Questa secondo me è la foto più rappresentativa del primo giorno di Expo 2015: una delegazione che si scatta un selfie all'ingresso del sito espositivo.
Sono tutti contenti e ognuno di loro vuole rientrare in un'immagine che segna la storia: il Primo Maggio 2015 l' Esposizione Universale di Milano ha aperto ufficialmente i battenti.
Io c'ero, volete sapere come è andata?
Ve lo racconto, lasciando che siano le foto a parlare per me.
Ore 11: esco dalla metropolitana, attraverso la passerella sopraelevata coperta seguendo le indicazioni. Mi sento come quando, da piccola, stavamo per arrivare a Gardaland.
Ore 11.10: intravvedo l'ingresso al sito espositivo di Expo: ci sono i metal detector ma poca fila, smaltita velocemente da personale - lo devo dire - molto gentile.
Ore 11.15: sono dentro. Sono emozionata, davanti a me ho il Pavilion Zero, di fianco a me la delegazione di cui sopra si scatta un selfie. E io li fotografo perché sono stupendi.
Ore 11.20: srotolo la mia mappa (quella di Milano Weekend, potete scaricarla gratis qui oppure cercarla in giro per Milano) e mi dirigo verso il Decumano, l'arteria principale che attraversa tutta Expo. Sono già esaltatissima: intorno a me ci sono molti stranieri e nel corso della giornata il sito si riempirà anche di famiglie con bambini.Ore 11.50: sono nell' Open Theatre per la cerimonia di inaugurazione ufficiale: dopo i discorsi dei vari politici, il momento più emozionante è l'ingresso della bandiera italiana portata da una delegazione di lavoratori. Poi tutti in piedi per l'inno di Mameli ma con una novità: anziché ' strimgiamci a coorte, siam pronti alla morte', il Coro dei Piccoli Cantori di Milano scandisce ' stringiamci a coorte, siam pronti alla vita '.
Un augurio che trovo bellissimo.
Poi passano le Frecce Tricolore e vado in visibilio.
Terminata la cerimonia posso finalmente guardarmi un po' intorno. E il primo appuntamento che voglio affrontare è quello con l' Albero della Vita.Si trova alla fine del Cardo, la strada che incrocia il Decumano dove è posizionato anche Palazzo Italia, il nostro padiglione nazionale.
Ed è bellissimo.
Giochi d'acqua, di luci e coreografie si susseguono.
Improvvisamente, mentre giro il video qui sotto, mi chiedo com'è possibile che qualcuno non lo trovi uno splendido simbolo..
Accanto a lui c'è la mascotte di Expo, Foody: ideato dalla Disney su ispirazione dei quadri dell' Arcimboldo, rappresenta il cibo e la sua diversità. Per questo è composto da 11 elementi tra frutta e verdura. Ed è preso d'assalto dai bambini (ma anche da molti adulti) per le foto di rito.
Decido a questo punto di percorrere con calma il Decumano e sbirciare i i padiglioni dei quali si è tanto parlato, almeno da fuori.
Ho poco tempo perché due conferenze stampa mi aspettano, ma riesco a intrufolarmi nel padiglione americano.
Da fuori è molto bello, dentro si sviluppa su due piani che rendono omaggio alla storia agricola del paese e al suo ruolo nell'alimentazione globale, mentre fuori dovrebbe ricordare i classici granai americani.All'ingresso, ad accogliere i visitatori, c'è lui, Mr Obama, il presidente in persona. O quasi.
Mi imbatto nei bagni e non posso fare a meno di fotografarli perché anche questi mi sembrano bellissimi (ma è solo il primo giorno, ne riparliamo tra un mesetto).
Di fianco al padiglione americano c'è quello del Kuwait, un capolavoro di architettura con tanto di sabbia all'ingresso.
Non faccio però in tempo a entrare perché mi aspetta il secondo appuntamento della giornata: l'inaugurazione dello stand della Toscana.
O meglio, di quel che fino al 28 maggio sarà lo spazio occupato da questa regione, che lascerà poi il posto a un'altra nel mese successivo.
Se avete bimbi (ma anche se non ne avete) questo è un posto perfetto: si possono aprire i cassetti, toccare tutto quel che c'è sugli scaffali, annusare odori e profumi, incluso quello del pecorino. E poi scoprire che le piante sono intelligenti e reagiscono al nostro tocco.
Subito dopo è il turno dell'inaugurazione del padiglione di Alitalia-Etihad, che oltre a mettere in mostra le cabine di First, offre al pubblico un'esperienza spaziale: il simulatore di volo.
E per capire quanto sia realistico, guardate qui:
Terminati gli impegni di lavoro, poso tornare al mio passatempo preferito: guardare i padiglioni lungo il Decumano.
E così mi imbatto nel Vanke, il primo dei tre padiglioni cinesi presenti a Expo 2015 (è la prima volta che un'impresa cinese si presenta con un proprio padiglione).
Se guardate bene la foto, noterete che sulle scale c'è la delegazione al completo che si sta facendo ritrarre dal fotografo.
A seguire immortalo: il padiglione dell'Austria, al suo interno ha ricostruito un bosco.
Quindi il padiglione spagnolo:
Poi quello dell' Equador, che vince il premio 'padiglione rainbow' assegnato dalla sottoscritta:
Quindi il padiglione dell'Olanda, che dietro è così:
E davanti somiglia invece a un luna park:
Fine giro, ormai sono arrivata in fondo al Decumano, all' ingresso Ovest dal quale sono entrata.
E una luce tenue mi cinguetta di fianco sulla sinistra: guardo meglio ed è proprio lei, la Madonnina!