena” quello che dal palco parla a tutto tondo della politica italiana: un’intera classe dirigente che ha fallito per vent’anni, una legge elettorale da modificare, la Bossi-Fini da eliminare e tanto altro. Il sindaco di Firenze, candidatosi anche per lo scettro cittadino, conclude dicendo: “Vi prego, diamo il nome dei nostri sogni all’Italia e il Pd cambierà verso a questo paese.”
Matteo Renzi, dalla Fiera del Levante di Bari, apre la corsa per la segreteria Pd (europaquotidiano.it)
E’ iniziata ieri, la campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico. Saranno tre, insieme al sindaco di Firenze, i candidati a sfidarsi per la segreteria del Pd: il brianzolo Giuseppe Civati, la mosca bianca del Pd, Gianni Cuperlo ed il lucano Gianni Pittella.
A destare particolare clamore, però, è stato il comizio tenuto da Matteo Renzi alla Fiera del Levante di Bari, davanti a circa 2 mila sostenitori, provenienti da tutta la Puglia e dalle regioni vicine. Il giovane rottamatore piddino, dato come stra-favorito, ha parlato per più di un’ora sferrando attacchi alla vecchia politica italiota, cercando di svegliare gli animi dei presenti coinvolgendoli il più possibile nella propria ideologia per raggiungere un tanto sperato cambiamento.
Matteo Renzi ha toccato quasi tutti gli argomenti, rivolgendosi soprattutto ai ragazzi: “Se ogni sei anni votiamo un’amnistia o un indulto, come facciamo a spiegare ai giovani il valore della legalità?” Ha poi parlato delle colpe del mondo politico nei confronti di due, tra le più aziende italiane, dicendo: ”Vedere imprese che chiudono e grandi aziende come Alitalia e Telecom, significa che parlando di rottamazione della classe dirigente siamo stati fin troppo gentili. In questi 20 anni un intero establishment politico ha fallito”. Il sindaco di Firenze ha inoltre spiegato la sua visione dell’Europa, l’importanza del bipolarismo, le nuove politiche per il lavoro, la macchina burocratica da snellire e di tanti altri “nostri” problemi.
Rivolgendosi ai suoi sostenitori ha inoltre aggiunto: “Sui carri (ndr del vincitore) non si sale, i carri si spingono.”
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