Il processo sull’omicidio della studentessa Meredith Kercher è tutto da rifare dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato la sentenza di assoluzione per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, quest’ultimo con un lungo post su Facebook ha attaccato la sentenza definendola piena di errori, ecco cosa scrive Sollecito:
Il giudizio di Cassazione è inappellabile e quindi ritengo sia doveroso per i Giudici di Cassazione emettere delle sentenze più oculate e circostanziate. Nel nostro caso sono stati scritti numerosi errori, che sarebbe più giusto definire orrori: Innanzitutto è stato sancito che in un processo penale in Italia il ruolo della difesa è del tutto marginale, infatti in tutta la sentenza non c’è scritto nulla che riguarda il contributo della difesa alla ricerca della verità e men che meno l’apporto dei suoi consulenti che sono stati del tutto ignorati, come se non fossero neanche esistiti. Gli orrori più evidenti sono:
Non è vero che il perito d’ufficio abbia mai sostenuto che sulla traccia mista di DNA ci sia il profilo di Raffaele: ha dichiarato piuttosto che proprio perché si trattava di una traccia mista e non genuina con diversi alleli per ciascuno dei 17 loci del profilo, si poteva trovare chiunque, persino il DNA del Presidente della Corte, qualora fosse disponibile per una comparazione. Non è vero che sulla traccia c’era solo la Y che corrispondeva a Raffaele, ma almeno altre due Y, che non è stato possibile attribuire, perché non vi erano profili disponibili per il confronto e comunque di queste altre due nessuna corrispondeva a quella del Guede. Ergo le altre 2 sono di persone ancora oggi sconosciute. Non è vero che la traccia di DNA isolata dai Periti d’Ufficio era situata in prossimità del punto in cui la biologa della Polizia Scientifica aveva trovato l’esigua traccia di DNA, che poi ha attribuito a Meredith. Questa traccia si trovava infatti nell’innesto della lama nel manico, zona in cui più facilmente si può trovare del materiale organico e/ inorganico e sulla quale la Polizia Scientifica inspiegabilmente non ha eseguito alcun prelievo. Questa è la ragione, per cui i Periti d’Ufficio hanno chiesto di poter smontare il coltello, autorizzazione che è stata negata dalla Corte d’Appello per la ferma e a mio parere immotivata opposizione da parte della Procura Generale di Perugia e della parte civile.