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Primavera Sound Festival 2013

Creato il 05 febbraio 2013 da Davideciaccia @FailCaffe

Il mega palco del Parc del Fòrum di Barcelona ospiterà per quattro giorni praticamente così tanti musicisti di qualità  da poter essere paragonato ai più famosi Montreux e Woodstock

di aldopalmisano

A piombare d’improvviso giù dal cielo da un altro tempo, e voler capire come se la passano questi milioni di giovani europei nel 2013 a giudicare dal boom delle espadrillas, non ci sarebbe salvezza: la generazione Erasmus vive bene solo quando è lontana, dal suo cervello. Anche il passaggio quasi simultaneo di migliaia di polmoni con le converse dall’arido pueblo al grigio original ha incusso molto timore ai miei dubbi, sicura fra le tante cose in cui ci siamo tuffati è rimasta solo la musica.

Dentro con la testa nella scarpe, ognuno coltiva diversi fiori, diversi pensieri, diversi misteri da atterrare fra i bulbi. Confrontarsi in questi anni sembra voler dire poco più che scambiarsi liquidi ed è per questo che il dibattito culturale ha trovato nelle magnifiche fusioni di strumenti e sfumature il perfetto punto di inizio, la democrazia che non ha trovato nelle birrerie.

Rivoluzione.Musicale. Ognuno è libero di ascoltarla nuova, diversa. Ecco a Barcelona, città delle meraviglie, il mischiarsi che assume la forma eterea nel Primavera Sound Festival. Basta dare un’occhiata alla quantità di generi uno assieme all’altro nel palco del parco, per immaginare quanta gente diversa dovrà starsi vicino per tre giorni nel bagno del parco.

Fiona Apple scrive testi che scoccano diretti come frecce al bersaglio, questa cantautrice ha trovato nel soul rock e nei giochi della sua profonda voce il giusto tipo di bizzarra malinconia pronta a cantare l’amaro umore.

I Camera Obscura  sono quel gruppo che ha saputo essere hipster prima che tutto questo poteva essere una moda. Scozzesi, ad averli in testa per un po’ si finisce a desiderare una sedia a dondolo in veranda per guardare fuori la gente cosa fa, ed un banjo da imparare a suonare.

Tame Impala è invece la band che ha saputo essere al posto giusto al momento giusto. Sembrano usciti dall’ultimo film di Wes Anderson dopo aver rapito John Lennon… anzi sembra che John Lennon abbia dato fuoco all’isola del film e poi abbia fondato un nuovo gruppo.

Omar Souleyman è la testimonianza vivente che la musica del medio-oriente arriverà in Europa prima di quanto possiamo immaginare. Questi ritmi, queste sonorità da cui per anni abbiamo attinto sono misteriose, ridondanti, incredibilmente potenti.

In Italia ha sempre avuto un certo seguito quella forma classica e moderna a tratti intima di Giovanni Allevi e di Ludovico Einaudi. Nils Frahm è solo uno fra i tanti che scrive album in piano solo. Ma bastano poche note per capire chi sul piano ci ha messo le mani e chi invece ci ha posato il cuore.

I musicisti inglesi come James Blake dominano su tutti gli altri grazie a un’innata genialità nell’essere nuovi senza dimenticare il passato. La voce di Blake ricorda alcune molto più celebri ma sono i giochi armonici, gli echi, i loop ad incrociare il tutto in un nuovo modo di fare songwriting.

il gruppo che seguo con più interesse in questi mesi sono i Liars, che da anni producono album oltre l’immaginazione. Questa band è la sintesi perfetta di rock, effetti sintetici e punk di cui il mondo ha bisogno per tornare a ballare senza limiti a dun concerto, in un club, a casa, in bagno.

Adesso parliamo di musica elettronica. Kieran Hebden alias Four Tet è innanzitutto un musicista, condizione fondamentale per fare la differenza quando software e mouse diventano gli eredi della chitarra elettrica. Le influenze che si percepiscono ascoltando i suoi pezzi sono moltissime.

I canadesi Crystal Castles sono alfieri dell’elettronica punk; la loro musica fa ballare (Crimewave), è riuscita anche a descivere con un diverso magnifico linguaggio la guerra (Vietnam) ed ha anche una grossa componente onirica. Mi fermo ai gruppi che da qualche anno hanno attratto la mia attenzione, ma se visitate il sito ufficiale vi renderete conto che la line-up è infinita e di ottima qualità anche oltre questi nomi. E allora chi ha il fine settimana libero a Maggio è calorosamente consigliato di prendere un solo andata per Barcelona, sarà una figata colossale.

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