di Mariangela Maritato
PAOLA (Cosenza) – Un sit-in di protesta con centinaia di persone indossare come fantasmi coperte da lenzuola bianche ha fatto da scenario ieri di fronte al tribunale di Paola all’inizio ufficiale del processo Marlana, la fabbrica ribattezzata a vario titolo “dei veleni”.
Dopo sei rinvii in un anno (la prima udienza si sarebbe dovuta tenere il 19 aprile dello scorso anno) il processo per la morte dei lavoratori dello stabilimento dell’azienda dell’ex gruppo Marzotto di Praia a Mare ha preso finalmente il via con una serie di eccezioni preliminari presentate dai difensori dei 13 imputati che hanno chiesto le estromissioni delle parti civili.
Secondo l’accusa, invece, gli imputati avrebbero omesso a vario titolo il controllo sulla sicurezza nella ex fabbrica tessile non fornendo ai lavoratori i mezzi necessari di protezione e venendo meno alla vigilanza in merito all’utilizzo degli stessi da parte dei dipendenti mietendo 107 “morti bianche” per tumore.
Inalando dei vapori emessi nella lavorazione dei tessuti, in modo particolare nel reparto di tinteggiatura, si sarebbe dunque perpetuato un lento ed inesorabile omicidio colposo plurimo, lesioni e un disastro ambientale, reati che rappresentano a vario titolo le ipotesi dell’accusa. Le indagini portate avanti dalla procura della Repubblica di Paola accertarono infatti altissime concentrazioni di metalli pesanti quali nichel, vanadio, cromo esavalente, mercurio, zinco, arsenico, piombo e Pcb.
Nel giugno del 2011 i legali di parte civile hanno chiesto alla Procura della Repubblica di Paola di modificare il capo d'imputazione da omicidio colposo a omicidio volontario, così come avvenuto nel processo per la morte degli operai dello stabilimento Thyssen di Torino.
Gli imputati sono Carlo Lomonaco, attuale sindaco di Praia a Mare (all’epoca responsabile del reparto tintoria) Pietro Marzotto, Antonio Favrin, Silvano Storer, Giuseppe Ferrari, Jean De Jaegher, Attilio Rausse, Ernesto Fugazzola, Vincenzo Benincasa, Salvatore Cristallino, Lamberto Priori, Lorenzo Bosetti e Ivo Comegna. Sulle richieste difensive i giudici si sono riservati di decidere anche in attesa delle repliche da parte del pubblico ministero e dei legali di parte civile che si svolgeranno nella prossima udienza.
Il processo sulla morte degli operai dello stabilimento ha avuto inizio dopo l'inchiesta della Procura di Paola andata avanti per oltre dieci anni e rappresenta la sintesi di tre diversi filoni di indagine, il primo dei quali risale al 1999. Successivamente sono state aperte altre due inchieste, la prima nel 2006 e la seconda nel 2007. La prossima udienza è ora attesa per il 20 aprile.
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