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Principi Base dell'Omeopatia

Da Elfranzo

I simili curino i simili: l' omeopata si basa sul principio secondo il quale una malattia si cura con la sostanza che se assunta da una persona sana provocherebbe gli stessi disturbi del malato.  Questo principio risale al medico greco Ippocrate, vissuto nel V secolo A.C., etimologicamente dobbiamo rifarci a due parole greche: òmois "simile " e pàthos " malattia ". Il fondatore dell' omeopatia fu Samuel Christian Hahnemann nato a Dresda, in Germania nel 1755. Viveva in tempi nei quali le pratiche mediche più comuni erano salassi, purghe e clisteri, accompagnate dall' utilizzo di bismuto, piombo ed argento, terapie invasive che spesso procuravano più danni che benefici. Egli nel 1790, traducendo la materia medica di William Culler rimase colpito dal fatto che vi fosse scritto che il chinino, estratto dalla corteccia della china, potesse risultare utile nella cura della malaria per le sue qualità astringenti. Per capire il perchè di ciò sperimentò il farmaco su se stesso somministrandosi piccole quantità di chinino e registrandone le reazioni.Si accorse di avvertire gli stessi sintomi della malaria pur non essendone affetto, sintomi che sparivano interrompendone l' assunzione. Hanemann capì che i sintomi potevano essere differenti in rapporto a persone diverse, così ne raccolse i più comuni per ogni sostanza sperimentata e li chiamò sintomi chiave pur non dimenticandosi di quelli meno frequenti.La combinazione dei vari sintomi dava vita ad un quadro patogenetico del rimedio sperimentato. Sulla riscoperta delle intuizioni di Ippocrate stava nascendo una nuova medicina: l' omeopatia.Il passo successivo di Hanemann fu quello di sperimentare i rimedi sulle persone malate. Fu necessario formulare un quadro sintomatologico del paziente per accoppiarvi il quadro medico patogenetico delle varie sostanze. Tanto più erano vicini tanto più il rimedio poteva risultare risolutivo per guarire. Ecco confermato il principio fondante dell' omeopatia: " simili similibus curentur " i simili si curino con i simili.Alcuni medicinali contenevano sostanze velenose e quindi dovevano essere somministrati solo in piccole dosi diluite che comunque potevano  determinare un iniziale aggragavarsi della malattia pur dando alla fine un risultato positivo. Attingendo dai vari regni naturali: minerale,animale e vegetale, decise di  cambiare il metodo di diluizione ,suddividendolo in due fasi: diluizioni vere e proprie e succussioni, un insieme di ripetute scosse e movimentazioni impresse al prodotto ad ogni passaggio di diluizione. Queste  scosse secondo Hanemann sarebbero state in grado di liberare l' energia curativa della sostanza. Si accorse che effettivamente dopo questi procedimenti gli effetti collaterali si riducevano e la guarigione era più immediata. Pur essendo più diluiti, anche 100, 200, 1000 volte, i rimedi omeopatici che Hanemann chiamò potenziati erano più efficaci. In omeopatia quindi la potenza o dinamizzazione si usa per definire il grado di diluizione e quindi la forza di un rimedio. Certi rimedi alla fine erano talmente diluiti da non contenere neppure una molecola della sostanza originale eppure funzionavano. Un seguace di Hanemann, nel 1800, il dott. Kent introdusse un nuovo, fondamentale concetto, quello della costituzionalità. In poche parole egli si accorse che determinati tipi di persone  reagivano di più a certi rimedi rispetto ad altri in rapporto alle loro similitudini per aspetto fisico e personalità. egli suddivise allora le persone in tipi costituzionali ed iniziò a curare i suoi pazienti non solo rispetto ai sintomi patologici fisici, ma anche in rapporto al loro carattere e ccaratteristiche fisiche: suddivise le persone in tipi costituzionali. Una volta individuata la costituzione, operazione peraltro forse la più difficile, iniziò a prescrivere rimedi ad una dinamizzazione molto alta in rapporto al tipo costituzionale: questa viene definita omeopatia classica. I tipi costituzionali possone essere molteplici.silicea, tenaci e caparbi, ma con un comportamento instabile, o nux vomica, ipersensibili ed incapaci di accettare le critiche o sulfur, pieni di inventiva, ma con l' esigenza di essere apprezzati dagli altri e così via ognuno con la sua particolarità. Si crearono due linee diverse, che anche oggi permangono, l' utilizzo di rimedi a bassa diluizione per risolvere il sintomo o il tentativo di riequilibrare l' intera persona , scoprendone il tipo costituzionale e somministrando il rimedio specifico in alte, altissime dosi.Concludendo, Hanemann si convinse  che all' interno dell' organismo esistesse un' energia vitale in grado di aiutare il corpo a  mantenersi sano, questa energia rispondendo alle minime sollecitazioni dei rimedi  dava al corpo stesso la possibilità di autocurarsi. Il compito del buon omeopata consiste quindi nello scegliere un rimedio che si avvicini il più possibile al quadro sintomatologico, alla giusta diluizione, tenedo conto di tutta una serie di fattori quali: carattere, stress, abitudini, stagione, dieta, preferenze alimentari: insomma sintomi, rimedi, costituzione e diluizione.    Dott. Gabriele BeltrameFarmacia Beltrame, Santa Maria La Longa (UD)

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