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Produzione di un post in 7 punti a gravità zero

Da Lasfinge
Produzione di un post in 7 punti a gravità zero22/09/2014
Quando scriviamo un post in un blog piccolo o importante, sia se lo facciamo per ricavarne un tornaconto (economico o narcisistico) sia anche  se lo facciamo per esprimere  pensieri, riflessioni od analisi, che riteniamo valga la pena di  far conoscere ad altri (in una prospettiva essenzialmente di tipo altruistico ed oblativo) il nostro scopo sarà comunque quello di raggiungere il maggior numero di persone possibile.
La scrittura è un mezzo di comunicazione come il linguaggio parlato e non esiste una persona sana di mente che ami parlare col muro: chi parla vuole essere ascoltato e chi scrive vuole essere letto.
Daremo per scontata, ovvero postuliamo la verità dell'asserzione appena formulata e la poniamo a fondamento di ogni  discorso sull'argomento.
Preciso subito che non possiedo risposte, né formule magiche, perciò, nel proporre queste considerazioni intendo coinvolgere tutti coloro che pensano di poter offrire un contributo: la discussione è aperta.
Mi limito soltanto ad esprimere qualche considerazione come spunto di discussione.
  • Troppe parole richiedono un eccessivo sforzo di attenzione: è improbabile che vengano ascoltate, specie se ci rivolgiamo ad un pubblico non specifico, ed anche improbabile che vengano lette.
  • Per riuscire a dire qualcosa è necessario avere qualcosa da dire: se non sappiamo cosa dire, la cosa migliore è tacere e lasciare il foglio bianco.
  • Se sappiamo cosa dire dobbiamo dirlo nel modo più semplice e conciso possibile: non abbiamo bisogno di esibire la nostra cultura, abbiamo bisogno di farci capire. 
  • Dobbiamo avere per quanto possibile chiare le nostre motivazioni: la motivazione cambia il contenuto e la qualità del messaggio.
  • I qualificatori essenziali dei messaggi potrebbero essere: 
  1. prevalentemente educativi
  2. prevalentemente commerciali
  3. prevalentemente ricreativi (li considero a parte anche se potrebbero di volta in volta rientrare in una delle precedenti: un videogioco è commerciale, una satira educativa ... a suo modo, certo!)
  • Quale che sia il messaggio possiamo ottenerne la maggiore diffusione agganciandoci anche tangenzialmente alle tematiche più discusse ed agli interessi più vivi del momento.
  • Il web è un piccolo universo, uno spazio interplanetario privo di gravità: è necessario crearsi il proprio campo elettromagnetico.
Queste impressioni corrispondono ad una mia prima sensazione, dopo una pionieristica esplorazione conoscitiva da analfabeta informatica, però dopo il sapere occorre il saper fare e quindi il sapere come fare (questa locuzione è presa in prestito dalla tecnica di riabilitazione di Perfetti, ma mi calza).     
Mi piacerebbe sentire altre esperienze, consigli, dubbi, indicazioni di altri, blogger e no.

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