A quattro anni dal film-denuncia Fortapàsc, Marco Risi torna dietro la macchina da presa con Cha Cha Cha, un poliziesco dalle tinte noir ambientato in una Roma delinquente e corrotta. Protagonista un ex poliziotto ora investigatore privato, Corso, alle prese con la morte di un ragazzo di sedici anni in un incidente stradale e il suicidio di un importante ingegnere. Due fatti all’apparenza sconnessi tra loro ma che destano nel giovane investigatore il desiderio di andare più a fondo, coadiuvato da un fotografo e da un esperto di intercettazioni. Al centro del film, presentato al Festival di Taormina, c’è proprio l’indagine di Corso, che piano piano diventa sempre più rischiosa, tra inseguimenti, scontri, duelli a distanza. La Roma che fa da sfondo alla storia è una città cupa, oscura, una Roma “nera, un po’ cialtrona, palazzinara, che non fa tanta allegria, che si diverte senza divertirsi veramente”, come ha dichiarato lo stesso regista. Un elemento questo che in qualche modo ricorda la “triste euforia” di La grande bellezza, anche se come ci tiene a sottolineare Risi, “questo film è stato girato prima”.
La sceneggiatura è stata scritta dal regista insieme a Jim Carrington e Andrea Purgatori e all’inizio “voleva indagare rapporto Stato-mafia”. Poi, però – prosegue l’autore – ho preferito focalizzarmi sulla complicità tra potere e criminalità sfruttando il film di genere”. E i topoi del noir e del thriller ci sono tutti, dalla solitudine alla Marlowe del protagonista (un ottimo Luca Argentero), alla bella e pericolosa femme fatale Michelle (la sorpresa Eva Herzigova), fino all’ambiguo e corrotto ispettore di polizia Claudio Amendola e al villain di turno, un imperturbabile avvocato interpretato da Pippo Del Bono.
Del film in questi giorni si è parlato soprattutto per il nudo integrale di Argentero, che sicuramente attirerà molto pubblico femminile, ma Cha Cha Cha non è assolutamente solo una vetrina per i suoi attori. Si tratta infatti di un film dalla storia intricata e misteriosa, come se ne vedono pochi nel cinema italiano di oggi, che si vuole fare specchio della realtà italiana di questi anni. L’obiettivo dichiarato di Risi era infatti “raccontare il nostro paese pieno di cattivi personaggi che lavorano nell’ombra, che non ci tengono affatto a farsi vedere”.
In uscita il prossimo 20 giugno, distribuito da 01 e prodotto da Bibi Film con Rai Cinema, Cha Cha Cha rappresenta un nuovo tentativo da parte della nostra industria cinematografica di tornare al film di genere, negli ultimi anni accantonato e nelle sue rare espressioni (vedi Il cecchino di Michele Placido) snobbato dal pubblico. Ecco perché, nonostante il personaggio del detective Corso possa ambire anche ad una serialità, come gli investigatori di una volta, è complicato oggi pensare a dei sequel che lo vedano ancora protagonista: “queste cose dipendono dagli incassi”, afferma Risi. “Se riuscissimo ad incassare dieci milioni di Euro, si potrebbe anche pensare ad un seguito e in quel caso mi piacerebbe molto riprendere l’amore tra Corso e Michelle”.
di Antonio Valerio Spera