Magazine Cinema

Primo piano Film Oh Boy, un caffé a Berlino di Jan Ole Gerster

Creato il 22 ottobre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

22 ottobre 2013 • Primo Piano, Vetrina Cinema, Videos •

Il consiglio di Marta Pirola

Summary:

Primo piano Film Oh Boy, un caffé a Berlino di Jan Ole Gerster

Leggere lo spirito di un’epoca non è mai impresa semplice. Il rischio di cadere nella banalità e nel cliché che permeano ormai la comunicazione visiva è dietro l’angolo. Eppure, ecco che dalla Germania arriva un film, Oh Boy, che, seguendo il girovagare per le strade di Berlino di un ragazzo tra i venti e i trent’anni, dà un ritratto così preciso della società contemporanea in generale e della generazione che si affaccia all’età adulta in particolare, da far impallidire ogni statistica ufficiale.

All’interno dei rassicuranti contorni della commedia, Tom Schilling, co-produttore e alter ego del regista, indossa i panni di Niko, un giovane berlinese che esce di casa all’alba con il solo scopo di bere un caffè. Purtroppo, però, il suo insulso obiettivo non viene centrato e il ragazzo, per ventiquattrore, nella vana ricerca della consolante e corroborante bevanda, si troverà a dover affrontare un susseguirsi di incontri e situazioni al limite dell’assurdo.

Oh boy un caffè a Berlino

Il povero protagonista, infatti, dopo aver lasciato la fidanzata alla prime luci del giorno e la facoltà di legge molto prima, per tutta la durata di Oh boy un caffè a Berlino (questo il titolo italiano completo) non farà altro che spostarsi da un luogo all’altro come trasportato da un’invisibile corrente, senza alcuna coordinata da seguire, incapace di ottenere anche una cosa semplice come un caffè.
La sua però non sarà una discesa dantesca tra gironi di individui sempre più soli, complessati o allucinati, ma, al contrario, un viaggio in tondo in cui l’incomunicabilità tra gli esseri umani, sempre accompagnata da un grottesco sottofondo jazz, si tramuta in una fonte inesauribile di gag e in un detonatore di risate.

Il caffè che Niko non riesce a bere, gli uomini e le donne che incontra e con cui non riesce ad interagire, poichè bloccato in una sorta di contemplazione della propria e altrui disfatta, in Oh boy sono solo la prova tangibile di un’inettitudine e di una mancanza di motivazione in cui in moltissimi potrebbero immedesimarsi. Qui la gioventù non è più né ribelle, né bruciata, ma inetta, perduta, pigra. Conduce esistenze fluide rese possibili da tesoretti familiari. Ha possibilità regalatele da lotte sociali passate, come studiare o vivere relazioni sentimentali libere da coercizioni sociali, che però butta al vento poichè amputata di un vero bisogno e di una profonda spinta all’azione.

Jan Ole Gerster, già paragonato al Woody Allen di “Manhattan” o al Jim Jarmusch di “Coffe and Cigarettes”, con “Oh Boy un caffè a Berlino” rilegge quindi con leggerezza non superficiale la realtà utilizzando il linguaggio senza tempo del bianco e nero e cogliendo perfettamente lo spirito del presente. Vincitore di sei premi Lola in patria, la più alta onorificenza tedesca in termini cinematografici, tra cui miglior film, miglior sceneggiatura e miglior attore protagonista, il film uscirà in Italia il prossimo 24 ottobre grazie alla Academy Two.

Con ogni probabilità Oh Boy un caffè a Berlino uscirà in poche sale e sarà preda solo degli occhi dei cinefili. Peccato. Perchè ridere per riflettere è un esercizio che solitamente fa molto bene a tutti.

di Marta Pirola per Oggialcinema.net

Film Oh Boy, un caffè a Berlino
Film Oh Boy, un caffè a Berlino
Film Oh Boy, un caffè a Berlino
Film Oh Boy, un caffè a Berlino
Film Oh Boy, un caffè a Berlino
Film Oh Boy, un caffè a Berlino
Film Oh Boy, un caffè a Berlino
Film Oh Boy, un caffè a Berlino
Film Oh Boy, un caffè a Berlino

Andreas SchrödersArnd KlawitterCaffè a Berlino Film Oh BoyFrederick LauFriederike KempterJan Ole GersterJustus von DohnányiKatharina SchüttlerMarc HosemannMartin BrambachMichael Gwisdekoggi al cinemaOh boy BerlinoOh boy cinemaOh boy filmPrimo PianoTom SchillingUlrich Noethenun caffé a Berlino


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :