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Non mi è difficile riconoscere di non essere assiduo di Villa san Martino, dato che non sono un canonico prebendato dell’Archidiocesi di Arcore, e neppure canonico, ma solamente un laico senza prebende. Ciò non m’impedisce di gioire del fatto che il Presidente del Consiglio dei Ministri sia prepotentemente tornato al centro dell’attenzione mondiale, in misura adeguata al suo carisma, visto che non se ne poteva più di Bersani qualunque, di piccoli Casini, dei Tremonti di turno e dei loro compagni di sventura, con le risibili interviste, le asserzioni scontate, le vetuste stravaganti opinioni sulla storia e sulla bioetica. Insomma, per uno Scilipoti che va, un Berlusconi che torna: non c’è partita!A favore del Presidente voglio spendermi, non in veste di difensore d’ufficio di cui non abbisogna avendo infeudato un intero foro di avvocati, ma per testimoniare pro veritate.Premesso che tutti dovrebbero capire come un uomo solo si senta ancora più solo in una grande casa deserta (e che l’addio della signora abbia lasciato sgombro quell’ettaro di villa è comprensibile), sappiamo pure che chi molti amici coltiva, non ha motivo di disperare. Era il maggio odoroso, direbbe il poeta, o forse era solamente alle porte, allorché il Presidente viene preavvisato di un dono in arrivo in quel fine settimana di tedio. Lui pensa a un pacchetto, o anche a un pacco, ché di questi tempi ci si può aspettare di tutto. “Ma che pacco d’Egitto! Te la manda lo zio, la maggiorata” sussurra il fedele Fede. Il dono viene recapitato a mezzo limousine, il Presidente s’illumina, pettina due volte la maggiorata con lo sguardo, pelo e contropelo, le chiede: “Shei qui per la danza del ventre?”“Non ho i sonagli” schiva la suggestione l’insidiosa maggiorata. “Shei qui per la danza dei sette veli?” l’incalza il Presidente. “Non ho sette veli con me. Solo quello pendulo” s’imporpora castamente la maggiorata. “Beh, fai quello che shai fare!” s’accontenta il Presidente. E la maggiorata s’immagina una musica flautata, inizia a schioccare le dita, a schioccare la lingua, a muovere il basso ventre senza alcun sonaglio, senza alcun velo, senza alcuna malizia, senza reticenza alcuna: è la vecchia danza del serpente di un paradiso perduto.Tutto qui: dove sta il fumo del reato?I giudici rossi sottilizzano sul fatto che la maggiorata era minorenne quando già era maggiorenne.Esistono delle riserve sui proponimenti dello zio Fede?Si può insinuare il minimo dubbio sulla buona fede del Presidente?A dirla tutta la verità, Lui aveva pensato a un presente dell’amico libico, che di maggiorate in divisa ne tiene una quantità industriale a portata di mano, ma quando se la vide recapitata in borghese, gli risuonò in mente “quale pacco d’Egitto!” e deviò la propria gratitudine verso l’amico Mubby.Che a primavera fosse ancora minorenne, come si fa solamente a ipotizzarlo? E nella concitazione, di fronte a tanta mezzaluna fertile, chi avrebbe mantenuto la freddezza necessaria per chiedere o per contare tutte le lune a quella maggiorata?E chi non si sarebbe ingarbugliato, al momento clou, fra termini lessicali foneticamente tanto simili, quali maggiorata e maggiorenne? Tanto più che sintomaticamente era pure maggiorente, se nipote di tanto zio, se onorata della nobile incombenza di ripristinare un prestigioso harem di un prestidigitoso Premier di un prestigicomico stato europeo. Mancano forse, signori della corte, i precedenti illustri? Chi dimentica il patriarca Abramo che mandò sua moglie a confortare Faraone, spacciandola per sua sorella? E se questa è la nipote, dove sta la differenza? Può sfuggire come, sessualmente parlando, nei Paesi arabo-parlanti la maggior età delle donzelle si raggiunge in una dozzina d’anni, mentre quella civile in mezza dozzina di dozzine d’anni?Certo che non, certo che sì. E non si trascuri il fatto che, all’uopo, il fraterno Presidente Putin aveva messo a disposizione un intero corpo di ballo di cittadine ballerine di un metro e novanta senza tacchi, con le gambe così lunghe che Lui aveva passato in rassegna le loro mezzelune fertili a testa alta. “È inutile – diceva mio nonno - offrire un’intera siepe di fichidindia a un tedesco, se poi non gli si mostra in cinque mosse come si consumano”. Erano tempi di guerra, coi tedeschi nelle vigne. E questi sono tempi di lotta, coi rossi nei tribunali.Il fatto che Putin non avesse fornito un manuale d’uso, può essere ignorato e non invocato come attenuante?Ora io qui non vorrei chiudere un processo per aprirne un altro, ma se le intercettazioni hanno un senso, o anche un nesso, e verosimilmente un sesso, mi pare che siano solamente chiacchiere di chi mormora, di chi non capisce, di chi non intuisce, di chi non sa e vorrebbe sapere. Intercettare Tizio che, proprio perché sa di essere intercettato, sproloquia per inguaiare Caio, che senso ha?Una trappola di chiacchiere, troppo stretta per ingabbiare la magnificenza del Premier, a bande troppo larghe per trattenerne il carisma. “Una trappola a bande rosse”, avrà pensato il Presidente, per quanto, in virtù della ponderatezza e della continenza verbale che lo distinguono, neppure sotto tortura sarà disposto ad ammetterlo pubblicamente.
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