Primo Piano Film Rush di R. Howard

Un’epica battaglia su 4 ruote

Una storia, due stili di vita. Ron Howard ritorna in pista con Rush in tutti i cinema dal 19 settembre e racconta il mondo della Formula Uno attraverso il duello infinito tra Niki Lauda e James Hunt. A conti fatti la nuova fatica di Ron Howard, in poco tempo si è trasformato in uno del film più attesi della stagione non solo per il tema trattato ma soprattutto per la grande caparbietà nell’aver ricostruito un periodo storico controverso e di grandi cambiamenti. I motori si surriscaldano, i pistoni pompano, le gomme stridono sull’asfalto, e così ha inizio la folle corsa di Rush. Ron Howard alla stampa estera ha sempre affermato che “dirigere Rush è stata una vera e propria impresa. La Formula Uno tra il 1975 ed il ’76, fu un annata davvero strepitosa. Il lungometraggio racchiude quindi talmente tanti avvenimenti che non sarebbero bastate cinque stagioni di un serial televisivo per raccontarli”.

Rush per necessaria semplificazione, essenzialmente illustra una guerra a suon di motori tra due pilastri della Formula Uno. Il film si apre e si chiude nel circuito di Fuji nel novembre del 1976 in un duello quasi biblico – almeno così viene descritto dai protagonisti. Hunt è interpretato da un bellissimo e convincente Chris Hemsworth che, appoggia al chiodo per qualche tempo il martello di Thor, per dar vita ad un personaggio intrepido, coraggio e con tanta voglia di vincere, mentre Lauda è interpretato da Daniel Bruhl; uno sguardo di ghiaccio ed un’espressione imperturbabile rendono l’attore tedesco, una delle nuove promesse del cinema americano. Cosa rende quindi Rush un film imperdibile? La consapevolezza che Ron Howard ha realizzato un film potente, ma anche politicamente scorretto, con un’atmosfera piena di eccessi non velati( come il sesso dentro la toilette di un aereo, le dipendenze di Hunt, il sapore acre della morte), con il piede sempre schiacciato sull’acceleratore anche nella vita reale, per non dimenticare mai il brivido di gareggiare con la morte. Tratto da una storia vera, la “guerra” a suon di corse ad alata velocità tra Hunt e Lauda, in Rush ha un tocco chic, estremo e terribilmente invitante. Non si dimentica inoltre, l’ottima performance di Olivia Wilde, nel ruolo della compagna di Hunt, che interpreta una donna anche lei energica, carismatica e sempre al fianco del marito.

Il playboy inglese ed il razionale Lauda quindi nel 1976 hanno fatto sognare milioni di persone con le loro folli avventure, ma il film di Howard non è un semplice biopic su due figure leggendarie, è soprattutto un film che approfondisce la figura dei protagonisti, raccontando le loro vittorie, sconfitte, rovesci di fortuna condite con una buona dose di drama old fashion che non guasta certamente la visione. Una storia di corse quindi, ma Rush è anche una storia di uomini e di anime. Daniel Bruhl dopo Bastardi Senza Gloria trova il ruolo della sua vita, e fin dal trailer si capisce quanto sia stato attento nel ricreare la verosimiglianza con il Niki Lauda reale, mentre il biondo Chris che si confronta per la prima volta con una parte impegnativa, sembra perfetto nel ruolo dello sciupa femmine festaiolo.

Non è la prima volta che Ron Howard dirige una “storia vera”, suo infatti è Apollo 13; ma con Rush sperimenta un qualcosa di inedito, realistico, ricercato e quasi intimistico, per offrire allo spettatore diversi punti di vista sul mondo automobilistico. Con inquadrature studiate a regola d’arte, l’emotiva raggiunge un livello altissimo, tanto che a vibrare non sono soltanto i motori ma anche il cuore dello spettatore. Rush quindi è da vedere perché: la vita dei personaggi realmente esistiti ha un sapore quasi mitologico, ed interesserà anche a chi la Formula Uno non piace.

di Carlo Lanna per Oggialcinema.net