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Primarie, “preferenze democratiche”

Creato il 23 gennaio 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

primarie

“Regole democratiche normali” sono invocate da Massimo D’Alema per il contributo del Pd al cammino parlamentare della legge elettorale. Detto da chi ha fatto carriera nel Pci con lo scudo del ‘centralismo democratico’ (succhiato nel biberon!), è davvero ameno sentire che le decisioni democraticamente assunte dalla Direzione del Pd vanno prese dai parlamentari come pareri non vincolanti (per salvaguardare l’autonomia dei Gruppi, ovviamente, come ha rivendicato Rosi Bindi). E mentre scrivo, a “L’aria che tira” su La7, l’ex pasdaran berlusconiano Renato Schifani invoca rispetto assoluto per il Parlamento (ovviamente non quando boccia i suoi ‘lodi’ pro-Silvio o la decadenza dei condannati per reati fiscali). Davvero, è l’aria che tira nell’ Italietta politica.

“La politica si è rimessa in moto”, ha scritto Giovanni Orsina sulla “Stampa”, grazie a Renzi, “aiutato in questo caso dalla robusta sollecitazione della Corte Costituzionale”. Orsina aggiunge un’ altra riflessione oggettivamente calzante: “Ancora una volta, la riforma elettorale possibile è diventata il surrogato della riforma costituzionale necessaria”. Dunque grazie a Renzi, e al suo patto col Diavolo, la politica stagnante ha riavuto ossigeno: poco, per via dei frenatori appostati sulle manopole, ma sufficiente. Tant’è che pian piano si è cominciato a parlare di primarie (l’unica novità nello stagno degli ultimi anni) da contrapporre ai fans delle preferenze. Primarie obbligatorie, come da subito proposte dal nostro segretario politico, Giovanni Palladino. “Preferenze democratiche e di qualità”, sottolinea giustamente Palladino. Più economiche, trasparenti, salubri addirittura le preferenze di una volta, obietta nientemeno che l’ex direttrice di Youdem, Chiara Geloni, ‘ultima giapponese’ di Bersani (un galantuomo che ha concesso a Renzi l’opportunità della sfida democratica che ha vivificato e ‘cambiato’ il Pd). La proposta di Popolari Liberi e Forti (primarie obbligatorie, con tetto di spesa e autofinanziamento) offre, anche alle piccole formazioni a rischio per lo sbarramento, l’occasione di far scegliere ai cittadini persone competenti e oneste, di qualità, dedite alla politica per “servire, non servirsi”. Le primarie sono ‘preferenze’ espresse democraticamente, non imposte dalle oligarchie dei partiti. Ecco una riforma da fare subito dopo la legge elettorale, quella dei partiti e delle loro regole. Gian Paolo Vitale

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