L’estate 2014 del mercato NBA era iniziata, oltre che con l’attesa sulla decisione dei grandi free agent come LeBron James, Carmelo Anthony e Chris Bosh, con la grande curiosità di sapere dove sarebbe finito Kevin Love, desideroso di lasciare i Minnesota Timberwolves in anticipo rispetto alla naturale scadenza del suo contratto, ovvero giugno 2015. Tra i favoriti a prendere Love sembravano esserci i Boston Celtics e a favore di questa tesi c’era stato un incontro tra il lungo ex UCLA e Rajon Rondo al Wrigley Field, mitico stadio dei Red Sox di baseball. Ora, settimane dopo e con Love accasato a Cleveland, ecco che anche anche lo stesso Rondo ha fatto capire ai Celtics che non resterà alla scadenza del suo attuale accordo, sempre giugno 2015.
A riportare la notizia, o meglio la confidenza dello stesso Rondo, è stata Jackie MacMullan, giornalista di Espn, che durante il programma ‘Around the Horn’, ha spiegato come il playmaker classe 1986 ex Kentucky avrebbe espresso alla dirigenza dei Celtics capeggiata dal general manager Danny Ainge la sua intenzione di non voler estendere il contratto in scadenza al 30 giugno del 2015. Inoltre, Rondo avrebbe fatto intendere, come nel caso di Love, di poter anche accettare una trade ma solo con una squadra a lui gradita. E in quest’ottica va letta anche la voce secondo cui il playmaker avrebbe fatto capire che, in caso di scambio con i Sacramento Kings, la franchigia che più sono interessati dopo aver perso Isaiah Thomas, non sarebbe disposto a firmare l’estensione, cosa che di fatto blocca qualsiasi ipotesi di trattativa tra le squadre.
Ricapitolando: Rajon Rondo, terminato il ciclo vincente dei Big Three, vuole andare via, non è coinvolto nel progetto di ricostruzione incentrato su coach Brad Stevens e probabilmente anche il fatto che all’ultimo Draft il gm Ainge abbia scelto Marcus Smart, il miglior playmaker disponibile, ha chiarito del tutto le idee a Rondo che, entro il via della stagione, a campionato in corso, o al massimo al termine del campionato 2014-15, non sarà più un Celtic.
Nelle ultime due stagioni Rondo ha giocato in tutto 68 gare a causa dell’infortunio al ginocchio che gli ha fatto perdere buona parte del 2013. Tornato in campo il 17 gennaio 2014, ha chiuso la regular season con quasi 12 punti, 10 assist e oltre 5 rimbalzi, con anche una tripla doppia, ma i Celtics han vinto soltanto 6 delle 30 partite con lui sul parquet.
Ora la domanda sorge spontanea: dove può finire Rajon Rondo? Nella passata stagione le squadre che ci hanno pensato, e provato di più sono state Houston Rockets e New York Knicks ma i Boston Celtics hanno sempre risposto picche. A questo punto Boston deve decidere se rischiare di perderlo davvero senza nulla in cambio oppure cercare a tutti i costi una trade: gli stessi Knicks, e anche i Lakers, lo prenderebbero al volo ma non hanno contropartite interessanti (ovvero scelte) per i Celtics, Rockets e Mavericks restano interessate ma si sono già impegnate sul mercato quest’estate e anche loro non hanno granchè da offrire.
Squadre come i Sacramento Kings, e volendo i Pelicans (Rondo-Anthony Davis la buttiam via come coppia?), non sono gradite a Rondo. Si potrebbe pensare ad un sign-and-trade con i Suns in cambio di Eric Bledsoe ma a Phoenix ci sono già Dragic, Isaiah Thomas e il rookie Ennis quindi è una pista poco percorribile. Pensare ad una trade con i Thunder che coinvolga Westbrook è fantabasket mentre la pista Los Angeles Clippers, nome speso per la presenza di Doc Rivers, non ha senso vista la presenza del migliore in assoluto nel ruolo, ovvero Chris Paul. Si annunciano settimane intense e non facili, per i Celtics e per Rajon Rondo.