Magazine Diario personale
La notte, quando la stanchezza ha un corpo più duro e pesante del mio e mi schiaccia sul cuscino, rovesciando le mie idee e spingendo fuori i miei sogni, sento il dolore del mondo.
La notte, quando il buio lo raggiungo tendendo la mano, percepisco l'urlo di ognuno di noi, è agghiacciante e non mi consolo.
Poi mi sveglio ancora una volta e non smetto di esserne grata, la mattina mi emoziona sempre, ed annuso l'aria, subito, e di nuovo mi sembra possibile alleviare il male, cercare pace.
Ogni nuovo giorno mi vede impegnata nella ricerca spasmodica di amore, mai sazia di cose e persone che mi smuovano l'anima, tesa ed attenta come un cane da caccia, pronta a balzare in groppa ad un'emozione che mi lenisca il bruciore.
Il bruciore di un tempo che sfreccia, un tempo che mi toglie tempo e possibilità, mi aggiunge difetti ed incrementa la mia capacità di godere di ogni microscopica cosa.
E mi trovo ad amare così puramente una mia amica, un piccolo paziente che dice "bittotto al ciottolato", i miei figli che crescono senza sosta ed hanno degli occhi così pieni di roba che nessun adulto mai, una colazione sedute mentre fuori piove, una canzone rock che non conoscevo.
E la stagione che scorre sotto ai nostri piedi veloci, mi soffia dentro un'energia assurda e quasi non ho freddo perchè ci voglio già sentire la primavera, ed il solo nome Febbraio, mi fa ridere di gioia.
Voglio scrivere e le pagine vuote sono ogni cosa che desidero sotto la mia mano bianca, voglio leggere e le pagine scritte sono piene di immagini e vita che voglio rubare, voglio crema per il mio viso, per nutrirlo e convincerlo ad aspettare ancora un pò, solo un'altro pò.
Voglio muovere il mio corpo, conoscerne finalmente le possibilità profonde, smettere di sentirlo soffrire, iniziare a stupirmi di ciò che può fare, i posti dove può arrivare, i luoghi immensi da raggiungere insieme, lui e la mia testa sbilenca.
Voglio ancora, senza sosta, a Febbraio.