COME CONQUISTARE L’EGITTO SENZA SFORZARSI TROPPO
di Keith Johnson
dal blog Revolt of the Plebs
traduzione di Gianluca Freda
Il mese scorso, la polizia egiziana ha fatto irruzione negli uffici di 17 dei cosiddetti “gruppi per la democrazia e i diritti umani”. Tra di essi vi erano l’International Republican Institute (IRI), il Freedom House (FH) e il National Democratic Institute (NDI), tutti con sede negli Stati Uniti. Tutte queste organizzazioni sono largamente finanziate dal Dipartimento di Stato americano e vengono utilizzate per tenere allineati i gruppi di opposizione politica alle ambizioni di politica estera occidentale.
In risposta a ciò, il Dipartimento di Stato USA ha definito queste irruzioni “incompatibili con la cooperazione bilaterale che c’è stata fra noi per molti anni” e ha invitato le autorità egiziane a porre immediatamente termine a qualunque “vessazione” contro i dipendenti delle Organizzazioni Non Governative. La portavoce del Dipartimento di Stato, Victoria Nuland, è arrivata ad affermare che potrebbe essere difficile far approvare al Congresso altri aiuti militari se la situazione non dovesse migliorare.
Wow! Ma allora questo vuol dire che gli Stati Uniti non avevano poi tutto quel controllo sul governo egiziano come all’inizio avevamo pensato, vero?…
SBAGLIATO!
Questo è quel che vogliono farvi credere. E’ solo un altro po’ di fumo e specchi. Questi raid non sarebbero mai avvenuti senza prima ottenere la luce verde – o perfino ordini diretti – dagli USA.
Tutte queste ONG, in Egitto, erano ormai servite al loro scopo, bisognava trovare un sistema credibile per farle uscire di scena e così se ne è inventato uno. Ora gli Stati Uniti hanno messo gli egiziani esattamente nella posizione in cui li volevano e non possono permettersi di avere dei cani sciolti – addestrati da loro – che cambino direzione ponendosi in contrasto con un obiettivo lungamente pianificato. Potete star certi che non c’è neppure un viso pallido tra coloro che sono stati arrestati. Si trattava solo di egiziani ormai sacrificabili, “figli dei fiori” i cui servigi non sono più richiesti.
Avete notato che le irruzioni hanno avuto luogo appena prima delle elezioni? Ciò è fortemente indicativo dell’esistenza di un’effettiva confluenza d’interessi tra la Fratellanza Musulmana e i generali al potere. Nessuno voleva interferenze da parte di attivisti laici (ubriachi di DEMOCRAZIA!!), i quali avrebbero potuto mettersi in testa la brillante idea di creare disordini o di monitorare i risultati elettorali, che è poi precisamente il tipo di attività promossa da IRI, FH e NDI.
Negli ultimi giorni, gli attivisti hanno iniziato a sospettare sempre di più della possibilità di un’alleanza Fratellanza/militari. Ecco cosa ha dichiarato recentemente uno di loro ad un giornalista della Associated Press:
“I militari vogliono poter ritornare in sicurezza alla propria vita del passato, lontano dai riflettori, conservando gli stessi privilegi e lo stesso prestigio, e gli islamisti vogliono il potere. Tra le due parti esiste un accordo a danno di tutti gli altri.”.