Principe azzurro dei miei stivali -Prologo-

Essere single di questi tempi non è mica facile.
Più si va avanti con l'età più la gente si sposa, fa bambini su bambini, accantona sogni e speranze e resta a casa a fare la moglie\madre\casalinga disperata, resta incinta un po' quando e come capita, tutti si fidanzano.
Le vacanze si organizzano solo per numeri pari. 2, 4, 6, 8: sempre e solo coppiette e coppiette di amici. Che poi la sera quando andiamo a bere fuori qualcosa, il maschio parla della Motogp, dei calciatori preferiti e del duro lavoro dell'essere maschio, e la femmina mi parla di quando di preciso le sue amiche si sposeranno, di che colore vuole la carta da parati quando si trasferirà a vivere con il fidanzato e della circonferenza del diamante dell'anello di fidanzamento.
Non si esce più, si smette di fumare e gli shottini no dai che poi lui si arrabbia, e i limoni agli sconosciuti diventano tabù.
Io non ero single da molto, molto tempo. Quasi cinque anni di relazione, e poi bam: gettata in pasto alla dura vita da single. Che uno dopo un po' quasi si scorda come funziona, che cosa si deve fare quando si è da soli e non in coppia.
Perché la vita da single è dura, sapete.
Qui non è che il sabato sera si può stare in ciabatte e pigiama struccate e con il capello sporco raccolto in testa con la cuffietta da notte, che tanto chissenefrega, stiamo sul divano ci guardiamo "Extreme Makeover Home edition" e poi all'amore si fa lo stesso che tanto ci amiamo pure con il mutandone bianco.
Non è che ci si può dimenticare di depilarsi, con il pelo nel polpaccio in bella vista un po' cresciuto che "Amore scusami, non ho fatto in tempo a depilarmi, ma tu non farci caso." 
Non funziona che se si è single si lascia crescere il pelo perché nessuno mi vede e quindi facciamo pure le selvagge anni '70 con i peletti che popolano il corpo. NO. Sti cazzi. Qui ogni pelo lasciato andare all'inselvatichimento è un'occasione andata: non vorreste mai ritrovarvi in completino intimo sfoggiando una bella gambetta con la pelliccia.
Non è che se ho un brufolo in fronte lo lascio li a proliferare, che tanto a lui non interessa: qui se hai un brufolo in fronte cerchi di coprirlo con tutto il copribile, con la tinta per capelli, se necessario.
Non è che si esce struccate perché tanto "il mio amore io ce l'ho già e mi ama per quella che sono". Eh, no, care mie. Sti cazzi nuovamente. Quando sei a caccia, devi essere sempre perfetta. E a brufolo coperto.
Qui la questione è difficile.
Qui è una giungla di belle ragazze con cui devi stare al passo. E' una foresta pluviale di vestitini sexy, rossetti rosso fuoco, tacchi alti e completini intimi tutti pizzati che io mi scordo sempre di mettere e poi vado in giro con le mutande nere e il reggiseno blu.
E' una dura lotta tra sguardi languidi e solfeggio di "Ciao, mi chiamo Becca, Isi, Kat" che quando mi devo presentare io ci metto sette ore, e 15 secondi dopo questi inglesi si scordano come mi chiamo perché il mio nome è troppo difficile.
Le tette vanno sempre di fuori. Più fuori che si può. Pure se non ce le hai.
I capelli sempre belli, profumati e perfettamente in piega. O perfettamente raccolti in qualche maniera per me infattibile.
Di profumo te ne devi gettare addosso una boccetta intera: così lui deve fare tre lavatrici alle magliette prima di scordarsi di te. E nel frattempo fai venire mal di testa a tutti quelli che ti stanno vicino.
Come fa una a stare dietro a tutte queste cose? Una impazzisce, capite. Ed è per questo che nella mia borsa c'è sempre di tutto: trucchi, accendini, fazzoletti, sigarette, apribottiglie, deodorante, crema per le mani, liquido per le lenti.
Pure un top sexy, che non sai mai: può sempre servire.
Ma la vita da single non è difficile solo per questo, per questa giungla di belle ragazze che stanno li, pronte a saltare addosso al primo bel soggetto che si aggira per il locale, con le loro tette in bella vista e i capelli perfetti.
Il problema è nei maschi. Nei maschi che si aggirano per queste città, negli esemplari di idioti colossali che popolano il pianeta terra, nella loro certezza di essere fondamentali per le donne, nella loro totale inaffidabilità, negli errori più comuni che commettono ogni volta. Ogni, santa, cazzo di volta.
Perché sembrate tutti perfetti appena vi incontriamo, sorridenti gentili e carini. Dei principi azzurri caduti chissà da dove per farci felici. E poi non ho capito come, vi trasformate tutti in principi azzurri non più azzurri, ma dei miei stivali.
Ultimamente sono uscita con dei soggetti che non augurerei nemmeno alla mia peggiore nemica, forse.
Dei soggetti patologici che passano dal Peter pan in piena stagione di caccia ormonale, a quelli mentalmente instabili che un giorno ti amano e il giorno dopo si scordano della tua esistenza, a quelli che si dimenticano di dirti che sono fidanzati, a quelli con un ego così sviluppato che ad un certo punto quasi mi faceva cadere dalla sedia.
La frase tipica, ogni volta che esco con uno di questi soggetti è: "Quindi tu scrivi?" "Si." "E che cosa?" "Un sacco di cose." "Finirò pure io sul tuo blog?"  E poi ridono. Ignari del fatto che molto probabilmente finiranno sul bloggo eccome.
Ebbene, cari i miei principi degli stivali, eccovi qui.
Il vostro peggiore incubo è diventato realtà: siete tutti sul Bloggo.
E non ho alcuna intenzione di essere carina con voi.