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Primo assaggio del mio racconto inedito

Da Marcofre
Chi mi segue sa che al momento, nei ritagli di tempo, sono impegnato nella stesura di alcuni racconti nuovi di zecca. Accanto a questi, troveranno spazio alcuni di quelli già pubblicati; ma solo quelli riveduti e corretti. Chissà se la seconda stesura li ha migliorati, oppure ne ha accelerato la morte.Ho persino il titolo (qualcuno o qualcuna, già lo conosce), e la copertina è pronta. State tranquilli: sarà una faccenda lunga. Intanto, qui di seguito l’incipit. Non è mia intenzione però pubblicare il resto.

Avevo sette, forse otto anni, quando per la prima volta in vita mia provai la paura della morte; fu anche l’ultima, almeno sino a ora.

Il motivo? Nulla di particolare. O meglio: richiedono tempo, attenzione e molta cura. Per esempio, mentre copiavo e incollavo la frase qua sopra, ho modificato qualcosa. Dettagli; ma sono questi che fanno la differenza. E devo pure scovare un titolo migliore per questo racconto.
Superfluo ribadire che saranno ambientati quasi tutti a Savona, anche se per uno, ho in mente di spostare l’azione a Roma.Dimenticavo: è mia intenzione aprire la raccolta di racconti con questo, che non so come definire:

Non lo senti il ticchettio sardonico dei minuti,

che scivolano verso l’irredimibile?

È tardi ormai,

e potevi essere più felice.

Più felice.


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